Non entusiasma, tra le forze di
coalizione nel centrodestra, l’ipotesi che il vicesindaco, a
breve facente funzione, Pietro Piciocchi, possa chiamare uno (o
due) tecnici a sostituire le partenze in giunta. Mancano almeno
due settimane, e tre votazioni, alla decadenza di Marco Bucci da
sindaco di Genova ma i ragionamenti sul dopo sono già in atto.
Piciocchi dovrà sostituire sicuramente l’assessore ad Ambiente,
rifiuti e mobilità, Matteo Campora, eletto in consiglio
regionale, ed è convinto – ma su questo esistono diverse
interpretazioni giuridiche – di poter nominare anche un secondo
assessore, visto che Bucci aveva la delega alla Cultura. Come
più volte spiegato dallo stesso Piciocchi, non ci sarà un vero e
proprio rimpasto ma neppure una semplice assegnazione delle
deleghe vacanti. La prima riunione di maggioranza per parlare
della nuova giunta, oltre che per analizzare il voto su Genova –
dove il centrodestra è stato sconfitto – sarà il 14 novembre.
Anche perché ogni discussione non potrà non tenere conto di come
prenderà forma la giunta regionale. E non potrà non tenere conto
dei contributi dei partiti alle urne. I partiti tradizionali
quanto le liste civiche, non vedono di buon occhio la
possibilità che almeno uno dei due nuovi ingressi in giunta
possa essere di un tecnico. Tra i nomi circolati quelli dell’ex
ceo di Aster Antonello Guiducci ma anche di Giacomo Montanari,
coordinatore del tavolo della cultura. Secondo più di un
esponente della maggioranza il messaggio che si darebbe
all’esterno sarebbe di debolezza. In Comune c’è poi il nodo
degli “arancioni”. Dopo il passaggio degli assessori Francesco
Maresca e Marta Brusoni dalla lista Toti a Fdi e Lega, a oggi,
quella lista non è più rappresentata in giunta ma gli arancioni,
alle ultime regionali, hanno comunque contribuito a recuperare
migliaia di voti con figure sparse tra le due civiche Vince
Liguria e Orgoglio Liguria. E parlando di civiche non è escluso
un futuro accorpamento delle varie realtà (lista Toti, Genova
Domani, Vince Genova) in un unico gruppo che possa fare massa
critica e costituire una casa anche per quei totiani ormai privi
di riferimento politico.
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