Una bella occasione lavorativa per chi vuole restare al Sud. Ma c’è poco tempo per fare la domanda.
Per molti cittadini del Sud Italia, la necessità di lavorare al di fuori della propria terra è una realtà dolorosa e inevitabile. La mancanza di opportunità lavorative in molte regioni del Mezzogiorno spinge i giovani e i professionisti qualificati a cercare impiego altrove, spesso al Nord o all’estero. Questo fenomeno non solo svuota il Sud delle sue forze più giovani e preparate, ma crea anche un senso di sradicamento e sacrificio per chi è costretto a partire.
Lasciare la propria casa significa affrontare nuove sfide, lontano dagli affetti e dalle abitudini che rendono il quotidiano più familiare e meno alienante. Adattarsi a nuovi contesti lavorativi e sociali richiede un grande sforzo di adattamento, e spesso la nostalgia del proprio luogo di origine rimane una costante. Chi parte, infatti, porta con sé un legame profondo con le proprie radici, che non si spezza facilmente.
Le difficoltà non si limitano alla sfera emotiva; vivere lontano implica anche gestire costi aggiuntivi e la complessità della distanza dagli affetti. Per molti, il ritorno a casa diventa un appuntamento raro e prezioso, segnato da una felicità temporanea che, al momento della partenza, si trasforma nuovamente in nostalgia. Il distacco è una ferita che si riapre ogni volta, ma il desiderio di realizzarsi professionalmente rende necessario questo sacrificio.
Nonostante le opportunità altrove, il sogno di chi parte rimane quello di poter, prima o poi, tornare. La speranza è che il Sud possa offrire le stesse possibilità del resto d’Italia, permettendo a chi ama la propria terra di contribuire al suo sviluppo e di rimanere vicino alle proprie radici.
Un nuovo concorso per restare al Sud
È stato ufficialmente avviato il Concorso RIPAM 2024 per l’assunzione di 2.200 funzionari a tempo indeterminato, promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud. L’iniziativa mira a rafforzare la capacità amministrativa delle regioni del Mezzogiorno, favorendo uno sviluppo socioeconomico sostenibile e ottimizzando l’utilizzo dei fondi europei. I 2.129 posti disponibili saranno distribuiti tra Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, con altre 71 posizioni presso il Dipartimento per le Politiche di Coesione.
Il reclutamento sarà territoriale, e i candidati selezionati riceveranno una formazione specifica sulle politiche di coesione, divenendo operativi nella primavera del 2025. Per partecipare, è necessario soddisfare diversi requisiti, tra cui la cittadinanza italiana o idoneità a lavorare nella pubblica amministrazione per cittadini UE e Paesi terzi, la maggiore età, il godimento dei diritti civili e politici, l’idoneità fisica e il possesso di un titolo di studio specifico. Inoltre, non sono ammessi candidati con precedenti penali o disciplinari rilevanti.
Quando presentare la domanda
Le domande di partecipazione al concorso possono essere inviate dall’8 ottobre 2024, a partire dalle ore 19.30, fino al 7 novembre 2024 alle ore 23:59. Le candidature devono essere inviate tramite la piattaforma del Portale del Reclutamento inPA, accedendo alla sezione dedicata al concorso. La procedura è interamente online e richiede l’autenticazione tramite SPID o CIE. La pagina per il concorso si trova all’indirizzo: www.inpa.gov.it.
Il processo di selezione comprende prove scritte e/o orali, mirate a valutare le competenze tecniche e giuridiche dei candidati in base al profilo scelto. Tutti i dettagli sui requisiti specifici, le modalità di svolgimento delle prove e le materie d’esame sono riportati nel bando ufficiale, consultabile sulla piattaforma del Portale inPA.
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