Parte dalla Spezia il ragionamento sui collegamenti e gli investimenti produttivi che si stagliano nell’orizzonte dei rapporti tra Italia e Africa, terra che per molti operatori è da considerare il Continente del futuro. Giovedì 14 e venerdì 15 novembre, infatti, si svolgerà la prima edizione di “A bridge to Africa”, evento organizzato dal Propeller Ports of La Spezia and Marina di Carrara, insieme a Clickutility Team e al comitato promotore pubblico-privato composto da: Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale, Comune della Spezia, Contship Italia Group, Dario Perioli Group, Gruppo Laghezza, Scafi Società di navigazione e Tarros. La manifestazione, che si svolgerà presso l’auditorium “Giorgio Bucchioni” dell’Adsp, vedrà la partecipazione dei più importanti stakeholder del comparto e si snoderà attraverso conferenze, dibattiti e tavole rotonde. A tenere a battesimo l’evento, che si propone di diventare un appuntamento fisso nel calendario degli operatori della portualità italiana e internazionale, sarà Gian Luca Agostinelli, presidente del Propeller Ports of La Spezia and Marina di Carrara, che presenta così “A bridge to Africa” (clicca qui per consultare il programma).
“L’iniziativa nasce dall’osservazione del forte sviluppo economico in molti paesi africani e che si traduce in una crescente domanda di know how e tecnologie in cui le imprese italiane possono giocare un ruolo strategico. “A Bridge to Africa” non è pensato come un evento isolato, ma come una piattaforma per creare relazioni durature tra i diversi Paesi e incentivare una crescita condivisa e sostenibile. Il sistema portuale della Spezia e Marina di Carrara, con la sua lunga storia di connessioni mediterranee, offre il contesto ideale per sviluppare questi rapporti. Infatti, da decenni questi porti rappresentano un punto di partenza verso l’Africa, favorendo il commercio e la collaborazione”.
L’evento si inserisce dunque nel solco del Piano Mattei?
“Assolutamente: l’evento sarà in linea con il Piano Mattei, volto a rafforzare le relazioni economiche tra Italia, Mediterraneo e Africa, basato sulla cooperazione e lo sviluppo sostenibile. A Bridge to Africa vuole essere una delle prime manifestazioni italiane a declinare concretamente questi principi, offrendo un’occasione di dialogo tra stakeholder italiani e africani in settori cruciali come energia, infrastrutture, tecnologia e agroalimentare. L’evento vuole dimostrare che una collaborazione equa e vantaggiosa per entrambe le parti è possibile, e mira a posizionare l’Italia come partner privilegiato per lo sviluppo sostenibile africano e un tramite con il resto d’Europa”.
Quali saranno i temi della manifestazione?
“L’evento prevede due giorni di workshop, tavole rotonde e momenti di networking in cui esperti e aziende potranno discutere di logistica, energie rinnovabili, infrastrutture, investimenti e agevolazioni per l’impresa. Numerose aziende hanno già confermato la loro presenza, tra cui diverse che già operano con successo sul mercato africano e che presenteranno le loro case history, con spunti pratici per chi desidera avviare progetti di collaborazione ed espansione sul territorio africano. La struttura dell’agenda, che combina partecipazioni pubbliche e private, permetterà di affrontare temi rilevanti e di esplorare sinergie concrete per contribuire alla crescita sostenibile e allo sviluppo tecnologico del continente africano”.
Come Propeller siete costantemente impegnati nel favorire un sistema imprese del territorio
“La Spezia storicamente è un hub strategico per i commerci Italia – Africa per questo ci sembrava importante che la manifestazione si svolgesse da noi. Ma l’obiettivo è attirare tutte le aziende italiane perché il mercato africano, con le sue sfide legate alla transizione ecologica e alla crescita demografica, rappresenta un’opportunità unica per le nostre imprese, che possono esportare competenze e prodotti di alta qualità, rispondendo alla crescente domanda di innovazione e sostenibilità. “A bridge to Africa” punta a costruire un futuro di collaborazione continua tra Italia e Africa”.
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