Col 2024 vicino all’album dei ricordi e il 2025 alle porte, gli automobilisti stilano la lista dei buoni propositi per l’anno nuovo. E uno potrebbe essere l’acquisto di un’auto elettrica.
Non solo per aiutare il pianeta nella lotta al cambiamento climatico, ma anche e soprattutto perché il 2025 potrebbe portare forti riduzioni dei prezzi delle vetture, da sempre tallone d’Achille dell’elettrificazione.
Cosa cambia il 1° gennaio
Merito o colpa – dipende dai punti di vista – dell’Unione europea, che per l’anno a venire ha previsto un taglio delle emissioni medie da nuove auto e nuovi furgoni, responsabili rispettivamente del 16% e del 3% dell’anidride carbonica nel continente.
Dal 2025 al 2029 le vetture dovranno perciò ridurre il loro impatto ambientale di 1,4 grammi di CO2 per chilometro (g CO2/km), passando da una media di 95 g CO2/km a 93,6 g CO2/km. La pena sarà una serie di multe che, secondo Luca De Meo, ceo di Renault e presidente dell’associazione Acea, arriveranno a un totale da 15 miliardi di euro.
Luca De Meo, ceo di Renault e presidente dell’associazione Acea
Per evitare il salasso, le Case dovrebbero aumentare la produzione di auto elettriche. Scenario però improbabile, vista l’attuale crisi globale delle vendite. Ecco quindi la soluzione alternativa: ridurre il numero di vetture a combustione da sfornare (come annunciato da Stellantis) e aumentarne i prezzi, riducendo contemporaneamente quelli dei veicoli full electric.
Novità economiche in arrivo
Così i costruttori diminuirebbero la quantità complessiva di gas serra rilasciati dalle flotte e incrementerebbero le immatricolazioni delle auto a zero emissioni. Il 2025 potrebbe quindi rappresentare il rilancio dell’auto elettrica italiana. Anche perché l’anno prossimo sarà quello che porterà un po’ di novità economiche a listino.
Alle già presenti Dacia Spring e Citroen e-C3, proposte a 17.900 e 23.900 euro, si aggiungeranno infatti la Fiat Grande Panda, le Renault 4 e 5 (in versione base) e la Hyundai Inster, proposte a 25.000 euro o meno.
Foto di: Fiat
Foto di: Renault
Ma addio incentivi
Resta però una controindicazione: gli incentivi. Volàno delle vendite a giugno, grazie a uno sconto fino a 13.750 euro, i bonus all’acquisto non sono confermati nella bozza della legge di Bilancio e sembrano destinati a rimanere un ricordo.
Ma occhi puntati al tavolo fra Governo, Stellantis, sindacati e Anfia di giovedì 14 novembre. L’incontro potrebbe riservare sorprese al fotofinish, anche se i giochi sembrano fatti.
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