Cop29, finanziamenti per il clima da 120 miliardi di dollari ai Paesi più poveri #finsubito prestito immediato

Durante la 28esima edizione della Conferenza delle Parti avvenuta a Dubai l’anno scorso, era stato deciso di triplicare la capacità di produzione di energia elettrica pulita e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030. Secondo IRENA (International Renewable Energy Agency) però, le misure e gli investimenti concordati non permettono di raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati.

Nel frattempo, i report sui danni causati dal cambiamento climatico stanno mettendo in difficoltà anche gli addetti ai lavori. Uno studio condotto da Boston Consulting Group (BCG), Cambridge Judge Business School e Cambridge ClimaTraces Lab, afferma che la mancanza di azioni coordinate potrebbero portare al mondo perdite economiche tra il 10% e il 15% del PIL globale entro il 2100.

Secondo un altro studio, gli eventi meteorologici estremi hanno arrecato danni da 2mila miliardi di dollari, coinvolgendo allo stesso modo 1,6 miliardi di persone. A riguardo, durante i colloqui globali avvenuti alla CO29 di Baku, le organizzazioni finanziarie internazionali si sono impegnate ad aumentare i finanziamenti per i Paesi a basso e medio reddito a 120 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, così da mitigare gli effetti del clima. Secondo una dichiarazione rilasciata durante il summit, la cifra rappresenta un aumento del 60% rispetto a quella dell’anno scorso. Inoltre, l’aumento dei capitali potrebbe confermare altresì gli obiettivi di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C entro il 2050.

Il nuovo investimento, aumentato del 70% rispetto al 2023, include 42 miliardi di dollari per aiutare i popoli ad adattarsi agli impatti degli eventi meteorologici. Visti i recenti sviluppi delle elezioni americane, dove il presidente Donald Trump ha dichiarato di voler uscire dall’Accordo di Parigi, l’attenzione è posta soprattutto al settore privato, che dovrà aumentare i suoi finanziamenti per il clima. Clare Shakya, amministratore delegato globale del clima della Nature Conservancy, ha affermato che:

La finanza di MDB è più necessaria per i paesi più poveri, poiché i governi più ricchi possono in genere accedere più facilmente al debito a basso costo.

Proprio per questo motivo il gruppo di banche multilaterali, tra cui la Banca Mondiale, la Banca europea per gli investimenti e la Banca asiatica, ha dichiarato che in futuro mirerà ad aumentare ulteriormente i prestiti raggiungendo 65 miliardi di dollari del settore privato. Infatti, in una nota, il gruppo ha dichiarato:

Mentre la portata degli impegni finanziari degli MDB è essenziale, l’impatto più significativo degli MDB deriva dalla nostra capacità di guidare un cambiamento trasformativo.

Ajay Banga, presidente della Banca Mondiale, durante il colloquio alla COP29 ha dichiarato che gli investimenti maggiori dovrebbero arrivare dal settore privato. Inoltre, si aspetta che la quota superi l’obiettivo dei 65 miliardi di dollari.

Il presidente della Banca europea per gli investimenti, Nadia Calvino, ha affermato che il settore privato si sta impegnando sempre di più per sostenere il costo del cambiamento climatico. Durante l’incontro, ha detto:

Possiamo passare il tempo a discutere solo di questioni, ma penso che sia meglio andare avanti e lavorare nel miglior modo possibile, insieme per mobilitare finanza verde, finanza pubblica e privata e avere il massimo impatto sul terreno.

In conclusione, i dati e gli impegni emersi dalle recenti conferenze sul clima mostrano chiaramente quanto sia necessario un impegno immediato e coordinato per contrastare gli effetti sempre più gravi del cambiamento climatico. Sebbene le promesse di aumento dei finanziamenti da parte delle organizzazioni finanziarie internazionali e del settore privato rappresentino un passo positivo, resta evidente che le misure attuali sono ancora insufficienti per raggiungere gli obiettivi climatici entro il 2030 e il 2050. In questo scenario, il ruolo del settore privato, come sottolineato dai leader delle banche multilaterali, diventa cruciale per mobilitare ulteriori risorse e favorire una transizione verde su vasta scala.

Crediti immagini IRENA, IMO