Secondo il governo 1.000 euro bastano per aiutare un figlio nel suo primo anno di vita. A tanto, infatti, ammonta il Bonus nuove nascite in arrivo nel 2025.
Dalla prima bozza bollinata in circolazione della Legge di Bilancio per il prossimo anno si attingono ulteriori dettagli rispetto a quelli che già circolavano. Vediamo.
Beneficiari e quale ISEE
Il bonus nuove nascite sarà erogato esclusivamente a coloro che diventeranno genitori nel corso del 2025. Vale sia per i figli nati che adottati dal 1° gennaio 2025. Il contributo verrà erogato nel mese successivo al mese di nascita o di adozione.
Rientra tra le misure pensate dal governo per aiutare le famiglie nel 2025. Lo scopo infatti è quello di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il sostentamento dei figli. L’aiuto è riservato però solamente a coloro il cui ISEE non supera i 40.000 euro.
Il bonus avrà un importo pari a 1.000 euro erogati una sola volta. Facendo un rapido calcolo e tenendo in considerazione i primi 12 mesi di vita del figlio, il contributo assume un valore pari a circa 83 euro al mese.
Gli esclusi dal bonus nuove nascite
È vasta quindi la platea degli esclusi del bonus nuove nascite. Non ci rientrano:
- gli aventi figli a carico il cui ISEE è più alto di 40.000 euro;
- coloro che sono diventati genitori prima del 1° gennaio 2025.
Basterà quindi partorire il 31 dicembre 2024 per non avere accesso alla misura. Potrà però richiederlo chi il prossimo anno diventerà nuovamente genitore.
Inizialmente sembrava potesse essere destinata esclusivamente alle famiglie residenti in zone connotate da forte disoccupazione. Stando a quanto scritto nell’articolo 31 della bozza della Legge di Bilancio, tale limitazione è saltata: l’area di residenza del richiedente non influirà minimamente sull’accesso al bonus.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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