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Taglio alle detrazioni fiscali dal 2025, ecco cosa cambia per i contribuenti #finsubito prestito immediato


Per alleviare il carico fiscale dei contribuenti, il legislatore ha messo a disposizione un importante strumento: le detrazioni fiscali, che permettono di ridurre l’Irpef sulla base delle spese sostenute nel corso dell’anno. I costi più importanti sono istruzione, salute e famiglia.

La Legge di Bilancio 2025, ad ogni modo, ha deciso di intervenire in maniera decisa proprio sulle detrazioni fiscali, introducendo una serie di limiti ai contribuenti che dichiarano i redditi più elevati.

Ma proviamo ad entrare nel dettaglio e a cercare di capire cosa è destinato a cambiare per alcune famiglie.

Detrazioni fiscali 2025, come funzionano

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto il nuovo articolo 16-bis del Tuir, attraverso il quale è stato posto un limite alle spese detraibili, che viene calcolato sulla base di due diversi indicatori:

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  • il reddito complessivo che il contribuente ha dichiarato;
  • un coefficiente parametrato sulla situazione familiare, il cosiddetto quoziente familiare.

Entrando un po’ più nel dettaglio, il primo indicatore è strettamente connesso con il reddito complessivo. Sono previste due classi distinte:

  • per i contribuenti che hanno un reddito compreso tra 75.001 e 100.000 euro: 14.000 euro;
  • per i contribuenti che hanno un reddito superiore a 100.000 euro: 8.000 euro.

Per quanto riguarda il secondo indicatore è necessario fare riferimento al numero dei figli che sono fiscalmente a carico del contribuente:

  • nel caso in cui non ci siano figli a carico: 0,50;
  • se c’è un figlio a carico: 0,70;
  • se ci sono due figli a carico: 0,85;
  • se ci sono più di due figli o uno figlio con disabilità: 1,00.

Per riuscire a conoscere l’importo massimo delle spese che costituiscono le detrazioni fiscali è necessario moltiplicare il valore del primo indicatore con il quoziente  familiare.

Le spese incluse e quelle escluse

Le nuove regole sulle detrazioni fiscali non avranno un impatto trasversale su tutte le tipologie di spese. Prima di tutto è importante sottolineare che le novità si andranno ad applicare esclusivamente sui costi che verranno sostenuti a partire dal 2025, con la sola eccezione delle spese sanitarie e degli interessi passivi sui mutui contratti fino al 31 dicembre 2024.

Dalle nuove regole, inoltre, rimangono escluse le rate delle spese che sono state sostenute entro la stessa data. Questo significa, in altre parole, che benché il nuovo massimale possa sembrare, almeno all’apparenza, molto stringente, le spese sanitarie continueranno a beneficiare delle detrazioni fiscali complete, senza alcun tipo di limite. Stesso discorso vale per gli interessi passivi dei mutui che sono già stati contratti.

Altri tipi di spese, come per esempio quelli connessi con i bonus casa, dovranno essere sottoposti ad un attento esame da parte dei contribuenti e successivamente valutati sulla base della quota che potrà beneficiare della quota massima fruibile ogni anno.

Cosa cambia per i redditi più elevati

I contribuenti che dichiarano un reddito compreso tra i 120.001 e i 240.000 euro devono mettere in conto un meccanismo di riduzione delle detrazioni fiscali leggermente più complesso.

Oltre a dover prendere in considerazione i massimali previsti dal comma 16-ter del Tuir, si dovrà prendere in considerazione quanto previsto dal comma 3–bis dell’articolo 15 del Tuir, attraverso il quale è stata prevista una riduzione progressiva delle detrazioni man mano che il reddito aumenta, fino ad arrivare al loro totale azzeramento nel momento in cui viene raggiunto il tetto dei 240.000 euro annui.

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I contribuenti che si dovessero trovare in questa situazione dovranno applicare entrambe le normative: il carico fiscale, come si può facilmente dedurre, aumenterà di parecchio.

Quali sono le differenze con il 2024

I nuovi limiti introdotti sulle detrazioni fiscali, indubbiamente, rappresentano una novità non di poco conto rispetto a quanto visto nel 2024. I contribuenti con un reddito annuo superiore a 75.000 euro andranno incontro a un’importante stretta che si tradurrà in un incremento significativo dell’Irpef da pagare rispetto all’anno precedente.

Quanti, invece, dovessero avere un reddito complessivo compreso tra 50.001 e 75.0000, non si vedranno confermare la franchigia di 260 euro: un possibile vantaggio rispetto al 2024.

Le novità introdotte dal legislatore si muovono nella direzione di ridurre la progressività del sistema fiscale, con l’intento di andare a favorire le fasce di reddito medio-basse.

Riordino delle tax expenditures

Le novità relative alle detrazioni fiscali si vanno ad inserire direttamente in un ben più ampio piano di revisione del sistema fiscale, così come previsto dall’articolo 5 della legge delega per la riforma fiscale. Gli obiettivi che si è prefissato il legislatore, sostanzialmente, sono due:

  • muoversi verso la riduzione dell’Irpef: l’obiettivo sarà raggiunto attraverso la diminuzione degli scaglioni e del valore delle aliquote;
  • puntare ad un riordino delle tax expenditures: l’obiettivo è quello di puntare ad un taglio selettivo delle detrazioni, che verrà compensato attraverso una riduzione delle aliquote, in modo da evitare un aggravio complessivo per il contribuente medio.

Il taglio delle detrazioni fiscali, in estrema sintesi, servirà a finanziare la riduzione Irpef, che permette una ridistribuzione del carico fiscale tra i vari contribuenti.

Gli impatti diretti sui contribuenti

Ma quali saranno gli impatti diretti sui contribuenti delle nuove detrazioni fiscali? Le novità introdotte attraverso la Legge di Bilancio 2025 costituiscono un vero e proprio cambiamento per i contribuenti con un reddito superiore a 75.000 euro. In questo caso il limite massimo della detrazione viene calcolato in base al reddito e alla composizione familiare andando a ridurre la possibilità di abbattere l’imposta. Ovviamente l’impatto fiscale complessivo sarà più alto.

La stretta si inserisce in un programma ben preciso e definito: andare a riordinare le spese fiscali e la progressività del sistema. Nel breve, però, costituisce un aggravio per le famiglie con dei redditi medio-alti. In questo contesto è opportuno valutare la situazione fiscale personale, ma soprattutto prendere in considerazione delle strategie in modo da riuscire ad ottimizzare al meglio la gestione delle detrazioni ammissibili.





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