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Rimini, al via «Tra: Festa delle anime tra due mondi»: il festival dopo protagonista è la morte #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


di
Enea Conti

La rassegna che non esorcizza ma indaga la morte. Tra gli appuntamenti, la camminata con una storica dell’arte nel cimitero dove riposta anche Federico Fellini 

Non ci sono solo le feste di Halloween, quelle goliardiche in maschera e un po’ all’americana. A Rimini la morte non si esorcizza ma si indaga, con un festival a tema. Una kermesse ambientata con una scenografia, per così dire, naturale: le lapidi e le tombe di un cimitero, quello più grande della città, quello comunale, dove la ferrovia passa a pochi metri dall’ingresso e dove a fare gli onori di casa è una società pubblica che si occupa di pompe funebri, Amir. «Per secoli e millenni – questa è la premessa, come spiegano da Comune e agenzia – la morte è stata accettata come una tappa della vita inderogabile e dunque addomesticata e resa familiare: non si differiva il momento del trapasso, ma ci si preparava, con calma». Oggi quel l’addomesticamento si è perso, la morte si teme, la morte fa paura e forse è più ignota che in ogni altra era storica: e il festival riminese “Tra: Festa delle anime tra due mondi”, dove “Tra” sta per trapasso, ma anche “”tra due mondi”, quello dei vivi e dei morti spiega che il tema va affrontato piuttosto che negato o taciuto. E se il cimitero sarà una scenografia, il festival altererà spettacoli e letture, un po’ come accade a teatro. Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito (ma con prenotazione sul sito https://trarimini.eventbrite.it/).

Le performance teatrali

Si parte con un classico: se il cimitero è un luogo pubblico e trova spazio tra le mura di una città è anche un luogo ricco di storia e di storie, quelle delle persone che vi riposano tra cui Federico Fellini, ma non solo. Michela Cesarini, che è una storica dell’arte, nel giorno dedicato ai morti guiderà una camminata, una visita alla scoperta di aneddoti e curiosità. Al pomeriggio via alle performance teatrali: Alessandro Renda de il Teatro delle Albe: Nephesh – proteggere l’ombra alle 15 dell’1 novembre e alle 11 e alle 14 di sabato 2 novembre sarà il protagonista di una performance che affronta il tema della precarietà della vita in un percorso tra tombe e lapidi, polvere e ombre, iscrizioni e sculture presenti nel cimitero attraverso drammaturgia sonora (con cuffie e dispositivi di riproduzione sonora).




















































La relazione tra morte e cultura digitale

Il festival è ospitato anche in altri luoghi della città. Venerdì 1 novembre (ore 17) al Cinema Fulgor Davide Sisto, filosofo e tanatologo che da lungo tempo ha consacrato i suoi studi alla relazione tra morte e cultura digitale, dialogherà con Davide Rondoni, poeta e scrittore, sul significato di Memoria e oblio nell’era digitale, ovvero un oggi in cui social network, chat, siti web costituiscono insieme il più grande cimitero del mondo; in cui sono già disponibili bot con cui dialogare e capaci di interpretare i nostri stati d’animo per poi sostituirsi a noi quando saremo trapassati, e continuare a parlare con i nostri cari; in cui il profilo Facebook, quando mancheremo, diventerà una vera e propria lapide virtuale. Venerdì 1 novembre (ore 18) Gli angeli e la pietà, una passeggiata fra le sale del Museo Luigi Tonini in compagnia del Direttore dei Musei Comunali Giovanni Sassu alla scoperta del senso del tragico e dello stupore della morte nei capolavori artistici del Museo della Città, tra Bellini e Guercino.

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Il rapporto con la morte nella Grecia antica

A chiudere la giornata, venerdì 1 novembre (dalle 19) ancora arte, musica e poesia con Oltre, la collettiva di arte contemporanea che indaga il tema della limitatezza del tempo e che inaugura nelle sale della Galleria Augeo in Corso D’Augusto. A chiudere il festival, sabato 2 novembre (ore 17), un evento prezioso in collaborazione con il Festival del Mondo Antico che vedrà protagonista Carmine Catenacci, professore ordinario di Lingua e letteratura greca all’Università di Chieti, direttore delle riviste «Quaderni Urbinati di Cultura Classica» e «Poiesis» e componente del Consiglio direttivo della Fondazione Lorenzo Valla. In dialogo con il poeta Davide Rondoni, in Come le foglie. La poesia greca e il senso del mortale, Carmine Catenacci approfondirà il rapporto con la morte nella Grecia antica, dalla concezione dell’anima al senso di caducità fino agli aspetti peculiari del rituale funebre nella classicità.

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31 ottobre 2024



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