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Mercato ittico a Santa Giustina? I pescatori di Rimini non ci stanno: “Il pesce sta bene sul porto” #finsubito richiedi mutuo fino 100%


I pescatori di Rimini non ci stanno. Contrariamente a quanto affermato dal Comitato di residenti in via Sinistra del Porto, contrari a un nuovo mercato ittico nel quartiere, il settore ittico non è affatto in disarmo. E la collocazione sul porto è necessaria anche a tutela dell’ambiente, sebbene questo sia uno degli argomenti sollevati del Comitato, prospettando una collocazione a Santa Giustina nella struttura del fallito Mercatone Uno per evitare di costruire un nuvo edificio in uno spazio verde. “Ma se si vogliono prodotti a chilometro, anzi a miglio zero e diminure il traffico su gomma, non è forse meglio trattare il pescato a sue passi dalle banchine di approdo? Del resto proprio in via Sinistra del Porto il mercato c’è già da sempre, ma inadeguato già trent’anni fa, quano si iniziò a progettare una nuova struttura”.

Il mercato ittico all’ingrosso in via Fratelli Leurini

“Secondo il rapporto della Camera di Commercio della Romagna – scrive la Cooperativa Lavoratori del Mare Rimini –  l’attuale mercato ittico di Rimini ha visto nel 2023 un aumento della quantità del prodotto commercializzato del 3,6%, con un valore del pescato di 9,9 milioni di euro, in crescita del 10,2% rispetto all’anno precedente”.

Il progetto del nuovo mercato ittico

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“Basterebbe questo  – prosegue la Cooperativa – a far capire come il progetto del nuovo mercato ittico nell’area del porto sia fondamentale per la nostra economia del mare e per il mantenimento e lo sviluppo di una delle realtà commerciali più importanti di tutto l’Adriatico. Ma non si tratta solo di realizzare un’infrastruttura indispensabile per la pesca. Il tema è anche promuovere e rafforzare una filiera di qualità che parte dal mare con il duro lavoro dei pescatori: sono oltre 200 i soci della marineria della locale Cooperativa Lavoratori del Mare, ma portano il loro prodotto al mercato ittico di Rimini anche pescatori dal Veneto, dalle Marche, Abruzzo e dalla Puglia. Una filiera che coinvolge anche biologi e ricercatori, pubblici esercizi, arriva fino ai banchi della pescheria del Mercato coperto del centro storico e alle pescherie del territorio. Non solo: dal mercato ittico di Rimini il pescato raggiunge l’entroterra dalle Marche all’appennino Bolognese, arrivando fino a Milano. Sulla tavola dei riminesi e dei turisti vogliamo il pesce freschissimo del nostro mare, a miglio zero, o trovare prodotti che arrivano dall’estero (con tutti i limiti per la qualità e la freschezza, nonché una pesante impronta ambientale)?”.

La sala delle aste al mercato ittico di Rimini

E quindi: “Anche per questo la posizione sul mare è essenziale per garantire un collegamento diretto con la filiera della pesca locale e promuovere un’economia basata sulla prossimità e sulla sostenibilità. Collocare il mercato vicino ai luoghi di sbarco del pescato permette di mantenere alti standard di freschezza e qualità della filiera che va dai pescatori ai consumatori finali. Il nuovo mercato ittico è un progetto atteso a cui si sta lavorando da anni, previsto nei documenti di pianificazione comunale e sovracomunale, e che va a migliorare un’area a destinazione portuale. La Cooperativa e i pescatori sono naturalmente disponibili a cercare insieme al Comune e ai residenti quelle soluzioni progettuali che andranno nettamente a migliorare la situazione attuale, inadeguata e caotica sia per gli operatori, sia per i residenti”.

“Invitiamo perciò tutti a superare la logica nimby (“non nel mio giardino”) e a guardare al di là delle singole necessità, tenendo conto dei bisogni di tutta la comunità per vedere come il nuovo mercato ittico sia un’opera a sostegno dell’economia e del benessere dell’intera città”, conclude la Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini.



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