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Bitcoin: ecco il piano di Trump per le criptovalute #finsubito prestito immediato


Buona parte della vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane del 5 novembre scorso può essere attribuita alle promesse che il nuovo inquilino alla Casa Bianca ha fatto in campagna elettorale su Bitcoin e criptovalute. Tutta l’industria crittografica ora si aspetta che tali promesse vengano mantenute.

Sotto l’amministrazione Biden, la Securities and exchange commission e il Tesoro USA hanno attuato un giro di vite sulle società crittografiche per presunte violazioni delle leggi sull’antiriciclaggio. Nel contempo, le autorità di regolamentazione bancaria hanno scoraggiato gli istituti di credito dall’avventurarsi nel settore degli asset digitali, privandolo di una partecipazione importante che gli avrebbe dato un grande riconoscimento istituzionale. In questo quadro, il Congresso degli Stati Uniti non ha approvato una legislazione chiara che consentisse un’adozione ampia delle criptovalute.

Con Trump il canovaccio dovrà per forza di cose cambiare, secondo gli operatori del settore. “Abbiamo avuto un’amministrazione che è stata molto negativa, quindi non vediamo l’ora di sbloccare quella situazione di stallo”, ha detto Mike Belshe, amministratore delegato della piattaforma cripto istituzionale BitGo che ha ospitato una raccolta fondi per la campagna di Trump a luglio. “Penso che gli elettori  abbiano detto molto chiaramente ciò che vogliono vedere”.

 

Bitcoin: cosa ha in mente Trump sulle criptovalute

Il programma di Trump sulle criptovalute è ampio e ambizioso, al punto che alcuni dubitano che il leader repubblicano riuscirà a metterlo davvero in pratica. Uno dei punti più interessanti è di creare negli Stati Uniti una riserva strategica di criptovalute. Il Dipartimento del Tesoro americano ha  accumulato negli anni una certa quantità di monete virtuali derivanti da sequestri delle attività criminali. Trump non solo non intende vendere i bitcoin in cassaforte, ma ha un piano per acquistarne 1 milione di altre unità nei prossimi cinque anni. Questa operazione “legittima di più l’asset class”, ha affermato Marhall Beard, amministratore delegato di Gemini. Michael Novogratz, il miliardario a capo della società di investimenti in criptovalute Galaxy Digital, ha affermato che la probabilità che venga istituita una riserva strategica di bitcoin negli Stati Uniti è bassa. Tuttavia, se ciò dovesse avvenire, “Bitcoin potrebbe raggiungere un valore di 500.000 dollari“, ha aggiunto.

Un altro punto del programma trumpiano che ha destato attenzione è quello di concentrare negli Stati Uniti il mining dei bitcoin rimasti da estrarre, incentivando i produttori con l’azzeramento delle tasse sulle monete create. Ciò si inquadra perfettamente nello slogan del magnate americano, secondo cui gli Stati Uniti diventerebbero la capitale mondiale delle criptovalute.

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Un terzo aspetto della politica pro cripto riguarda la regolamentazione e la legislazione sugli asset digitali. Trump ha già detto che rimuoverà i vertici della SEC, rei di aver attuato una repressione feroce per oltre un decennio sul settore crittografico. Il rinnovamento avverrà con soggetti favorevoli allo sviluppo delle valute digitali. Le società del settore si aspettano di poter operare liberamente senza il timore di rappresaglie, come successo in passato. Durante il mandato (ancora in corso) di Gary Gensler alla presidenza della SEC, sono state iniziate più di 100 cause nei confronti dei vari operatori del settore. Gensler sarà una delle prime teste a cadere, secondo quanto promesso da Trump.

Sotto il profilo legislativo, ci sono tutte le condizioni per avere un quadro più chiaro, in quanto il magnate è sostenuto da una maggioranza parlamentare sia alla Camera che al Senato. Un nuovo ambiente legislativo potrebbe diminuire anche le pressioni negative dei regolatori bancari, adottando una posizione più morbida. A causa del controllo delle authority bancarie preoccupate per i rischi, molte società hanno faticato a trovare partner bancari. L’approccio negativo si è intensificato soprattutto dopo il crollo di alcuni istituti di credito vicini alle criptovalute e di diverse società del settore, come FTX di Sam Bankman-Fried. In questo contesto, Trump vorrebbe creare un consiglio consultivo per le criptovalute, benché non sia chiaro chi potrebbe farne parte.

Degna di attenzione è infine la proposta di Shytoshi Kusama alla nuova amministrazione USA. Il creatore della criptovaluta Shiba Inu, vorrebbe creare un “Strategic Hub for Innovation and Blockchain” (S.H.I.B.) in una città degli Stati Uniti. In sostanza, su terreni federali verrebbero create fino a 10 S.H.I.B. city come una sorta di Silicon Valley delle criptovalute, che contribuirebbe alla crescita economica e creerebbe posti di lavoro. La proposta include diverse iniziative, tra cui la collaborazione tra università locali e digitali per sviluppare programmi di laurea specializzati in tecnologia Blockchain, programmi di formazione professionale per preparare una nuova generazione per carriere nel settore Blockchain, e la creazione di una sede per l’innovazione Blockchain.





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