Il 23 novembre 2022 la Caserma Miale di Piazza Italia veniva ufficialmente acquisita dall’Università di Foggia con la firma del rogito nella sede del Rettorato a Palazzo Ateneo, alla presenza del notaio e di due rappresentanti di un istituto bancario. L’operazione andava nell’esatta direzione di ampliare spazi e servizi agli studenti. Di circa 3mila la stima fatta.
Si definiva “fondamentale” il passo dell’UniFg, perdipiù in considerazione del significativo aumento delle immatricolazioni.
Progetto, lo ricordiamo, cofinanziato e supportato dalla Regione Puglia.
Difatti, l’ex scuola di polizia era stata inserita nel disegno di legge approvato in Consiglio regionale per un contributo in conto capitale dell’importo di 7 milioni e mezzo di euro finalizzato all’acquisto dell’immobile. Spettava all’ateneo il cofinanziamento di 20 milioni di euro per la ristrutturazione.
Prima della messa nero su bianco dell’operazione, era stato spiegato che l’acquisizione della caserma Miale avrebbe determinato la riqualificazione dell’offerta dei servizi agli studenti concentrandoli in una sede unica e avrebbe favorito l’uso di luoghi per attività para universitarie di valore sociale ed educativo (che ancora oggi non trovano spazio).
E ancora, la collocazione di un nuovo dipartimento e della biblioteca economico-giuridica in aree meno anguste di quelle attuali, laboratori e aule da destinare soprattutto agli studi magistrali e di alta formazione, avrebbero completato il quadro di interesse.
Successivamente l’università ha ottenuto un finanziamento di 17 milioni dal ‘Patto territoriale sistema universitario pugliese ‘Open Apulia University’. Denaro da impiegare per il completamento della ristrutturazione della caserma Miale e l’avvio del corso di Ingegneria informatica che sarà allocato all’interno della stessa struttura.
A questa operazione si aggiunge l’ammissione del progetto che ha partecipato al bando ministeriale emanato con d.m. 1274/2021 per l’ammodernamento e la riqualificazione dell’edilizia universitaria. L’Università di Foggia ha ottenuto integralmente il cofinanziamento richiesto, pari ad € 12.686.195,00, anche questo sarà destinato alla ristrutturazione e riqualificazione della Caserma Miale.
Fin qui tutto secondo spartito, se non fosse che il 23 ottobre, dalla Prefettura di Foggia, hanno fatto sapere che i locali dell’ex Caserma Miale avrebbero accolto nuovamente servizi e attività per le forze di polizia.
Frutto di due accordi sottoscritti tra il prefetto Maurizio Valiante e il rettore Lorenzo Lo Muzio, che consentiranno al personale delle forze di polizia, di fruire in regime di gratuità di una porzione dell’ex caserma per lo svolgimento delle attività del poligono di tiro, del servizio mensa e dei servizi di magazzinaggio.
Un’intesa raggiunta con l’obiettivo dichiarato di accrescere le condizioni di sicurezza sul territorio attraverso il potenziamento dei servizi in favore delle forze di polizia, perchè, ha spiegato il numero uno di Corso Garibaldi, Maurizio Valiante, “in un territorio notoriamente contrassegnato dalla pervicace presenza della criminalità anche di tipo organizzato è fondamentale assicurare, grazie al concorso e al sostegno di tutte le istituzioni, condizioni logistiche e di funzionamento atte a garantire la piena operatività delle forze di polizia che profondono in maniera incessante il loro straordinario impegno nell’azione di prevenzione e contrasto di ogni forma di illegalità”.
Nulla quaestio sulla collaborazione tra istituzioni, ma perchè privarsi di parte di una struttura acquisita con lo scopo principale di risolvere l’emergenza spazi – riemersa in tutta la sua evidenza con la sospensione di una lezione degli studenti di Scienze Motorie – e, d’altro canto, di farlo a titolo gratuito.
Non per un presidio di polizia fisso, ma per attività certamente secondarie ai fini della sicurezza e della pronta ed efficiente operatività.
Va da sé che gli accordi presi tra Prefettura e Università di Foggia, nobili e giusti nelle intenzioni, stridono semplicemente con il bisogno sempre più crescente di spazi idonei, innovati, salutari e sufficienti a garantire agli iscritti, sempre più numerosi, il diritto di frequentare le lezioni, senza impedimenti, e di partecipare ad attività collaterali.
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