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(Teleborsa) – “Gli strumenti ADR, alternativi alla giustizia ordinaria, sono strategici per il nostro sistema. La normativa spinge sempre più in questa direzione per consentire ai cittadini di risparmiare in termini di tempi e costi. Oggi parliamo della legge ‘salva suicidi’ che ha come obiettivo quello di aiutare la persone sovraindebitate attraverso una serie di procedure che consentono una seconda opportunità, ritagliando un ‘vestito su misura’ per chi ha una ridotta capacità di poter onorare i debiti consentendogli di poter ripartire di nuovo con una vita serena in poco tempo”. Queste le parole di Riccardo Izzo, referente di Medì, l’Organismo di mediazione e di composizione della crisi da sovraindebitamento, promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi, in apertura dei lavori del forum “Il nuovo sovraindebitamento nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza” che si è svolto a Palazzo Alabardieri di Napoli.

“La specializzazione su questi temi è fondamentale per offrire un servizio adeguato alle esigenze non solo per chi deve affrontare il dramma del sovraindebitamento – ha sottolineato Izzo – ma anche nella mediazione civile per prevenire cause lunghe e dispendiose”.
Antonella La Porta (consigliere delegato commissione ADR Odcec Napoli) ha sottolineato che “per le metodiche ADR è stata istituita dal consiglio dell’Odcec partenopeo una commissione ‘ad hoc’ con il preciso scopo di supportare i professionisti attivi su tali tematiche. Focus come quello odierno oltre a dare supporto tecnico agevolano il dialogo di tutte le parti coinvolte nelle procedure”.

Nel corso dei lavori i professionisti hanno avuto l’occasione di ascoltare la relazione di Gianpiero Scoppa, presidente della VII sezione del Tribunale di Napoli: “L’Intervento di armonizzazione della disciplina dell’insolvenza dovrebbe avere il risultato di incrementare l’utilizzazione di questo istituto. Si scommette sull’attività degli organismi di composizione della crisi che accentueranno la loro triplice natura di consulenti del debitore in difficoltà, di garanti del ceto creditorio per ciò che riguarda l’attestazione sulla fattibilità del Piano e sulla veridicità dei dati, e infine di ausiliari del giudice nella fase attuativa”.

Secondo Matteo De Lise (numero uno dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti): “Il nuovo codice della crisi è per noi giovani commercialisti un’opportunità. Ci troviamo in un momento storico in cui la profonda crisi economica, dettata da diversi fattori, comporta la necessità di estrema attenzione rispetto ai bilanci delle imprese ma anche alle economie dei contribuenti. Con l’evento di oggi studiamo le opportunità che la norma offre per riclassificare un debito e come predisporre soluzioni per chi è arrivato a un livello di sostentamento dello stesso troppo elevato rispetto alle esigenze di vita”.

Sulle nuove norme si è soffermata anche Erika Capobianco (esperta di Crisi d’impresa e Gestore Medì OCC): “Il nuovo codice offre tante possibilità agli imprenditori in difficoltà e soprattutto a coloro che non hanno ancora idea di essere entrati in uno stato di crisi. La norma prevede, infatti, un’anticipazione della crisi tramite alcuni indicatori che segnalano le prime fasi della stessa. Con questa anticipazione è possibile trovare soluzioni per tempo senza arrivare a un punto irreversibile. La norma prevede anche una tutela per i consumatori che possono superare la crisi falcidiando in maniera importante i loro debiti”.

All’incontro sono intervenuti anche Antonella La Porta (consigliere delegato commissione ADR Odcec Napoli), Livia De Gennaro e Marco Pugliese (giudici della VII Sezione Fallimentare del Tribunale di Napoli), Giovanna Bifulco e Olga Orecchio (dottori commercialisti e gestori Medì OCC).



 

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