diMassimiliano Del Barba
La Lombardia protagonista di concordati e ristrutturazioni
In un contesto economico sempre più complesso, la composizione negoziata della crisi si sta affermando come strumento chiave per il rilancio delle imprese in difficoltà. Questo percorso stragiudiziale, pensato per aiutare le aziende a superare momenti di temporanea difficoltà preservando la continuità aziendale, trova terreno particolarmente fertile in Lombardia, che si conferma capofila in Italia nell’utilizzo degli strumenti di gestione della crisi d’impresa.
I numeri del primo semestre 2024 dell’Osservatorio Crisi d’Impresa Unioncamere testimoniano questa tendenza: delle 476 istanze di composizione negoziata presentate a livello nazionale, ben 118 provengono dalla regione lombarda, con una crescita che proietta le cifre del 2024 ben oltre i risultati dell’intero 2023, quando furono registrati 138 casi.
Il quadro complessivo vede la Lombardia protagonista anche in altre procedure: su 71 concordati semplificati nazionali, 18 sono stati avviati nella regione, mentre dei 163 accordi di ristrutturazione dei debiti, 24 sono lombardi. Significativo anche il dato sulle procedure di liquidazione giudiziale, con 870 casi su un totale nazionale di 4.222.
«La composizione negoziata sta diventando la vera protagonista nell’ambito degli strumenti giuridici per la soluzione della crisi di impresa — commenta Christian Fischetti, partner dello studio legale Lexia di Milano —. Dal punto di vista tecnico-giuridico non si tratta di una procedura concorsuale, bensì di un percorso stragiudiziale funzionale anche all’accesso ad altri strumenti giuridici al di fuori del Tribunale, che prevedano l’intervento dell’autorità giudiziaria solo in misura marginale ed esclusivamente su richiesta del debitore. I numeri sono confortanti: dopo una partenza lenta e un primo anno di assestamento, è evidente nel 2024 una accelerazione nel suo utilizzo soprattutto in Lombardia, di gran lunga la regione dove la composizione negoziata sta trovando terreno fertile. I numeri della composizione negoziata sono destinati ad aumentare ulteriormente».
Una svolta significativa è infatti arrivata con il cosiddetto Correttivo-ter dello scorso settembre. La novità più rilevante riguarda la possibilità di proporre accordi transattivi per il pagamento parziale o dilazionato del debito fiscale. Michele D’Apolito, managing partner di Nexus Avvocati e Commercialisti, aggiunge, «Il correttivo ha dato un ulteriore impulso, introducendo la possibilità per l’imprenditore di ridurre i propri debiti relativi ai tributi non pagati, con una proposta di accordo da inviare all’Agenzia Entrate per il pagamento parziale o dilazionato».
La composizione negoziata si sta rivelando particolarmente efficace anche in ottica di operazioni straordinarie. Come evidenzia Gianluca Beffa, founding partner ed esperto di Strategy e M&A di Proactiva, «è uno strumento cruciale per le imprese che, pur essendo sane, attraversano difficoltà temporanee legate al sovraindebitamento. Questo meccanismo, che punta a preservare la continuità aziendale, può trovare un’importante sinergia con le operazioni di M&A, che diventano parte integrante dei piani di ristrutturazione e rilancio aziendale».
Massimiliano Del Barba
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