Lo scorso anno in Puglia si sono verificati 9.843 incidenti stradali che hanno causato la morte di 232 persone e il ferimento di altre 14.918, un dato in crescita rispetto al 2022
Nel 2023 la Puglia ha registrato un incremento dell’incidentalità stradale rispetto al 2022, in controtendenza rispetto al miglioramento osservato su scala nazionale.Â
Secondo i dati ufficiali elaborati da Istat, si sono verificati 9.843 incidenti stradali che hanno causato la morte di 232 persone e il ferimento di altre 14.918. Rispetto all’anno precedente, gli incidenti sono aumentati del 6%, le vittime del 2,7% e i feriti del 4,6%. Un dato che contrasta con la leggera riduzione delle vittime a livello nazionale (-3,8%) e mette in evidenza le criticità del sistema viario e della sicurezza stradale regionale.
La classifica per provincia
Le province più colpite in termini di mortalità sono state Taranto e Barletta-Andria-Trani, con un incremento rispettivamente del 70,4% e del 90% delle vittime rispetto al 2022. Taranto ha registrato 46 decessi, mentre Barletta-Andria-Trani, pur avendo numeri assoluti più bassi (19 decessi), ha mostrato il maggior aumento relativo. Foggia ha invece riportato una diminuzione del numero di vittime (-10 unità ), ma resta una delle province con il numero più alto di incidenti e feriti.
Sulla statale 16 il maggior numero di incidenti
La maggior parte degli incidenti (circa il 70,9%) si è verificata sulle strade urbane, che hanno registrato 6.979 sinistri con 64 morti e 10.020 feriti. In ambito extraurbano, la strada statale 16 continua a rappresentare una delle arterie più pericolose della regione, con 348 incidenti, 13 decessi e 635 feriti. Anche altre strade come la SS7, SS100 e SS172 hanno riportato elevati numeri di sinistri. Gli incidenti più gravi si sono verificati però sulla Strada Statale 90 delle Puglie, con un tasso di mortalità di 20 decessi ogni 100 incidenti, e un indice di gravità molto elevato.
Le modalità di incidenti
Gli incidenti sulle strade urbane avvengono principalmente nei pressi di incroci (40,2% del totale) e lungo i rettilinei (38%). Sulle strade extraurbane, invece, oltre il 60% degli incidenti si verifica su rettilinei e quasi il 20% in curva. Un segnale che evidenzia la necessità di interventi mirati di miglioramento delle infrastrutture stradali per ridurre i punti critici e migliorare la sicurezza dei conducenti e dei pedoni.
I principali fattori che causano incidenti in Puglia restano il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità eccessiva. Questi comportamenti sono responsabili di circa il 41,6% dei sinistri. In ambito extraurbano, la guida distratta e l’eccesso di velocità sono particolarmente rilevanti, con percentuali rispettivamente del 16,6% e del 15,5%.
Pedoni, ciclisti e motociclisti le vittime vulnerabili
Un aspetto particolarmente delicato riguarda gli utenti vulnerabili della strada, come pedoni, ciclisti e motociclisti. Sebbene in Puglia la percentuale di vittime tra questi utenti (38,4%) sia inferiore alla media nazionale (50%), il dato è comunque rilevante. Inoltre, l’incidenza di pedoni deceduti è lievemente aumentata rispetto al 2010, passando dall’8,9% al 9,1%. Gli anziani costituiscono il gruppo più esposto tra i pedoni coinvolti in incidenti, rappresentando oltre il 52% delle vittime.
L’incidentalità stradale ha un costo sociale ed economico elevatissimo. Per il 2023, il costo stimato in Puglia è di oltre 1,2 miliardi di euro, pari a circa 312 euro per ogni residente. Un dato evidenzia non solo le conseguenze umane degli incidenti, ma anche il peso che questi eventi hanno sulle finanze pubbliche e private, con costi che includono danni materiali, spese mediche e perdite economiche legate alla mancata produttività .
I periodi più critici tra luglio e agosto
La distribuzione degli incidenti varia anche a livello temporale. Nel periodo tra maggio e settembre, corrispondente al picco di mobilità per le vacanze estive, si è verificato il 48,3% degli incidenti, causando quasi la metà dei decessi (49,1%). I mesi più critici sono stati luglio e agosto, con il 10,9% e il 10,4% degli incidenti annuali. Le ore più pericolose sono quelle serali e notturne, con un picco di mortalità tra le 21 e le 22 e un ulteriore rischio elevato tra le 2 e le 3 del mattino.
A livello territoriale, il 43,3% degli incidenti si concentra nei poli urbani, dove risiede la maggior parte della popolazione, mentre il restante 29,6% avviene nelle aree interne, più lontane dai centri urbani.
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