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L’Italia e la “cura Meloni”, «stiamo cambiando l’Italia» #finsubito prestito immediato


Onorevole Lancellotta, il 22 ottobre del 2022 Giorgia Meloni prestò giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica Mattarella. Cosa è successo in questi due anni?
«È successo che, giorno dopo giorno, stiamo cambiando l’Italia. Non è un caso se tutti gli indici macroeconomici sono in rialzo rispetto alla situazione del Paese che abbiamo ereditato: i dati ci dicono che, nel primo trimestre del 2024, il reddito reale delle famiglie è aumentato del 3,4%, l’occupazione ha raggiunto livelli record, attestandosi ad un +62,3% e, nello specifico, è una occupazione più stabile e meno precaria, con un aumento del numero di contratti per donne e giovani che si traduce in un tasso di disoccupazione pari al 6,2%, il più basso dal 2007. Tutto ciò si è trasformato in un aumento degli introiti per le casse dello Stato, da inizio anno, pari a 371,1 miliardi, ovvero 5 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2023. L’Italia, nel 2023, è stato il Paese europeo che ha visto crescere di più il Pil, che ha avuto la Borsa con la miglior crescita, lo spread del 2023 è a 100 punti base in meno rispetto a quello del 2022. Le politiche per il Sud, a dispetto delle mistificazioni di Pd e 5 stelle, hanno consentito una crescita del Pil e dell’occupazione, favorite anche dai 3,3 miliardi stanziati per la Zes unica e dalle politiche di decontribuzione a favore delle imprese per favorire l’occupazione. Cresce anche l’export dei nostri prodotti, che attesta l’Italia al quarto posto, al mondo, per le esportazioni, che raggiungono un valore di 46miliardi nel 2024 per i prodotti dell’agroalimentare Made in Italy. A questo andrebbero aggiunti i numerosi investimenti in infrastrutture, gli Accordi di Sviluppo e Coesione, tra i quali quello con la nostra Regione che ha portato 440 milioni e tanto altro ancora.
Proprio l’appuntamento di oggi a Campobasso con il ministro Andrea Abodi sarà l’occasione giusta per raccontare tutto quanto è stato fatto dal Governo e dalla maggioranza parlamentare ma, soprattutto, quanto ancora vogliamo fare, in stretta sinergia con le Regioni e le istituzioni locali.
Abbiamo la fortuna e le capacità di poter considerare lungo il nostro orizzonte di legislatura. Per questo, riusciremo a fare una attenta programmazione, non dettata esclusivamente da stati emergenziali».
Al di là dei numeri, qual è il dato politico?
«La lettura politica è, intanto, che il primo Governo della storia della Repubblica ad essere guidato da una donna sta mantenendo gli impegni presi con gli elettori, ai quali ci eravamo presentati con un programma elettorale chiaro. La fiducia che cittadini e imprese ripongono nel Governo di Giorgia Meloni è testimoniato dalla crescita del consenso del nostro leader, dei partiti della coalizione. Questa fiducia è certificata anche dalle aste dei titoli di Stato, un indicatore che rende bene la percezione che famiglie e imprese hanno, oggi, della nostra Italia.
Non era mai successo prima che le percentuali elettorali dei partiti di governo crescessero dopo due anni di legislatura.
Stiamo cambiando l’Italia invertendo il paradigma, non soltanto economico ma anche culturale, al quale i governi del centrosinistra e dei 5 stelle ci avevano tristemente abituato. Meno tasse ai cittadini, meno assistenzialismo, meno monopattini, meno banchi a rotelle, meno superbonus e più sostegno reale alle imprese e ai cittadini, più sicurezza, maggiore attenzione per le persone fragili. Continuiamo a sostenere la natalità ed a lottare contro le droghe e la criminalità. La lotta all’evasione e all’elusione fiscale sta dando i frutti attesi, tanto che nel 2023 è stata recuperata la somma record di 24,7miliardi di euro.
Questo è quello che avevamo promesso in campagna elettorale, questo è ciò che stiamo realizzando.
Oggi l’Italia ha riconquistato credibilità, centralità e autorevolezza a livello internazionale. Essere italiani è diventato davvero motivo di orgoglio. Molto di questo merito è ascrivibile al gran lavoro che Giorgia Meloni svolge in prima persona».
Lei è impegnata come capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio nonché contro ogni forma di violenza di genere ed è anche componente della XII Commissione Affari sociali e Sanità. Quali attività state portando avanti?
«Diversi provvedimenti governativi e legislativi sono stati adottati per prevenire la violenza di genere, per sostenere le vittime di queste inconcepibili condotte e per assicurare una maggiore incisività delle pene previste per coloro che compiono atti di questo genere. Abbiamo, infatti, potenziato il cosiddetto Codice rosso, assicurando una prevenzione tempestiva ed efficace, così come abbiamo reso strutturale – stanziando risorse, per il 2024, pari a 10 milioni di euro – il reddito di libertà, un contributo economico destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia. Inoltre, abbiamo finanziato per ben 20 milioni di euro i piani anti-violenza, il cui stanziamento complessivo ha raggiunto i 55 milioni di euro.
Nello scorso luglio, inoltre, in Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, abbiamo approvato, peraltro all’unanimità con le opposizioni, la relazione “Ricognizione degli assetti normativi in materia di prevenzione e contrasto della violenza di genere per la redazione di un testo unico”, in modo da rendere chiara e organica la vigente normativa in materia.
In seno alla Bicamerale, abbiamo costituito il “gruppo sport”, di cui sono coordinatore e relatore. Credo che il contributo che le istituzioni sportive nazionali e il mondo dello sport in genere possono dare per veicolare un forte messaggio di prevenzione e contrasto alla violenza di genere possa essere fondamentale per raggiungere in maniera efficace i nostri obiettivi.
Stiamo affrontando ulteriori temi, come quello della violenza economica. Rendere una donna economicamente indipendente significa sottrarla alle violenze, materiali e morali, cui è sottoposta. Significa restituirle la libertà.
Ci sono temi, e quello della violenza di genere è senza dubbio uno di quelli, che è doveroso affrontare tutti insieme, ognuno con la propria sensibilità, personale e politica, ma sui quali non si può andare divisi. In questo la politica deve dare il buon esempio. Il contrasto al femminicidio, il contrasto ad ogni forma di violenza di genere, è innanzitutto un modo, anche culturale, di ridare alla donna il ruolo che le compete nell’odierna società.
Altri importanti risultati sono stati raggiunti in tema di sostegni alle famiglie e alla natalità, tematiche da sempre al centro dell’agenda del nostro Partito. L’assegno unico è stato aumentato, così come le risorse per i congedi parentali ed i bonus asilo nido, che si aggiungono all’azzeramento dei contributi a carico di imprese che assumono. Ciò ha consentito alle donne di riappropriarsi della propria dimensione lavorativa oltre che del ruolo di madre. I dati in crescita sull’occupazione delle donne e delle donne-madri, in particolare, certificano la bontà delle politiche del Governo anche in questo campo. Il totale dei benefici per le famiglie italiani conta, in questo anno, 16 miliardi in più.
I notevoli investimenti in agricoltura, la sicurezza, il rilancio del Made in Italy, la lotta alle mafie. Stiamo davvero cambiando l’Italia, nonostante le condizioni in cui i governi di centrosinistra ce l’avevano lasciata».

ppm



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