Acqua, sole e vento sono alleati fondamentali nel processo di transizione energetica in atto. E sulle energie rinnovabili l’Italia sta puntando con forza per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione, come dimostrano gli ultimi dati Terna secondo cui da gennaio a settembre di quest’anno le Fer hanno contributo per il 43,8% alla produzione elettrica totale.
Un dato in aumento di diversi punti rispetto al 2022 quando l’energia pulita aveva generato solo il 36,7% del dato complessivo nazionale. Una ulteriore spinta potrebbe arrivare dal Fondo nazionale per il reddito energetico che punta ad ampliare la platea di persone (concentrandosi su individui e nuclei familiari a basso reddito) che hanno accesso alle fonti di energia rinnovabile attraverso la concessione di un’agevolazione per la realizzazione di impianti fotovoltaici domestici.
Lo scorso 8 novembre è infatti stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 8 agosto 2023 del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che istituisce il Fondo, prevedendo lo stanziamento di 200 milioni di euro per il 2024 e il 2025, ripartiti tra le diverse regioni. Ovvero 80 milioni per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e 20 milioni per le regioni o province autonome, ovvero Sicilia, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Trento e Bolzano. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto da usare per le spese di acquisto e installazione dei pannelli fotovoltaici.
Chi può richiedere il contributo
Per richiedere il reddito energetico è necessario che, per almeno dieci anni, una quota dell’energia elettrica prodotta dall’impianto sia autoconsumata. L’agevolazione spetta a individui e nuclei familiari con Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) fino a 15mila euro che diventano 30mila nel caso di nuclei familiari con almeno quattro figli a carico. La domanda è presentabile solo una volta da ciascuna persona fisica; è inoltre esclusa l’erogazione ripetuta a favore dello stesso nucleo familiare. Per poter ottenere il contributo le utenze di consumo devono rispettare determinati parametri: essere relative a unità immobiliari di residenza anagrafica del nucleo familiare al momento della presentazione della domanda ed essere accatastate nel gruppo A (con esclusione di quelle che rientrano nelle categorie A1, A8, A9 e A10).
Ci sono poi altre condizioni: le installazioni di impianti fotovoltaici per cui sono richiedibili le agevolazioni devono essere realizzate su coperture e/o superfici di edifici, unità immobiliari e/o relative pertinenze, ovvero su aree e spazi pertinenziali, per i quali si è titolari di un valido diritto reale; rispettare i requisiti tecnici definiti nell’ambito del regolamento del Fondo; prevedere una potenza nominale compresa tra 2 kW e 6 kW.
I costi ammissibili sono riconosciuti direttamente al soggetto realizzatore da parte del Gse, entro limiti massimi stabiliti: 2 mila euro come quota fissa e 1.500 euro/kWe kWe come quota variabile. Per richiedere il reddito bisognerà attendere che il Gse realizzi la piattaforma informatica digitale dove sarà possibile presentare le domande. Queste ultime saranno accolte seguendo l’ordine cronologico fino a esaurimento delle risorse a disposizione.
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