Nicola Formica lascia il Movimento 5 Stelle, abbandona il gruppo consiliare e si dichiara indipendente.
“Questa mia decisione non comporta alcun cambiamento nel sostenere lealmente la sindaca e la coalizione di maggioranza di cui farò sempre parte attiva – ha scritto nella sua comunicazione alla presidenza del Consiglio comunale –. Le motivazioni che mi hanno portato a tale dolorosa decisione, per molti del tutto inaspettata, sono state già ampiamente rappresentate a chi di competenza. Da oggi, con il pieno sostegno dei miei elettori, inizia per me un nuovo percorso politico che sarà sempre mirato al bene comune, nell’interesse esclusivo della collettività della città di Foggia”.
La notizia, in realtà, era nell’aria. Il consigliere delegato alla sosta tariffata era ormai ai ferri corti col Movimento dopo il caso delle agevolazioni agli amministratori locali per i parcheggi. Giovedì scorso, aveva abbandonato la riunione del Gruppo Territoriale sbattendo la porta, durante l’intervento del collega Francesco Strippoli.
La gogna mediatica, gli attacchi dalla base e del vicino di banco hanno determinato uno strappo insanabile. “Le scontistiche previste non sono ‘privilegi’, né concessioni gratuite – aveva puntualizzato Formica –, poiché la gestione della sosta è affidata alla GPS Global Parking Solutions SpA di Piacenza, una società privata e non una partecipata comunale. Se il servizio fosse stato completamente gestito dal Comune, eventuali agevolazioni avrebbero potuto impattare direttamente sul bilancio comunale. In questo caso, invece, GPS ha accettato un accordo annuale per offrire agevolazioni a categorie specifiche in cambio di un introito stabile”.
Era stato lui, insieme al socialista Mino Di Chiara, a promuovere la mozione che ha raccolto 24 firme. L’ultima parola spettava, però, alla Giunta, che ha fissato in 450 euro l’abbonamento annuale (e non 150, come richiesto nel documento).
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Procedura celere
Dopo le polemiche, Formica se ne va e a un anno dalle elezioni dice addio al Movimento. Si ridimensiona il gruppo consiliare che contava cinque seggi e si allunga l’elenco degli indipendenti nel campo largo progressista. Prima di Nicola Formica, avevano operato la stessa scelta Benedetto Buenza e Antonio Pio Mancini.
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