CHIOGGIA – Bike sharing a Chioggia, un servizio fantasma sparito a gennaio e non più ripristinato. Le possibilità di un suo ritorno ci sono, ma i tempi sono al momento poco chiari. La questione è stata discussa in consiglio comunale con un’interpellanza del consigliere del Pd Maurizio Salvagno che ha chiesto lumi all’amministrazione comunale.
“Questa primavera e questa estate – ha spiegato l’esponente Dem – le bici sarebbero state molto utili, non solo per i turisti, ma anche per i cittadini che hanno dovuto fare i conti con i gravissimi tagli alle linee urbane degli autobus. Un servizio che era partito con dei fondi extra comunali. Finiti i soldi, finito il servizio e sparite le biciclette”.
L’assessore alla politiche comunitarie Serena De Perini ha ricostruito la storia del bike sharing spiegando che, attualmente, il servizio dovrebbe essere controllato da Sst, ma la società “Bici in città” che lo ha gestito per due anni, ha problemi a riproporlo alle medesime condizioni precedenti.
Il bike sharing era partito a luglio del 2022 grazie ai fondi arrivati dal progetto SU.TR.A che fa parte del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia – Croazia. Il suo obiettivo primario era quello di promuovere la mobilità sostenibile nelle città costiere dell’Adriatico orientate al turismo, creando nuove soluzioni di trasporto multimodale che contribuiranno al miglioramento della qualità della vita di residenti e non-residenti e incrementeranno l’attrattività turistica dell’area. E a Chioggia è arrivato il finanziamento per il bike – sharing, con il coinvolgimento di Sst, Università di Padova, dei soggetti privati che rappresentano gli operatori turistici (settore balneare e ricettivo alberghiero, locatori, campeggi e darsene), i Consorzi di promozione del turismo, i rappresentanti degli operatori del commercio e degli artigiani. Ma poi cosa è successo?
“Il progetto era terminato formalmente a marzo 2023 – spiega Serena De Perini – e a metà gennaio 2024 le bici sono state ritirate anche per permettere una loro sistemazione nel periodo in cui, anche a livello statistico, meno erano utilizzate nel territorio e cioè nei mesi invernali. Da giugno 2023 si era cercata la soluzione migliore per continuare il servizio, confrontandosi prima con “Bici in Città” e, successivamente, a settembre 2023 con il settore lavori pubblici che ha all’interno un ufficio mobilità e con Sst. Il servizio quindi è stato seguito al meglio e lo stesso per quanto riguarda il passaggio di consegne. Ora il bikesharing è in capo a Sst e già a febbraio si è lavorato ad una stesura del contratto di servizio. La società comunale a maggio ha intrapreso anche un dialogo proprio con “Bici in città” che però ha manifestato, per motivi organizzativi interni, gravi difficoltà per effettuare il servizio come in precedenza, soprattutto per quanto riguarda il recupero e il riordino delle biciclette nel territorio che veniva fatto una volta alla settimana. Il 12 agosto c’è stato anche un sopralluogo nelle aree in cui stazionavano i mezzi e, sebbene il servizio non sia mai stato in attivo e autonomo economicamente, lo riteniamo valido a livello turistico e c’è tutta la volontà di continuarlo, anche perché non prevede l’abbandono dei mezzi in tutto il territorio, come avviene in altre località, ma il loro prelievo e la loro riconsegna in stazioni specifiche rendendo quindi il bike sharing meno caotico”.
Giustificazioni che non hanno soddisfatto l’esponente Dem: “Alla fine quel che resta è che da un anno il servizio non c’è più e, al momento, non si sa come ripristinarlo – ha concluso Salvagno – Il bike sharing era stato presentato in pompa magna da questa amministrazione anche in commissione consiliare e la sua sospensione denota poca organizzazione e lungimiranza”.
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