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Attesa da alcuni giorni, è finalmente stata notificata la sentenza del Tribunale delle imprese di Trieste di omologa del concordato preventivo in continuità di Cimolai spa e Luigi Cimolai holding spa. La sentenza chiude la procedura, e con essa anche un periodo di incertezza, e consente alle aziende, in primis a Cimolai spa, di riprendere appieno le redini della propria attività di progettazione, costruzione e realizzazione di strutture in acciaio, con la mission di dare il via ora alla fase esecutiva del piano con scadenza temporale al 2029.

In una ventina di pagine per ciascun dispositivo, si ripercorre la crisi del colosso pordenonese esplosa il 7 settembre dello scorso anno con la ormai nota vicenda delle operazioni in derivati a copertura del rischio cambio, operazioni che l’azienda ha sempre attribuito a figure manageriali.

La vicenda provocò nel gruppo pordenonese una crisi finanziaria improvvisa, rilevante nella sua entità, e particolarmente grave. Da qui la decisione, formalizzata il 20 ottobre, di depositare al tribunale una domanda prenotativa al sensi del nuovo codice della crisi.

A seguire c’è stata la proposta di concordato preventivo, a fronte di debiti per circa 800 milioni di euro, con l’ipotesi di trasferire la società ad una newco controllata dalla Luigi Cimolai Holding, soluzione poi accantonata in favore di un concordato in continuità aziendale.

La domanda, com’è noto, venne accolta e la proposta concordataria venne sottoposta all’esame dei creditori che si sono espressi, a maggioranza di sì, lo scorso agosto. Peraltro la procedura si è chiusa in tempi celeri, da marzo – data di presentazione del piano – al 12 settembre – data dell’udienza, in tutto cinque mesi, testimoniando l’attenzione prestata dal tribunale e il valore della nuova normativa sulle crisi aziendali (si segnala anche il lavoro del giudice Daniele Venier, relatore della sentenza per Cimolai spa e Francesco Saverio Moscato per Cimolai Holding).

Tra gli impegni c’è il pagamento integrale dei creditori privilegiati, e il dettaglio per quelli ipotecari, finanziari ecc. Un capitolo è riservato alla governance «a presidio del piano e dei creditori».

La Cimolai spa ha già previsto – e l’ufficialità è attesa a breve – l’integrazione dell’organo amministrativo con l’inserimento di tre nuovi consiglieri indipendenti graditi agli istituti bancari. Il Cda salirà dunque a 5 e ad un consigliere sarà affidata la delega alla finanza e al presidio delle funzioni amministrative e di controllo.

Interventi attesi anche sul fronte del capitale, nella sentenza si legge che, a servizio del piano, l’ingegner Luigi Cimolai sottoscriverà un aumento di capitale da almeno 5,4 milioni di euro, in realtà l’imprenditore aveva già fatto sapere di aver rafforzato il patrimonio sia della spa che della holding con circa 10 milioni di euro di cui 5,4 nella società di costruzioni, e i restanti nella holding.

Del complesso piano fanno parte altre operazioni di natura finanziaria, ovvero le dismissioni di partecipazioni e la cessione di terreni e fabbricati, complessivamente per oltre 47 milioni di euro. Una delle condizioni della procedura riguarda il mantenimento dei livelli occupazionali, che al momento della richiesta di concordato si attestavano a 785 lavoratori dipendenti.

Previsto e consentito infine il ricorso a linee di credito bancarie per consentire l’attività caratteristica della Cimolai.

Sostenuto dalla relazione del commissario Alberto Cimolai, affiancato anche dal parere di alcuni tecnici, e dal pool legale composto dagli avvocati Bruno Malattia di Pordenone, e Maurizio Consoli di Triestem Ugo Molinari, Alessandro Fontana, Giacomo Colombo e Livia De Rosa del foro di Milano, i concordati Cimolai si sono conclusi. In Italia come a Londra.

Anche il tribunale inglese ha proceduto con la ratifica della medesima procedura, una scelta – quella della doppia istanza – che era risultata necessaria a fronte di iniziative legali avviate da brooker e istituti di credito con i quali l’azienda aveva sottoscritto le famose operazioni in derivati.

Nonostante la complessa vicenda concordataria, Cimolai ha proseguito in quest’anno nella realizzazione delle opere avviate, ricordiamo la conclusione dello Science Gateway del Cern in Svizzera, inaugurato la scorsa settimana, e il mantenimento del cantiere di Elt in Cile che ospiterà il più grande telescopio mai realizzato fino ad ora nel mondo.

 

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