Basta, rivoglio la mia macchina. Dopo la rottamazione di quella vecchia per sopraggiunti limiti di età ho deciso di comprarne una nuova, o al massimo una usata a chilometri zero, ibrida visto che full electric costa troppo e che gli incentivi sono terminati in un batter d’occhio. Ma ho scoperto che con una seconda auto il mio budget familiare esploderebbe. Oltre all’acquisto ci sono tantissime spese da considerare, con cifre che tra finanziamento, assicurazione, bollo, carburante e manutenzione, possono arrivare a superare anche i 4mila euro l’anno. Così getto la spugna e inizio a pensare che in fin dei conti in una grande città si può vivere anche senz’auto. Sì, ma come?
La mobilità alternativa: bici e monopattini elettrici
Il mio primo pensiero va al trasporto pubblico locale. Autobus, tram, metro e treni che costano in media solo 35 euro al mese, 39 se si parla di Milano, 29 nel caso di Lecce tanto per fare qualche esempio. Il risparmio economico è garantito ma non possiamo dire la stessa cosa riguardo a comodità e tempi di percorrenza. Se non si abita lungo le grandi direttrici del trasporto pubblico, dove peraltro il costo delle case è di gran lunga superiore rispetto alla media, spostarsi quotidianamente da una parte all’altra della città può diventare un incubo. Per fare 3,5 chilometri bisogna mettere in conto anche mezz’ora di tempo se si devono prendere due autobus. Nelle ore di punta, quando piove e sulle strade prive di corsia preferenziale, poi, in una città come Roma si arriva anche al doppio del tempo. Praticamente tra andare a piedi o in autobus non fa differenza, una follia (vedi foto sotto).
In attesa di poter comprare il primo scooter volante che viaggia a cento all’ora sopra al traffico, inizio a pensare che quei 3,5 chilometri che mi separano dal lavoro li potrei fare con uno scooter. Ma tra soldi da spendere per l’acquisto, per prendere la patente A e assicurazione il preventivo torna a lievitare. Così passo a valutare l’acquisto di una bicicletta, magari elettrica, oppure di un monopattino. Tutte soluzioni green ideali soprattutto per brevi tragitti e per svicolare tra le lunghe code di auto. Molti li usano anche solo per “l’ultimo miglio”, ossia per evitare quelle poche fermate di autobus che li separano da treno e metro. Ce ne sono di tutti i prezzi: per le classiche biciclette e i monopattini elettrici si parte da circa 200 euro, per le e-bike dai 400 euro in su (vedi foto sotto).
Il noleggio
Nelle grandi città monopattini, biciclette a pedalata assistita e scooter elettrici si possono anche noleggiare, con pacchetti di prezzo creati ad hoc per accontentare un po’ tutti. Mi concentro sulle e-bike. I costi di noleggio sono in media di 1 euro per lo sblocco iniziale, più 0,20-0,25 euro per ogni minuto di utilizzo. Per il tragitto di cui vi ho parlato sopra, quello da 3,5 chilometri, pagherei circa 4-5 euro. Quasi 200 euro al mese visto che ogni giorno devo fare almeno due tratte per andare e tornare dal lavoro. Questa cifra però può scendere fino a 45,99 euro se scelgo di fare un super abbonamento che prevede 50 corse gratis al mese da 30 minuti con tutti i mezzi elettrici a disposizione di una stessa società, scooter inclusi. Una soluzione che mi costerebbe un po’ di più rispetto al trasporto pubblico ma che mi permette di dimezzare i tempi di percorrenza.
Se voglio davvero rinunciare all’auto, però, devo trovare anche una soluzione per quando fa freddo, per le giornate di pioggia e per quando avrò necessità di fare lunghi viaggi fuori città. Fortunatamente ci sono il car sharing e il car pooling. Il vantaggio per chi utilizza queste modalità di trasporto sta nei costi più bassi rispetto al possesso di un’auto propria. Di quanto? Proviamo a fare due conti.
Car sharing: come funziona e quanto costa
Per muoversi in città in inverno o quando piove oltre all’autobus c’è il car sharing, un servizio di autonoleggio a breve termine dove le auto sono di proprietà di una società privata. Proprio come per il noleggio delle e-bike e dei monopattini elettrici di cui abbiamo parlato sopra. Una soluzione alla portata di tutti che permette di prenotare un veicolo direttamente dal proprio cellulare grazie ad app semplici e intuitive. Si potrà così avere un mezzo a propria disposizione solo quando se ne ha davvero bisogno, senza dover pensare ad assicurazione, bollo, revisione e manutenzione. Poi ci sono tutta una serie di altri vantaggi. Meno problemi di parcheggio, ad esempio, visto che si può lasciare l’auto gratis sulle strisce blu, ma anche l’accesso alle zone a traffico limitato, le famose Ztl.
A seconda dell’azienda che si sceglie si hanno costi e servizi differenti. In media il noleggio di un’auto costa 0,20 euro al minuto, 12 euro l’ora, poi ci sono le tariffe giornaliere e altri pacchetti per ridurre i costi. Ad esempio c’è chi offre la possibilità di riprendere la stessa auto più volte nell’arco di una giornata oppure l’offerta plurigiornaliera se il veicolo serve per più giorni consecutivi. Ho calcolato che per percorrere quei 3,5 chilometri tra casa e lavoro e viceversa, spenderei 6 euro al giorno, praticamente il doppio rispetto ai 3 euro dei biglietti dell’autobus, ma con una comodità che non ha prezzo, soprattutto quanto i mezzi sono super affollati. Il car pooling invece in cosa consiste?
L’autostop digitale
“Ciao Cri, passo a prenderti sotto casa?”. Per la mia collega era una semplice cortesia visto che per andare al lavoro attraversava con l’auto il quartiere in cui vivo. Solo ora che ha cambiato società ho scoperto che in realtà si trattava di car pooling, della condivisione di automobili private tra un gruppo di persone per ridurre i costi del trasporto. Infatti poi io a volte per ricambiare il favore mi offrivo di pagare la benzina.
Ma il vero car pooling è soprattutto quello che si fa tra sconosciuti, una soluzione che consente di ridurre i costi della propria auto per il guidatore (benzina, usura, etc…) e di muoversi in città o verso luoghi più lontani spendendo pochissimo per il passeggero. Un autostop digitale possibile grazie ad alcune piattaforme di intermediazione specializzate, nate proprio per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di passaggi in auto.
Condividere un viaggio da Roma a Milano, ad esempio, costa meno di 30 euro (vedi foto sopra), contro i 25 euro del pullman, ma con due ore di viaggio in meno. Con il treno invece ci vogliono mediamente più di 100 euro. Se avessi fatto il viaggio con un’auto di mia proprietà avrei speso più di 136 euro, di cui 88 per la benzina e 44 per i pedaggi (vedi foto sotto). Con il car pooling quindi chi decide di vivere una vita senz’auto riesce tranquillamente a risolvere anche il ‘problema’ viaggi fuori città, con spese piuttosto contenute.
La scelta finale
Tiriamo le somme. Tra giorni festivi, ferie e smart working conto di andare al lavoro circa 200 volte l’anno. Il noleggio di un’auto a breve termine mi costerebbe 1.200 euro contro i 552 euro del mix monopattino, bici e scooter elettrico. A mio avviso però la soluzione perfetta è una combinazione tra le due: auto a noleggio per 3 mesi in inverno e mezzi elettrici per le altre stagioni. Così arriverei a spendere poco più di 750 euro l’anno. Ma solo per andare e tornare dal lavoro, contro i 250 euro dell’abbonamento ad autobus, tram, metro e treni che mi permetterebbe di andare ovunque.
Auto mia quanto mi costi. Perché a Roma è diventato conveniente stare senza
Se il trasporto pubblico locale funzionasse bene non avrei dubbi su cosa scegliere ma visto che in alcune città la situazione è drammatica, ritengo la mobilità alternativa a pagamento una soluzione da prendere seriamente in considerazione anche per spostamenti periodici e non solo occasionali. Nel mio caso infatti l’opzione scartata a priori era quella di una seconda auto, con costi di assicurazione, bollo, revisione e carburante che superano i 1.450 euro all’anno. Se si considerano anche le spese di finanziamento dell’auto e quelle di manutenzione si arriva addirittura a 4.200 euro. Prendendo a riferimento il valore più basso tra i due ottengo un risparmio di 700 euro sulla combo auto e bici elettrica a noleggio e di 900 euro sul solo affitto dell’e-bike. Cifre che salgono ancora se decido di comprare una bicicletta a pedalata assistita. Rispetto al mantenimento di una seconda auto mi ritroverei in tasca 1.000 euro in più alla fine del primo anno e 1.450 in quelli successivi, visto che la spesa della bicicletta elettrica si riesce ad ammortizzare in pochi mesi.
Ma c’è una terza opzione da considerare, la più green di tutte, quella che prevede anche la possibilità di andare a piedi qualche volta, magari in primavera e in autunno quando le temperature sono gradevoli. Una soluzione che mi farebbe risparmiare anche sui costi per la palestra.
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