Turbativa d’asta e successivamente il falso ideologico per attestare un capitolato totalmente immaginario con l’80% delle opere certificate e mai realizzate
SAN NICOLA LA STRADA (g.g.) Ci sono diversi modi di imbrogliare, di fregare i soldi ai cittadini e ai contribuenti. Dopo aver letto qualche passaggio degli atti giudiziari che hanno portato stamattina all’emissione di 9 provvedimenti restrittivi della libertà personale (5 domiciliari e 4 obblighi di firma) possiamo dire che esiste il metodo-Biondi, caratterizzato da una piccola filiera di comportamenti criminali che partono da un reato base che può essere la turbativa d’asta o la corruzione e fatalmente sfociano nel reato di falso del pubblico ufficiale
Abbiamo la sensazione che Giulio Biondi, per anni e anni potentissimo dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di San Nicola la Strada, non sia stato arrestato a differenza del fratello Franco in quanto il gip del tribunale di S.M.C.V. Alessia Stadio abbia considerato la circostanza relativa all’attuale status di pensionato di Giulio Biondi. L’obbligo di firma e non gli arresti domiciliari rappresenta un titolo cautelare più blando in quanto, da pensionato, Giulio Biondi ha ridotto la cifra di potenziale inquinatore delle prove e ancor di più quella di reiteratore del reato.
Franco Biondi è, invece, pienamente in servizio al Comune di Caserta e dunque, cautelarmente va tenuto lontano dagli uffici quanto potenzialmente potrebbe inquinarle le prove anche attraverso semplici conversazioni con i non pochi coindagati di questa vicenda
Dicevamo del marchio di fabbrica insomma del Biondi – Copyright In questo caso la turbativa d’asta è quella classica, prevista dall’articolo 353 commi I e II e non quella che da pochi anni è entrata nel codice penale ed è regolata dall’articolo 353 bis, che in parole povere significa che il dirigente ti scrive un bando fatto già su misura per fare in modo che una data impresa se lo aggiudichi
Qui la manipolazione sarebbe avvenuta durante le procedure e avrebbe riguardato i lavori di pulizia del verde, rimozione e/o potatura di alberi asportazione vegetazione selvaggia nell’area ex casermette
Questo reato è stato contestato attraverso lo strumento del diritto penale rappresentato dall’articolo 110 ossia il concorso all’allora dirigente Giulio Biondi, al suo diretto sottoposto d’ufficio Francesco Zoleo, che avrebbero truccato la gara con un accordo già preso con gli imprenditori Raffaele Antonucci e Pasquale Viscusi rispettivamente proprietario ed amministratore unico, dunque legale rappresentante, della Antonucci Garden. Ultimo indagato Gian Andrea Mingione socio accomandatario della Euro Green sas. Ed è proprio la Euro Green di Mingione ad aggiudicarsi formalmente la gara ma di fatto questa è nelle mani della Antonucci Garden. Il copyright Biondi si esplicita nella seconda parte della storia. Perché chi vince la gara formalmente e di fatto non è ancora contento perché vuole il massimo dei soldi con il minimo del lavoro
E allora, che ci sta a fare l’articolo 479 all’interno del codice penale? Ci sta per soddisfare questi appetiti o meglio ci sta per punire chi li soddisfa è, infatti, il falso ideologico compiuto dal pubblico ufficiale Biondi e dal suo assistente Zoleo a completare il quadro delle bruttezze.
Secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in un impianto sostanzialmente validato dal gip il dirigente e il suo assistente attestano falsamente che la ditta esecutrice abbia rispettato il capitolato, quando, in realtà, non è così.
Qui dobbiamo entrare nel dettaglio del capitolato uno strumento tra i più inutili nella provincia di Caserta dato che non lo rispetta nessuno perché siccome le imprese vincitrici nei vati appalti ungono le ruote dei politici, dei tecnici, etc poi risparmiano sulle opere. In questo caso specifico dovevano essere potati 8 alberi in via Talete. La potatura è un fatto serio. Non è che tu tagli i rami a casaccio perché poi gli alberi cadono come effettivamente cadono a Caserta, San Nicola e non solo anche durante giornate bellissime in cui non c’è neppure una bava di vento
Poi c’erano due alberi da abbattere nella villetta di via delle Taglie, uno alla scuola Mazzini e 10 da potare più siepi a confine con il parco; un albero da abbattere alla scuola di Viale Europa; la potatura delle siepi alla scuola via Leone, e la rimozione di vegetazione nell’area casermette a confine con proprietà privata; due alberi da rimuovere nella villa Comunale; ed ancora un albero da abbattere in via P. Harris.
Ora diciamo: se la magistratura si andasse a leggere i tanti capitolati che vengono attestati dai dirigenti dei comuni della nostra provincia, le contestazioni del reato di falso fioccherebbero letteralmente. In questo caso lo hanno fatto e si sono accorti che, di tutti gli interventi appena elencati e per i quali era fissato un importo da corrispondere all’impresa aggiudicataria l’unico intervento realizzato è la rimozione della vegetazione al confine con la proprietà privata nella zona di Casermette.
Manco a dirlo l’unico intervento è consistito in pratica nel fare un favore a un privato
Se entro la conclusione del nostro lavoro serale riusciremo ad avere qualche minuto per realizzare la “parcondicio” tra i due fratelli vi racconteremo qualcosa anche su Franco Biondi
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