diGiulio Gori
L’associazione dei residenti di Firenze: stop speculazione, le keybox vanno del tutto proibite. Funaro annuncia una stretta. L’ira dei gestori: campagna d’odio
Cinquecento doppi adesivi rossi, a forma di «per», sulle keybox degli appartamenti turistici del centro storico. Le cassettine con le chiavi degli airbnb, con cui i clienti possono accedere alla casa senza l’intermediazione del gestore, sono state oggetto di un’iniziativa di protesta da parte del comitato Salviamo Firenze, che dalla notte scorsa a ieri mattina ha voluto così denunciare la trasformazione turistica di un pezzo di città.
Da via dei Serragli e via Romana, a piazza Indipendenza e piazza dei Ciompi, le keybox — attaccate ai muri dei palazzi (anche storici), ai portoni, ma anche alle colonne, alle grate delle cantine, alle rastrelliere delle biciclette — sono state ricoperte da quelle croci rosse con scritto «Salviamo Firenze per viverci». I casi più eclatanti in via San Gallo, con quattro keybox in un solo palazzo, in via dei Pepi, 38 nel solo tratto tra via Pietrapiana e via dei Pilastri, e in borgo Allegri, 18 nei pochi metri tra via San Giuseppe e via Ghibellina. I militanti del comitato hanno anche «colpito» la strada del centro in cui vive la sindaca Sara Funaro.
E mentre Property Managers Italia commenta l’iniziativa come «il risultato di una campagna di odio e controproducente per Firenze», e il direttore d’orchestra Federico Maria Sardelli invece spiega di concordare con la campagna perché «deploro questi troiai attaccati ai muri, ed è giusto combattere questi airbnb; è una vergogna che la politica lasci spolpare Firenze e l’Oltrarno sia ridotto a un groviera», è la stessa sindaca a dare una parziale sponda al comitato: mentre tornava a chiedere al governo una norma che permetta a Firenze di regolamentare gli airbnb, Funaro ha spiegato che «sul tema delle keybox vanno presi provvedimenti, ci sono keybox attaccate ovunque, ci sono stati dei casi in cui sono state attaccate agli edifici storici, alle rastrelliere, serve una regolamentazione. Siamo già al lavoro come amministrazione e presenteremo con l’assessore Vicini questo e altri provvedimenti. Siamo convinti che la città sia anzitutto dei cittadini. E avere le keybox attaccate da tutte le parti non dà una bella immagine della città».
Novità in merito sono attese da Palazzo Vecchio già nei prossimi giorni, ma non è ancora chiaro se si tratterà di un divieto o di una regolamentazione. Di precedenti ce ne sono: Camogli, nel Genovese, ha proibito le scatoline, e chi sgarra si prende una multa da 500 euro, Milano ci sta pensando e il Consiglio comunale ne ha chiesto la rimozione coatta, mentre a Venezia è stata la Soprintendenza a chiederne la messa al bando per ragioni estetiche. All’estero poi sono proibite in molte città francesi, Parigi compresa, mentre New York le ha messe fuori legge stavolta per ragioni di sicurezza.
Da parte sua, la ministra del Turismo Daniela Santanchè, dal Forum internazionale sul turismo alla Fortezza da Basso, ha liquidato l’iniziativa del comitato dei residenti: «Non capisco come mai non l’abbiano fatto prima, perché questo è il governo che per la prima volta ha messo mano ai b&b. Mi sembra un’iniziativa strumentale».
«Le keybox non vanno regolamentate, vanno proibite», ha detto Massimo Torelli, portavoce di Salviamo Firenze, quando a mezzogiorno dodici militanti del comitato, con le croci rosse disegnate in volto, si sono presentati davanti alla Fortezza: «Firenze muore di turismo selvaggio e speculazione», recitava lo striscione. I «per» rossi, hanno spiegato, rappresentano la volontà di lottare per la residenza, contro quel che danneggia la città. «Di airbnb ce ne sono troppi — ha aggiunto Torelli — vanno regolamentati e ridotti. Lavoratori e studenti non trovano più casa a Firenze a causa del dilagare degli affitti brevi».
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