L’ARAN, Agenzia di Rappresentanza Negoziale per la contrattazione dei settori dei pubblici dipendenti, evidentemente sollecitata dalle scuole, ritorna sull’argomento dei compiti in capo al Collaboratore Scolastico (CS) in merito all’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale degli alunni.
Per evitare ogni equivoco, fin dal titolo, l’ARAN formula la domanda: “Il Collaboratore scolastico deve prestare agli alunni l’assistenza necessaria nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale?” Nella nota che pubblichiamo, la risposta è inequivocabile ed è (riassumendo): “Sì, anche perché ciò non è una novità del CCNL ultimo della scuola ma è fatto risalente addirittura al 2007”.
E ciò laddove si consideri che al CS spettavano (e spettano) fra i compiti obbligatori quelli previsti dall’art. 47 (incarichi specifici) del precedente CCNL, articolo richiamato non a caso dall’Agenzia.
E l’ARAN conclude: “Pertanto rimane competenza del personale sopra citato l’attività di assistenza all’igiene personale che può riguardare anche pulizia e lavaggio degli alunni nonché cambio dei pannolini.”
Dunque, ciò non riguarda solo l’assistenza agli alunni con disabilità ma tutti gli alunni che ne abbiano bisogno. Ma mentre in precedenza questo compito comprendeva le attività svolte dai Collaboratori scolastici, dall’infanzia alle superiori, oggi con il nuovo CCNL 2019/21 tale compito è limitato ai Collaboratori della scuola dell’infanzia e della primaria.
Va anche detto che mentre, in passato, prima della sottoscrizione del CCNL 2019/21, tale compito, per quanto obbligatorio, veniva pagato una miseria o addirittura non veniva pagato, ora con il Contratto Nazionale Integrativo sul FMOF sottoscritto il 26 settembre 2024 la retribuzione di tale attività dovrà avere a riferimento 700 euro di remunerazione. E si attendono ulteriori finanziamenti per aumentare tale importo.
I miglioramenti di cui sopra, condivisi dai Sindacati firmatari del CCNL 2019/21 e supportati da una sentenza della Cassazione che l’ARAN medesima riporta e ricorda, dovrebbero mettere la parola fine alla querelle alimentata da chi non ha firmato il Contratto (ma ha firmato i precedenti non sapendo, evidentemente, cosa allora firmava) e da qualche rivista scolastica on line specializzata, che però si rivela anche specializzata in fiancheggiamento di posizioni errate e foriere di confusione e conflittualità nei posti di lavoro.
Non possiamo, però, non sottolineare la situazione di grande difficoltà che vivono le scuole anche su questo versante. Ma ciò è dovuto non al fatto di aver portato a chiarezza ciò che chiaro era già ma che poteva esporre i lavoratori a contenziosi inevitabilmente ad esito soccombente, bensì al fatto che le istituzioni scolastiche hanno bisogno di più organico ATA e di organico stabile per far fronte a tutte le crescenti necessità.
Occorre rivedere i parametri di attribuzione dell’organico per molti motivi:
- è molto cresciuta la presenza degli alunni con disabilità (basta guardare come l’organico di sostegno docente sia lievitato in corrispondenza mentre per il personale ATA ciò non avviene);
- la Corte dei Conti non permette, laddove esistevano, che vi siano operatori degli enti locali di assistenza per l’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale degli alunni;
- in assenza di asili nido, soprattutto al Sud d’Italia, aumenta il numero degli anticipatari (cioè bambini che hanno bisogno di accudimento costante) con l’aumento delle incombenze in capo a Collaboratori ma anche ai docenti (che comunque si devfono far carico delle incombenze medesime). E la cosa è destinata ad aggravarsi giacché il Governo con il Piano strutturale di bilancio di medio termine inviato a Bruxelles riduce dal 33% al 15% la copertura degli asili nido;
- i tagli operati nel 2008 di ben 50.000 unità di personale ATA e mai recuperati fa sentire drammaticamente i suoi effetti;
- non si colma il divario delle assunzioni fra organico di diritto e organico di fatto;
- la razionalizzazione della rete scolastica ha come effetto quello di diminuire gli organici ATA;
- anche la legge di bilancio del 2025 fa la sua parte preannunciando ulteriori tagli.
La FLC CGIL tutto questo lo ha gridato alto e forte nello sciopero del 31 ottobre 2024 e continuerà nella lotta per ricordare al sistema politico che la questione scuola passa anche attraverso la soluzione dei problemi di organico del personale ATA.
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