E nel testo del DDL di Bilancio, è spuntato il “Piano Casa Italia”, progetto che “intende contrastare il disagio abitativo, anche mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente e il contenimento del consumo di suolo”. L’obiettivo fissato è di approvare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio – quindi dal giugno del prossimo anno – un piano nazionale per l’edilizia residenziale pubblica e sociale. “Il piano rappresenta uno strumento programmatico finalizzato a definire le strategie di medio e lungo termine per la complessiva riorganizzazione del sistema casa, in sinergia con gli enti territoriali, al fine di fornire risposte ai nuovi fabbisogni abitativi emergenti dal contesto sociale, integrare i programmi di edilizia residenziale e di edilizia sociale, dare nuovo impulso alle iniziative di settore, individuare modelli innovativi di governance e di finanziamento dei progetti, razionalizzare l’utilizzo dell’offerta abitativa disponibile”.
Nel pacchetto, spunta la proroga delle misure sui mutui prima casa fino al 31 dicembre 2027, che in attesa della convalida dopo l’iter parlamentare, dovrebbe riconfermare le agevolazioni che consentono di accedere ai mutui con le spalle coperte da una garanzia statale che arriva fino all’80% ma si spinge fino al 90 per alcune categorie. La conferma riguarderebbe solo le misure legate ai mutui e quanto già eliminato in precedenza, come l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro (in genere il 2% del valore catastale dell’immobile), dell’imposta ipotecaria (50 euro), dell’imposta catastale (50 euro), del bollo e dei tributi catastali speciali.
Nel pacchetto dovrebbe essere confermata anche la misura riservata ai giovani under 36 con Isee inferiore a 40mila euro e un valore dell’immobile non superiore a 250mila euro.
Il bonus per gli interventi di ristrutturazione e il recupero del patrimonio edilizio resta, come preannunciato, al 50% per le spese effettuate nel 2025 sulla prima casa, ma è destinato a scendere al 36% per quelle sostenute nel 2026 e nel 2027.
Alla garanzia Consap possono accedere le coppie coniugate o conviventi more uxorio da almeno due anni, in cui almeno uno dei componenti non abbia superato i trentacinque anni, le famiglie monogenitoriali con figli minori, in cui il mutuo è richiesto da una persona singola non coniugata, né convivente con l’altro genitore di nessuno dei propri figli minori con sé conviventi. O ancora una persona separata, divorziata o vedova, convivente con almeno un proprio figlio minore, per finire con i conduttori di alloggi di proprietà IACP (Istituto autonomo per le case popolari).
La proroga dovrebbe riguardare anche il potenziamento dell’agevolazione per le famiglie numerose, al netto dei requisiti, che va dall’80% per nuclei familiari con tre figli di età inferiore a 21 anni con Isee fino a 40mila euro, l’85% in presenza di 4 figli con meno di 21 anni e 45mila euro e Isee annuo e per finire fino al 90% per nuclei familiari con cinque o più figli con meno di 21 anni e Isee fino a 50mila euro.
Nel Piano casa si inserisce anche l’aumento a 5.000 euro dei Fringe benefit per pagare l’affitto o il mutuo riservati a coloro che accettano di trasferirsi per lavoro a più di km dalla propria residenza, una misura nata da un confronto con “Confindustria” che ha come obiettivo il rilancio dell’occupazione e lo sviluppo territoriale, in particolare del Mezzogiorno.
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