A Natale siamo tutti più bonus. Incassato il disco verde del consiglio dei ministri, la maggioranza si prepara a estendere la platea dell’una tantum da 100 euro nelle tredicesime di 1,1 milioni di dipendenti con reddito fino a 28 mila euro e almeno un figlio a carico. Platea che, nelle parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, dovrebbe addirittura raddoppiare «per includere, come chiesto anche dalle opposizioni, chi era rimasto fuori all’inizio come le famiglie monogenitoriali». La misura, dal costo previsto di 400 milioni, potrebbe rientrare in forma di emendamento del relatore al decreto fiscale all’esame del Senato.
Via libera dal cdm alla riapertura del concordato
Stessa soluzione adottata per la riapertura del concordato, approvata nel medesimo decreto dal cdm e inserita in un emendamento a firma dei relatori al dl fiscale, Paola Ambrogio (FdI), Dario Damiani (Fi) ed Elena Testor (Lega). Il provvedimento prevede anche la rateizzazione dell’imposta sostitutiva in 24 tranche mensili (più interessi) per chi non opterà per il pagamento in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2025. Un altro emendamento, sempre a firma dei relatori, include tra i potenziali beneficiari del concordato le società che hanno modificato l’assetto proprietario lasciando però invariato (o, al più, riducendo) il numero di soci o associati.
Diverse, poi, le eccezioni concesse per rientrare nella speciale disciplina. Dal concordato bis, aperto fino al 12 dicembre per chi ha presentato dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre, il Mef punta a raccogliere gli ulteriori 1,2 miliardi che servirebbero a tagliare di due punti l’aliquota Irpef del 35%, da sommare agli 1,3 miliardi frutto del primo concordato. «Si tratta di un’importante prova di ascolto da parte del governo», ha commentato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. «Si è potuto fare solo ora in quanto al 31 ottobre era necessario acquisire dati certi sul gettito del concordato per avviare un’ulteriore riduzione delle tasse dal 2025».
Entro le 10 di mercoledì 13 novembre, i gruppi parlamentari del Senato dovranno indicare quali sono gli emendamenti segnalati al dl fiscale. Delle 381 proposte iniziali, alla mannaia della presidenza della commissione Bilancio di Palazzo Madama sono sopravvissute in 268: 200 di queste dovrebbero essere etichettate come prioritarie. I voti in commissione dovrebbero svolgersi a partire da martedì 19.
Revisori Mef: sale la soglia dei contributi pubblici
Procede intanto alla Camera il vaglio degli emendamenti alla manovra. Tra le proposte all’esame della commissione Bilancio, quella di FdI che innalza a 1 milione di euro la soglia oltre la quale scatterà la presenza dei revisori Mef nelle società che ricevono fondi pubblici. Contro le polemiche delle opposizioni che, nella giornata di mercoledì 13 e in ordine sparso, illustreranno alla stampa i correttivi alla manovra è sceso in campo Giancarlo Giorgetti: intervenendo a un evento elettorale a sostegno della candidata leghista alla regione Umbria, Donatella Tesei, il titolare Mef ha negato tagli alla sanità rivendicando «l’impegno concreto» del governo sulla legge di bilancio. Giorgetti, che domenica volerà a Rio de Janeiro per il G20, è atteso nel pomeriggio a Montecitorio per il Question Time.
Chi invece è già in viaggio è Giorgia Meloni, atterrata a Baku per la Cop29: toccherà dunque al sottosegretario Alfredo Mantovano presiedere il vertice sulla manovra con le parti datoriali (tra cui Abi, Ance e Confindustria) fissato per il pomeriggio di mercoledì 13. (riproduzione riservata)
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