Un connubio inedito: cavallo e anguria. Che non è l’aggiornamento del prosciutto e melone dei buffet Anni 90, né una versione gourmet dell’arrusti e mangia dei quartieri popolari di Catania, bensì il progetto proposto in provincia di Siracusa, per recuperare un finanziamento regionale, dopo che un altro era sfumato. Il 12 dicembre 2023 l’assessora al Turismo, Elvira Amata, firma un decreto con il quale dichiara «inammissibili» due richieste dell’elenco di mancette del “collegato” Ars di novembre, perché arrivate «oltre il termine perentorio della scadenza». Una delle escluse è un’associazione sportiva dilettantistica: Eventi equestri Sicilia di Rosolini, legata alla scuderia di Luigi Runza.
Il galà equestre e la sagra dell’anguria
Uscita dalla porta del Turismo, l’istanza rientra dalla finestra dell’Agricoltura. Ad aprile, infatti, al club di appassionati di equini viene concesso un contributo di diecimila euro «per la realizzazione della manifestazione promozionale “Sagra dell’anguria-Rosolini”», prevista per maggio. La locandina parla chiaro: non di sola frutta vive l’uomo, ma pure di un «galà equestre con la partecipazione di importanti artisti, area food e stand espositori». Il 15 aprile, fuori dal Grand canyon ranch adventure Runza park di via Sipioni, dietro alla chiesa di Santa Caterina, arriva un camion pieno delle prime angurie di stagione. Alcune vengono intagliate in modo artistico. Manco a dirlo, il patron Runza si emoziona sui social: «Ringrazio il nostro onorevole Riccardo Gennuso e la Regione per la bella opportunità che viene data per la valorizzazione dei prodotti agricoli del nostro territorio identitari della Sicilia».
Anche lo sport in tabella
Con il galà dei cavalli si entra invece nel terreno dello sport, altra voce del corposo menù di tabelle, elenchi e allegatini da una settimana al centro dell’inchiesta del nostro giornale. In principio furono i teatri, i concerti e gli spettacoli (molti dei quali qualcuno li avrà visti di certo; ma di cui non abbiamo trovato traccia setacciando il web). Adesso, con un salto in lungo nemmeno troppo spericolato, ci sono le associazioni sportive dilettantistiche. Qui l’importante non è partecipare, ma vincere. I ricchi contributi straordinari dispensati da Ars e assessorati. Nonostante anche il mondo dello sport abbia un proprio “Furs”: 438.199,36 euro la minuscola dotazione per il 2024 del Fondo per sostegno alle attività sportive, a cui si aggiungono 2 milioni di un bando Irfis per sostenere il caro-energia delle società che gestiscono piscine. Ma anche in questo settore, così come negli altri, la fetta più grossa di soldi è legata al collaudato sistema dell’amichettismo politico.
Auteri sempre presente
Chi si rivede: anche in quest’ambito c’è il deputato regionale, virtualmente ex di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri. Basta spostarsi a mare e concentrarsi sulla pesca. La Tre Anelli Sport di Portopalo di Capo Passero viene iscritto al registro degli enti del terzo settore della Regione il 27 maggio 2024. Ad agosto, nella solita tabella del Turismo allegata alla manovrina dell’Ars, ottiene 120mila euro per «l’attività svolta nel “Big game dei due mari 2024”. In via Vittorio Emanuele 12, dove ha sede l’Ets Tre Anelli, c’è l’omonimo negozio di articoli della pesca di Pierpaolo Beninato. Oltre a commercializzare esche, canne, attrezzature per le immersioni, il punto vendita è anche il main sponsor della gara (montepremi: 20mila euro) che attinge dai fondi regionali. La competizione si svolge alla fine di settembre, sul palco a premiare il vincitore «capace di prendere all’amo 41 chili di pesce» c’è l’onnipresente Auteri, che gli porge un enorme tonno di plexiglass.
I fondi a scuole e associazione sportive
La (in)sana competizione si sposa con la logica delle tabelle, da un capo all’altro della Sicilia. A Termini Imerese, in provincia di Palermo, arrivano 49mila euro all’Asd Sport Center Torracchio e altrettanti alla Acd Termitana New 1952. «La scuola calcio diventerà un centro di aggregazione, dove i ragazzi potranno sviluppare valori fondamentali come la disciplina, il rispetto e il lavoro di squadra», festeggiava tre mesi fa Vincenzo Figuccia, deputato regionale della Lega. Al momento, la scuola calcio si svolge a Trabia. Figuccia, nel profluvio di soddisfazione, ringrazia il consigliere comunale Fabio Sciascia per il suo «impegno costante e dedizione». L’ultima volta che Sciascia e Figuccia sono stati immortalati insieme, inclusa la consigliera termitana Lorella Abbruscato, risale a giusto qualche giorno fa: in una trattoria di Termini alla degustazione gratuita “La terra incontra il mare”. Costata alle casse dell’assessorato all’Agricoltura (retto dal partito di Matteo Salvini) 127.400 euro tra gli «interventi finanziari urgenti», stavolta andati a favore dell’associazione Formamente di via Tommaso Natale, a Palermo. Ente che, fino alla degustazione di Termini, si occupava di formazione professionale.Il Comune di Termini, dopo essere stato laboratorio dell’alleanza giallorossa (la sindaca Maria Terranova è molto vicina al deputato M5s “local” Luigi Sunseri) è diventato l’Olimpia di Sicilia: ottiene anche una fetta dei finanziamenti speciali per la riqualificazione degli impianti sportivi. Su un totale di 2.979.200 euro per rimettere a nuovo campetti e stadi, a Termini vanno 147mila euro. Meglio fanno solo due municipi della provincia di Catania: Paternò e Belpasso, su un elenco di 26 interventi, unici destinatari di doppie elargizioni. Nella città che ha dato i natali al presidente del Senato Ignazio La Russa e a quello dell’Ars Gaetano Galvagno vanno 68mila euro per una palestra e 147mila per un palazzetto. Nella Belpasso amministrata dal meloniano Carlo Caputo arrivano 401mila euro per il campo sportivo e 196mila per un altro impianto.
Il ricco plafond per per l’assessorato al Turismo
Sempre nella manovrina estiva dell’Ars un ricco plafond (10.108.700 euro) a disposizione dell’assessorato al Turismo, in cui si trovano decine di contributi a Comuni siciliani con (vago) oggetto «realizzazione delle manifestazioni turistiche, sportive, ludiche e marketing territoriale». L’unico che fa eccezione è Modica, dove Ignazio Abbate, deputato regionale della Dc, ha lasciato il testimone di sindaco all’erede Maria Monisteri: in questo caso 58.800 euro sono «a sostegno di attività sportive in favore di associazioni sportive iscritte a federazioni nazionali». Come dire: ecco i soldi, fate voi.Ma c’è anche chi ha fatto da sé. Come la Saturnia Volley di Aci Castello, guadagnandosi le invidie delle altre società. Fabrizio Costantino, presidente della Akademia Sant’Anna di Messina (serie A2 femminile), si scaglia contro l’assessora conterranea Amata: «La Regione è indietro di due anni con i contributi, le ho chiesto di essere trattati come la Saturnia». Che nella scorsa stagione è retrocessa, nonostante il ricco contributo (144.203 euro) «per la partecipazione alla Super Lega» maschile. Il presidente della Saturnia, Luigi Pulvirenti, è un giornalista e manager della comunicazione stimato tanto da tutto il centrodestra quanto dal Pd etneo.
Il caso dei contributi record
Ma il record dei contributi sportivi è legato a un caso non certo inedito, scoppiato a margine dell’approvazione del maxi-emendamento estivo: 300mila all’Fc Trapani 1905, società di calcio di serie C, per «perseguire gli scopi istituzionali». Il che, oltre a essere un esempio raro, ancorché non unico, di contributo regionale a una Srl (quindi con scopo di lucro) è diventato un caso politico. Perché nel club di Valerio Antonini, imprenditore romano che fattura 300 milioni nel commercio mondiale di prodotti agricoli, risultava il figlio di Renato Schifani, l’avvocato Roberto, nel ruolo di “general conseul”. Oltre all’indignazione delle opposizioni, la vicenda ha suscitato più d’un mal di pancia nel centrodestra. Dentro Forza Italia in particolare, quando da Palazzo d’Orléans è arrivato l’input di ridurre di 80mila euro il budget iniziale di ogni forzista nella manovrina estiva. «Anche il presidente è un deputato e dunque si divide per dodici e non per undici», la tesi algebrica. Poi la bufera politica, con il capogruppo Stefano Pellegrino che s’è dovuto intestare l’emendamento pro-Trapani. «Come un killer – ha rivelato un collega a La Sicilia – che si autoaccusa di un omicidio in cui tutti sanno che non c’entra nulla».
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