Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
Con il governo Meloni il condono conviene ma rischia il flop #finsubito prestito immediato


Facciamo un’ipotesi: negli ultimi anni c’è qualc uno che ha evaso 100 mila euro. Il governo Meloni-Giorgetti gli ha offerto un condono (pardon, sanatoria). L’evasore pagherà per i prossimi due anni una sanzione da 7.500 euro a fronte di un importo dovuto di oltre 138 mila euro. Che cosa farebbe chi, s’intende, ha una partita Iva piuttosto ricca? A occhio è un regalone:pagare solo solo il 5,4% del dovuto. È il pensiero più gentile verso gli evasori dai tempi dei condoni dei governi guidati da Silvio Berlusconi, il padre fiscale-spirituale della destra post-fascista e leghista al governo.

FISCO DELLE MIE BRAME: qual è il condono più conveniente del reame? Dall’epoca d’oro di Silvio (il suo secondo governo che iniziò nel 2001) l’ultimo orchestrato dal governo di Giorgia Meloni. Lo sostiene l’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano che ha pubblicato un’analisi dal titolo molto spiritoso dove si contestualizza, con ricchezza di fonti, la storia dei condoni in Italia, la ragione politica e sociale di una destra che vuole fare una rivoluzione dall’alto facendola pagare ai contribuenti onesti, ai dipendenti che non possono evadere, ai pensionati. E alle partite Iva lavoratrici: freelance, ordinisti professionisti dipendenti che sono lavoratori poveri. Di solito, a sinistra, si pensa che siano tutti evasori. E invece, come hanno dimostrato le ricerche di Sergio Bologna, costituiscono uno degli assi del nuovo proletariato.

MA C’È DI PIÙ, scrivono Carlo Cignarella, Carlo Cottarelli, Ilaria Maroccia dell’Osservatorio sui conti pubblici . Tanto più cresce il reddito, e la somma nascosta all’erario, tanto meno si paga. Un contribuente che dichiari 200 mila euro su un reddito effettivo di 450 mila, pagherebbe infatti 9 mila euro. Cioè solo 1.500 euro in più di chi ha evaso la metà e ha un reddito stimato inferiore. «Il sistema di aliquote crescenti per i presunti grandi evasori è un correttivo insufficiente, perché non compensa il fatto che al ridursi di quanto dichiarato si riduce la base imponibile e, dunque, la somma dovuta al fisco» concludono i ricercatori.

LA STORIA DEI CONDONI contenuta nel documento dell’Osservatorio è interessante. Procede a ritroso fino alle origini del reame di Berlusconi. Da allora quasi tutti i governi hanno cercato di farne uno. Compresi quelli del Pd nella stagione renziana o di poco postuma. Berlusconi ne fece tre: nel 2001, nel 2002 e nel 2009. Erano i tempi. Allora il rapporto tra il pagamento richiesto aderendo al condono e quello dovuto, comprensivo di interessi e sanzioni, a parità di somma evasa era compreso tra l’1,6 e il 3,6%. Dunque molto conveniente.

LO FURONO MENO quelli nel periodo 2014-2023 comprensivo anche di un governo Renzi, quello di Gentiloni e il primo spicchio della stagione meloniania. I condoni con i nomi più fantasiosi, e rigorosamente in inglese per non fare capire nulla se non agli interessati, si riferivano a cartelle esattoriali, e quindi a debiti già accertati dal fisco. Il rapporto tra pagamento richiesto e dovuto superava il 70% (la cosiddetta «rottamazione» delle cartelle). Il «concordato preventivo» di Meloni & Co. è tornato indietro a Silvio per quanto riguarda la convenienza. Ma non si applica al pregresso perché dice all’evasore: dammi una stima del reddito e ti farò pagare il 5% e il 7% del dovuto.

È DIFFICILE, su queste colonne, ma mettiamoci nei panni dell’evasore. Che può chiedersi: va bene, è conveniente. Ma perché ti devo dire che evado solo perché mi fai un condono e non usi gli strumenti per controllarmii? A vedere il nervosismo che aleggia da qualche giorno nella maggioranza, non sembra siano stati in molti ad abboccare. Servirebbero due miliardi di euro. Giorgetti ha detto che ha previsto «zero» nella manovra, tanto per mettere le mani avanti.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

GLI INTROITI REALI, forse, si capiranno l’altra settimana. Confartigianato ha stimato un’adesione di appena il 23%. Dopo averlo escluso con il viceministro all’Economia Maurizio Leo, Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono messi a discutere se prolungare i termini oppure farne un altro entro la fine dell’anno. I commercialisti hanno annunciato uno sciopero per ottenere una proroga. Per le opposizioni il concordato è «un fallimento totale» per Francesco Boccia del Pd. Quest’ultimo prospettia un «ricatto» per le partite Iva che «non hanno accettato il principio secondo il quale chi non ci sta, sarà quasi sicuramente controllato». «I dati non ci sono, ma si può già dire che è stato un flop di adesioni» (Tino Magni di Alleanza Verdi Sinistra). «Siamo molto fiduciosi, altrimenti sposteremo l’obiettivo che sposteremo» ha confermato Marco Osnato di Fratelli d’Italia. È il Concordato continuo, il condono perenne, il 15esimo? il ventesimo della legislatura?. Tutto per fare un taglio spot alle tasse.

IL FONDO DEL BARILE è stato raschiato perché il governo vuole finanziare il taglio dell’Irpef alle classi medie con redditi fino ai 50 mila euro medi. Fin’ora ha trovato i soldi (oltre 10 miliardi) per strutturare un taglio del cuneo fiscale fino ai 40 mila euro. È la più onerosa misura di una modesta legge di bilancio che sarà ricordata (da chi l’ha veramente letta) per i 12 miliardi di tagli pluriennali a ministeri e enti locali. Dunque a servizi, Welfare, università, trasporti, fondo «green» per l’automotive.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui