Quattro studentesse di un istituto cittadino si sono costituite parti civili nel processo a carico di un docente accusato di violenza sessuale su minori. Le giovani e le loro famiglie sono rappresentate dagli avvocati Strongoli, Rania, Vincelli e Fioresta. Il processo che si sta svolgendo con rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna, è stato rinviato al prossimo 5 novembre. Per quella data è prevista la requisitoria del sostituto procuratore Graziella Viscomi. Subito dopo ci saranno le arringhe difensive degli avvocati Fabrizio Costarella e Donatella Montesano che porteranno all’attenzione del gup Gilda Romano gli elementi necessari a dimostrare l’estraneità del loro assistito ai gravi fatti che gli vengono contestati.
Il caso è esploso il 15 maggio quando i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del professore. Il procedimento giudiziario ha avuto inizio quando le studentesse di un istituto superiore del capoluogo calabrese hanno trovato il coraggio di raccontare al dirigente scolastico l’insopportabile disagio con cui erano costrette a vivere tra le mura dell’istituto. Avrebbero raccontato alcuni episodi che avevano come protagonista un professore. Secondo quanto è stato possibile apprendere, le ragazze hanno raccontato di contatti fisici non richiesti, carezze, abbracci che avrebbero travalicato i confini del consentito. Vere e proprie molestie secondo il racconto delle ragazze fornito ai vertici dell’istituto. A quel punto immediata è scattata la segnalazione alle forze dell’ordine. I Carabinieri della Compagnia di Catanzaro hanno subito avviato i necessari accertamenti per ricostruire i fatti. Dopo aver ricevuto la denuncia delle ragazzine minorenni, i militari dell’Arma avrebbero anche raccolto la testimonianza di altre persone.
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