La Regione scende in campo per “salvaguardare i lavoratori della Metro”. L’assessore regionale al lavoro Vincenzo Colla ha convocato, per la mattina del 15 novembre, un tavolo di crisi con i vertici dell’azienda, i sindacati e il Comune di Rimini. L’obiettivo è quello di tutelare i lavoratori della Metro a Rimini. Che è un punto vendita storico dell’azienda, specializzata in prodotti alimentari e attrezzature per la ristorazione per locali e hotel. La direzione di Metro Italia, un mese fa, ha annunciato la chiusura a fine anno del punto di vendita di Rimini (aperto 21 anni fa) e di quello di Pozzuoli. A rischio c’è il futuro di una quarantina di dipendenti diretti per la sede di Rimini (97 in tutto, considerando anche il magazzino di Pozzuoli), e di tanti altri che operano in appalto. Da quando è stata annunciata la chiusura, più volte i lavoratori hanno scioperato e manifestato insieme ai sindacati. Per affrontare il caso, Andrea Gnassi e altri parlamentari del Pd hanno chiesto al ministero delle imprese di convocare un tavolo urgente. Dal canto suo, la direzione dell’azienda aveva assicurato “di aver attivato un percorso con le parti sociali con l’obiettivo di gestire al meglio l’impatto economico e sociale a tutela dei lavoratori”.
Ma la partita è ancora aperta, e nel frattempo la Regione ha convocato un tavolo urgente per venerdì con l’azienda, i sindacati e anche l’amministrazione comunale, per trovare una soluzione. Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito, in in occasione dell’ultimo sciopero del 31 ottobre. “Non molleremo di un centimetro. La vertenza proseguirà se l’azienda non ritirerà l’intenzione di chiudere i negozi Metro di Rimini e Pozzuoli”. Se venerdì al tavolo convocato dalla Regione la direzione della Metro non farà passi indietro, è probabile una nuova giornata di sciopero per i lavoratori della sede di Rimini.
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