Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Vendita Immobili
Zes agevolazioni
   


Fermo auto: se arriva il preavviso da parte dell’Agenzia Entrate Riscossione è possibile impugnare l’atto. Ecco a quale giudice va presentata l’opposizione e in che termini.

Ti è arrivato un preavviso di fermo amministrativo con cui ti viene intimato il pagamento di una serie di cartelle esattoriali da te ignorate nei mesi scorsi. In caso contrario, nei successivi trenta giorni verrà eseguito il blocco dell’auto e non potrai più circolare finché non provvederai ad estinguere il debito. Poiché non puoi permetterti di rimanere a piedi – ne andrebbe del tuo lavoro e della stessa libertà di movimento – sei costretto a trovare una soluzione. Nel frattempo valuti la possibilità di una

opposizione al preavviso di fermo e, per questo, ti chiedi quali sono i termini per proporre ricorso e qual è il giudice competente a decidere il relativo giudizio. Forte del fatto che, se sei un libero professionista o un imprenditore puoi sempre impedire che venga iscritta la misura cautelare sul veicolo necessario a lavorare – circostanza che però devi far valere quanto prima, rivolgendoti direttamente agli uffici dell’Esattore o inviato una Pec – in questo articolo ti daremo le istruzioni su come muoverti. Lo faremo alla luce di una importante sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione [1], uscita proprio l’altro ieri, con cui la Corte ha chiarito alcuni utili dettagli in tema di opposizione e competenza contro il preavviso di fermo amministrativo. Ma procediamo con odine.

Cos’è il fermo auto e come funziona

Il preavviso di fermo auto è un atto dovuto. Senza di esso, il fermo amministrativo – da molti chiamato “ganasce fiscali” o più semplicemente “blocco auto” – è illegittimo. Non c’è bisogno, in questa sede, di dire

cos’è il fermo auto e cosa comporta: tutti sanno che si tratta di una misura cautelare emessa non prima di 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento (quando, quindi, questa è diventata ormai definitiva e non più opponibile) che impedisce sia di circolare, sia di rottamare l’auto. Il fermo amministrativo non implica però il divieto di vendere il mezzo, ammesso che ci sia qualcuno disposto ad acquistare un bene che non può utilizzare. In alcune Regioni il fermo implica il pagamento del bollo auto, mentre nella gran parte dei casi è motivo di esenzione.

Il fermo amministrativo non cade mai in prescrizione: dura cioè fino a quando non si estingue il debito. Il che potrebbe voler dire che un’auto può rimanere “bloccata” anche a vita. Si potrebbe però ottenerne la sospensione chiedendo di pagare il debito a rate: in tal caso, una volta ottenuta l’autorizzazione alla dilazione di pagamento delle cartelle, è necessario pagare la prima rata e presentare la ricevuta di versamento all’ufficio dell’Agente della Riscossione; quest’ultimo rilascerà una liberatoria che va presentata al Pra il quale a sua volta sospende il fermo. La cancellazione definitiva avverrà solo a pagamento di tutte le rate.

Quando contestare il fermo auto

Ci sono diversi modi per opporsi al fermo auto. Il più semplice è ovviamente chiedere l’annullamento della cartella esattoriale, ma perché ciò avvenga è necessario agire prima dei 60 giorni dalla sua notifica. E siccome il fermo non può mai avvenire prima, è inverosimile che si possa agire per questa strada. L’unica eccezione è quando la cartella non è mai stata notificata e se ne viene a conoscenza proprio grazie al fermo amministrativo. In tal caso si deve impugnare il preavviso di fermo facendo rilevare che nessuna richiesta di pagamento è stata prima ricevuta dal contribuente. Se l’Esattore non riesce a dimostrare di aver, prima del fermo, notificato correttamente la cartella, l’auto viene sbloccata immediatamente. Prima di fare ricorso, tuttavia, si consiglia di presentare una richiesta di accesso agli atti amministrativi per verificare se davvero l’agente per la riscossione non ha provveduto alle dovute comunicazioni.

Si potrebbe venire a sapere dell’esistenza del debito fiscale chiedendo un estratto di ruolo; in tal caso la mancata notifica della cartella va contestata entro 60 giorni dalla consegna del ruolo stesso.

Un altro caso in cui si può impugnare il fermo auto è quando non è stato preceduto dal preavviso di fermo. La legge infatti stabilisce che il preavviso di fermo va obbligatoriamente notificato 30 giorni prima del fermo stesso e con le stesse modalità della cartella (quindi con la raccomandata a/r, con la posta elettronica certificata o con il messo comunicatore del Comune).

Chi non riceve il preavviso di fermo può contestare il successivo fermo. Ma attenzione: poiché l’Agente della riscossione non comunica al contribuente di aver iscritto al Pra il fermo, spetta a quest’ultimo, di tanto in tanto, controllare che tutto sia in regola. Certo, questo non può obbligare ogni automobilista che ha debiti col fisco di verificare costantemente se l’auto è libera da blocchi; per cui l’eventuale sanzione amministrativa comminata a chi circola nonostante il fermo auto può essere contestata dimostrando di non aver mai ricevuto il preavviso di fermo.

La legge non dice cosa debba contenere il preavviso di fermo, tuttavia si ritiene che esso debba indicare (a pena di nullità):

  • la tipologia del veicolo: ad es. marca, modello, targa dell’auto o della moto;
  • il prospetto degli atti impositivi alla base dell’iscrizione;
  • le somme per le quali si procede;
  • il termine entro il quale si può proporre opposizione e l’autorità a cui proporla;
  • il responsabile del procedimento.

Giudice competente per l’opposizione al preavviso di fermo

Innanzitutto, partiamo da un dato di fatto ormai inconfutabile: il preavviso di fermo può essere impugnato per quanto si tratti solo di una comunicazione preventiva. La giurisprudenza, sul punto, è ormai pacifica.

Ma qual è la competenza per l’opposizione al preavviso di fermo? Secondo le Sezioni Unite della Cassazione [1], l’opposizione al preavviso di fermo amministrativo conseguente al mancato pagamento di sanzioni stradali va presentata sempre al Giudice di pace, a prescindere dal valore della controversia. Infatti, secondo la Suprema Corte, la competenza del giudice di Pace va considerata solo per materia e quindi senza limite di valore.

Argomentando

a contrario, ne deriva che la competenza per il preavviso di fermo auto notificato per il mancato pagamento di altri tributi (ad esempio il bollo auto) segue una differenza competenza. Trattandosi di imposte, quindi, bisognerà procedere davanti alla Commissione tributaria Provinciale mentre per i contributi previdenziali si andrà davanti al Tribunale ordinario sezione lavoro. Insomma, le regole dell’impugnazione del preavviso di fermo amministrativo seguono gli stessi principi relativi all’impugnazione della cartella stessa e non quelle relative all’esecuzione forzata [2].

Dunque, per quanto riguarda la competenza per l’impugnazione del fermo amministrativo o del preavviso di fermo:

  1. spetta alle commissioni tributarie se il provvedimento è emesso sulla base del mancato pagamento di imposte o tasse [3];
  2. spetta la giudice di pace se il provvedimento è emesso sulla base del mancato pagamento di multe stradali
  3. spetta al tribunale ordinario se il provvedimento è emesso sulla base di mancato pagamento di contributi dovuti all’Inps o all’Inail.

In caso di provvedimento di fermo per più crediti di natura diversa, il contribuente può proporre separati ricorsi innanzi ai giudici diversi: in CTP per i crediti di natura tributaria e dinanzi al Giudice ordinario per quelli di diversa natura. Il giudice adito potrà pronunciarsi solo sulla controversia che rientra nella propria giurisdizione, fatta salva, in tutti i casi di ritenuto difetto (totale o parziale) di giurisdizione, la rimessione della causa al giudice competente.

Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo.
Diventa sostenitore clicca qui

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui