Il 26 luglio 2024 segna una data cruciale per il futuro economico del Sud Italia. In una conferenza stampa che ha catturato l’attenzione dei media e degli analisti, il governo italiano ha svelato il Piano Strategico Zes Unica, una nuova iniziativa progettata per rivoluzionare lo sviluppo economico e industriale nelle regioni meridionali del Paese. Con l’obiettivo di invertire il paradigma tradizionale e sfruttare le potenzialità latenti del Mezzogiorno, questo piano si presenta come una risposta ambiziosa alle sfide storiche del territorio.
Il Piano Zes Unica
Il Piano Strategico Zes Unica, come spiegato dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, è costruito su una visione di lungo periodo.
Questo piano mira a dare nuova linfa a nove filiere industriali specifiche: agroindustria, turismo, elettronica, automotive, made in Italy, chimica e farmaceutica, navale e cantieristica, aerospazio e ferroviario. Ogni filiera rappresenta un settore chiave in cui il Sud può investire per stimolare crescita economica, innovazione e occupazione.
L’iniziativa non è solo un piano di sviluppo economico, ma un progetto che coinvolge un ampio spettro di attori. Il premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza del Piano Strategico Zes Unica con parole di grande significato: “Oggi adottiamo un provvedimento fondamentale per l’Italia e che contribuirà a disegnare la politica di sviluppo del Sud per i prossimi tre anni, ovvero il Piano strategico per la Zona economica speciale unica del Mezzogiorno“. Meloni ha evidenziato la portata della sfida, avvertendo che il successo del piano dipenderà dalla collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti: Governo, Regioni, Enti locali, cittadini e imprese. “È una sfida per tutti, funziona e funzionerà se tutti gli attori coinvolti, Governo, Regioni, Enti locali, cittadini e imprese capiranno la portata di questa grande sfida“.
Il Piano Strategico Zes Unica non si limita a prevedere interventi economici, ma si propone anche di creare un ecosistema di innovazione e sostenibilità. La scelta delle filiere da rafforzare riflette una strategia ben definita per modernizzare e diversificare l’economia del Sud, creando nuove opportunità di lavoro e stimolando l’attrazione di investimenti esteri.
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