Al PalaSerradimigni passo indietro da parte di tutta l’Estra. Forrest non alza i giri, Brajkovic non incide mai, Silins e Childs in calare
BENETTI s.v.: Ritorna in campo dopo diverse gare viste dalla panchina e dà abbondantemente il suo contributo nei 5’ in cui viene impiegato. Ci mette anche un bel tap-in in coda di primo quarto che male non fa.
CHRISTON 6,5: Uno dei pochi veri trascinatori di questa serata in calando. Le sue iniziative personali nel terzo quarto tengono su Pistoia finché i padroni di casa non ritrovano il rapporto perduto con il canestro. Una prova da leader con davvero poche sbavature e con forzature che vengono quasi sempre premiate. Il problema è che, in tutta la sicurezza che esprime all’interno dell’area avversaria, ci sia poco spazio per illuminare la via anche ai compagni.
DELLA ROSA 5,5: Tanta lotta ma anche qualche errore di troppo per il capitano
ANUMBA s.v.: Anche per lui solo 5’ di impiego, dove potrebbe senza dubbio incidere di più nella metà campo offensiva.
CHILDS 5,5: Parte in modo incoraggiante, prendendo rimbalzi e mettendo subito punti nel paniere, ma viene fermato dai falli. Il rientro nel secondo tempo non sarebbe neanche troppo traumatico, dopo diverso tempo fermo. Peccato che poi debba scontrarsi con lo strapotere di Bendzius e che Sassari riesca infine ad imporsi anche nella lotta a rimbalzo, unica arma che l’Estra doveva far valere in questa sfida. Per l’ex Trapani è ancora una prova a metà, più tendente all’insufficienza.
ROWAN 5,5: Come giudicare una prestazione da 24 punti con 5/6 da tre senza guardare anche ad un terzo quarto dove si è di nuovo incaponito al tiro e ha commesso errori marchiani? Senza parlare poi delle quattro palle perse, del 3/11 dal pitturato e dei due falli ingenui che hanno chiuso la sua gara proprio nel finale thrilling. Poteva essere una serata da eroe, come fu a Cremona, e invece il numero otto biancorosso ha di nuovo mostrato quei due volti che continuano a renderlo croce e delizia di questa Estra.
FORREST 5: Troppo in ombra per gran lunga della gara. Con la palla che è transitata spesso nelle mani di Christon e di Rowan, il suo destino è stato ancora una volta quello di sparire dai radar. Il tutto commettendo diverse ingenuità e non trovando mai continuità al tiro. Ma chiariamo un fatto: le colpe, in quel di Sassari, sono da dividere tra lui e una squadra che non lo ha mai fatto uscire dal guscio. E la tripla con cui era riuscito a colpire nel quarto periodo è rimasta l’unica luce nel buio di un tunnel che, purtroppo, è stato di nuovo imboccato.
SACCAGGI 5,5: Ormai è chiaro che questa squadra ha bisogno della sua intensità e i 17’ che passa sul parquet ne sono la controprova. La pressione sugli esterni sassaresi è ottima, ma stavolta è meno a fuoco nel giro palla offensivo, dove incide troppo poco. Non si prende conclusioni, ma questa è l’ultima cosa che inficia la sua prestazione.
SILINS 6: Il pivot lettone è l’unico del suo reparto a mettere in difficoltà la retroguardia per un buon tratto della gara. La sua atipicità diventa un’arma importante nel miglior momento dei biancorossi e per quasi tutto il confronto sembra l’unico in grado di reggere, anche quando davanti ha l’atletico Renfro. È quello con più falli subiti e dalla lunetta è pressoché chirurgico, ma non è esente da colpe nell’ultima frazione, quando qualche possesso in più si rivela decisivo per la vittoria dei padroni di casa.
BRAJKOVIC 5: Non era certamente la sua partita, visto che soprattutto a livello difensivo doveva confrontarsi solo con lunghi completamente agli antipodi come caratteristiche. Meno comprensibile la sua poca incisività nel pitturato, così come il fatto che i compagni non provino ad attivarlo. Raccoglie 7 rimbalzi e si ferma qui. Riuscire a farlo entrare in partita avrebbe potuto rappresentare la svolta decisiva, anche perché, se lui gira, di solito Pistoia non piange a fine gara.
COACH MARKOVSKI 5,5: Una prima in panchina che ovviamente non era facile, visto il poco tempo passato con la squadra e il confronto esterno contro un’avversaria che aveva un bisogno smodato di punti. Eppure la sua Pistoia nel primo tempo convince per atteggiamento e per la buona gestione in entrambe le fasi. La rimonta e soprattutto quei 32 punti subiti nel terzo quarto (3 di più di quelli incassati nell’intera prima parte di partita) sono i rimpianti maggiori. Rimpianti che però non nascono dal niente. Il compito dell’esperto coach macedone sarà rimettere a posto ciò che ancora tiene ferma l’Estra: la poca continuità a livello di collettivo e la gestione dei singoli.
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