Alle spalle ci sono quattro sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia, ma all’orizzonte c’è un trittico Roma-Fiorentina-Juventus che mette già i brividi. Ecco perché il tecnico Paolo Vanoli ha una richiesta forte e chiara per il suo Toro: “Dobbiamo pensare un po’ meno alla prestazione e un po’ di più ai punti” ha dichiarato alla vigilia dell’appuntamento contro il Como. Così la sfida contro la neopromossa diventa uno spartiacque in qualche modo decisivo: se si vince, si può tornare a guardare in alto in classifica; ma se dovesse arrivare il pokerissimo di stop, lo sguardo inizierebbe ad andare indietro alle spalle.
Vanoli, come sta la squadra?
“Bene, stiamo molto bene a parte l’arrabbiatura per quello che è successo con il Cagliari. Abbiamo analizzato la partita e dobbiamo pensare un po’ meno alla prestazione e un più ai punti. Dovremo andare in campo con la determinazione e la voglia di migliorare ciò che stiamo subendo in queste giornate, quindi la voglia e la determinazione di non subire gol, e di prendere i tre punti per invertire il trend negativo”.
Che squadra è il Como di Fabregas?
“L’ho affrontato l’anno scorso, nella parentesi al Chelsea ho anche allenato Cesc. E’ stato un giocatore che mi ha insegnato tanto, lo prendo anche come esempio: è un vincente. Hanno inserito tanti giocatori di qualità, ma noi guardiamo a noi stessi e andiamo avanti per la nostra strada”.
E’ preoccupato per i tanti gol subiti dal suo Toro?
“Abbiamo subito ma anche segnato negli ultimi 15 minuti, non è un discorso di condizione fisica. E’ una questione di attenzione e concentrazione, bisogna allenarla tutti i giorni: non sul campo, ma nei particolari. E la stiamo registrando”.
E come si allena la concentrazione?
“Parte da lontano, dai dettagli, e non sono solo all’interno del campo ma anche nel dove vuoi arrivare. Magari arrivare 10 minuti prima, questa è mentalità. Piano piano la inserirò. E’ un passaggio, tutto questo va tradotto nel lavoro collettivo. E anche un compagno deve sapere coprire un errore dell’altro”.
Sta pensando alla difesa a quattro?
“Me la fate sempre questa domanda…Non sono integralista, ho sempre detto che questa potrebbe essere un’ipotesi ma bisogna anche guardare centrocampisti e attaccanti per sapere cosa puoi fare. E’ un discorso collettivo, i gol subiti si possono migliorare con la difesa a cinque o a quattro”.
Come sta Sanabria?
“Ha fatto grandi prestazioni, ha segnato in Nazionale e a Cagliari. E’ un ragazzo che si prende le sue responsabilità, è ciò che cercavamo da tutti. Ha avuto un po’ di febbre ma è recuperato al pari di Karamoh e di Pedersen”.
E su Schuurs?
“Ne abbiamo parlato l’altra volta, è a Londra dal professor Williams e per un periodo farà riabilitazione lì”.
La contestazione ormai prosegue a oltranza, al quartier generale è stato l’ultimo episodio di una serie infinita. “Società senza un obiettivo: adesso basta, via tutti da Torino” è il testo dello striscione esposto nella notte tra mercoledì e giovedì dalla tifoseria organizzata granata all’esterno del Filadelfia. Nel mirino rimangono sempre il presidente del club di via Viotti, Urbano Cairo, e la dirigenza della società. Giusto pochi giorni fa, nella giornata di martedì, il patron del Toro si era presentato all’allenamento della squadra a porte chiuse per mostrare vicinanza e sostegno ai giocatori e al tecnico Paolo Vanoli. E la conferma è arrivata dallo stesso allenatore: “Il presidente è venuto a caricare la squadra, è stato importante mostrare unione quando le cose non vanno bene: ha fatto un discorso motivazionale” ha spiegato in conferenza stampa alla vigilia della nona giornata di campionato.
Poi c’è curiosità di vedere quale sarà l’accoglienza per l’ex capitano, Andrea Belotti, già fischiato in passato quando si era presentato con le maglie di Roma e Fiorentina. Dovrebbe partire dalla panchina, ma Cesc Fabregas ne ha parlato bene: “L’ho impiegato meno ma ho fiducia in lui, è sereno – le parole del tecnico del Como a proposito dell’attaccante – e porta leadership e esperienza: qualche volta i cambi e gli inserimenti li studi, in altre circostante ti arrivano come un’intuizione e una sensazione sul momento”. E sul Toro, l’ex calciatore ha aggiunto: “E’ una squadra con una grande tradizione e qualità, con giocatori importanti. Per batterli dovremo lavorare duro e giocare al pieno del nostro potenziale”.
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