Una nuova giornata di caos a Scampia. Tensione alle stelle fin dalle prime ore del mattino, quando agenti della polizia municipale si sono presentati all’interno delle Vele rossa e gialla per consegnare le diffide a coloro i quali non hanno ancora abbandonato le case. Su quelle abitazioni pende un’ordinanza di sgombero perché ritenute non sicure dopo la tragedia che lo scorso luglio ha portato allo svuotamento della Vela celeste. Il Comune ha stabilito che vanno svuotate e murate.
La rivolta dei residenti
I residenti hanno accerchiato gli agenti ma non hanno mai assunto atteggiamenti aggressivi o violenti. Volevano solo spiegare il perché non hanno alcuna intenzione di lasciare quelle case. “Se non troviamo un nuovo alloggio noi da qui non ce ne andiamo – spiega Lina, che vive nella Vela rossa – Le case ci sono, contattiamo privati e agenzie ma quando vengono a sapere che siamo di Scampia non vogliono più affittare l’alloggio. Oppure chiedono doppia busta paga e le referenze, ma non le abbiamo”. Una tesi confermata anche da Bruno, un altro residente: “Lo sapete come funziona, non ci considerano persone normali, pensano che siamo tutti criminali. Ma qui ci sono anche tante famiglie che soffrono. Per una casa a Mugnano mi hanno chiesto 4mila euro tra cauzione e agenzia: se li avessi avuti forse non stavo nella Vela”.
Il sussidio che non arriva
C’è un altro tema caldo. Quello del contributo autonomo all’affitto, oppure come lo chiamano da queste parti, il sussidio. Si tratta di un contributo che può andare dai 400 ai mille euro circa per coloro che sono stati sgomberati dalle Vele. Non tutte le famiglie lo hanno ricevuto: “Ci hanno diviso in tre blocchi – continua Lina – il Comune ci dice che si è fermato tutto per colpa del primo blocco, pare che ci siano persone che lo hanno ricevuto e non hanno lasciato la casa. Io sono tra coloro che non ha fatto nemmeno la richiesta perché non me ne faccio nulla del sussidio se poi non riesco a trovare un’abitazione”.
La rabbia del popolo delle Vele: “Lasciati soli e senza casa (VIDEO)
Questo scenario sta creando tensioni anche tra gli abitanti stessi: “Forse c’è qualcuno che sta facendo il furbo e ci marcia sopra – ipotizza Bruno – oppure semplicemente non trovano casa nemmeno con il sussidio. Ma qui ci sono altre centinaia di famiglie che non sanno dove andare. Ci sono anziani, bambini, persone malate”.
Maria e la figlia cardiopatica
Tra le situazioni più delicate c’è quella di Maria, che preferisce non farsi riprendere in volto dalle nostre telecamere: “Mia figlia Jessica, 11 anni, è cardiopatica – racconta mentre ci mostra l’evidente cicatrice sul petto della piccola – Ha la valvola mitralica artificiale e ha subito un intervento anche al polmone. Mi hanno dato una proroga fino a lunedì 28, poi hanno detto che verranno a murare anche casa mia. Ma io non me ne vado, piuttosto mi dovranno arrestare. Se avessi le possibilità andrei via oggi stesso, ma non so dove andare e un alloggio a me che sono di Scampia e ho quattro figlie minori nessuno lo vuole dare”.
Le istituzioni sembrano consapevoli delle difficoltà. Infatti, nella giornata di ieri, 24 ottobre, c’è stato un vertice in Prefettura e si è mosso anche il procuratore capo Gratteri. Però, fino a oggi, nulla di concreto si è ancora mosso.
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