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Roma, 17 luglio 2024 – L’obiettivo è quello di sanare le piccole irregolarità e, quindi, favorire la compravendita degli immobili. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini è convinto che, con il pacchetto “salva-casa”, potranno essere messe sul mercato “milioni di abitazioni”. Ma ecco le principali novità del decreto che, dopo il passaggio in Commissione, è approdato alla Camera. 

Attualmente il limite minimo per ottenere la licenza di abitabilità è di 28 metri quadri per una persona e di 38 per due persone. Nel nuovo testo le due soglie calano, rispettivamente, a 20 e 28 metri quadri. Si ridurrà, inoltre, da 2,70 a 2,40 anche l’altezza minima prevista per i soffitti. In sostanza, diventerà molto più semplice ottenere il titolo di abitabilità e quindi vendere l’abitazione che, a questo punto, uscirebbe dal perimetro di quelle considerate “abusive”. Attenti, però. L’agibilità diventa possibile se si trovano all’interno di edifici riqualificati anche dal punto di vista igienico-sanitaria o se si sono avviati lavori di ristrutturazione che migliorano la vivibilità. Dovrà, inoltre, essere garantita l’accessibilità ai disabili.

Sarà più semplice cambiare la destinazione d’uso degli immobili posti a piano terra. Una misura particolarmente importante soprattutto nei centri storici. Già oggi negozi, laboratori, studi o botteghe sono stati trasformati in abitazioni. In questa maniera si “legalizzerebbe” uno stato di fatto e il bene diventerebbe vendibile. Diventa anche più facile il cambio di destinazione degli uffici in abitazioni quando il Palazzo è formato in maggioranza da appartamenti. Non cambieranno, invece, le regole per i Comuni: i sindaci potranno sempre vincolare il cambio della destinazione d’uso al rispetto di “specifiche condizioni”. Mentre le Regioni potranno adottare ulteriori semplificazioni.

Passa anche la norma che consente di trasformare i sottotetti in mini-appartamenti. L’operazione sarà possibile anche quando l’intervento non consente il rispetto delle distanze minime fra gli edifici. Dovranno però essere rispettati i limiti che erano in vigore al momento ella realizzazione dell’edificio e la sua altezza. Inoltre non sarà possibile apportare modifiche nella forma e nella superficie all’area del sottotetto come delimitata dalle pareti perimetrali.

Le nuove tolleranze costruttive introdotte dal decreto saranno estese anche agli immobili futuri per garantire una uniformità della disciplina e un trattamento uniforme per tutti gli interventi edilizi. La stanza che si è fatta un po’ più grande, quando dal progetto si è passati ai lavori, il tramezzo spostato di qualche metro, in autonomia, senza inviare la segnalazione all’Agenzia delle Entrate: la tolleranza del 2% è stata portata al 3% per le abitazioni con una superficie tra 300 e 500 metri quadri. Al 4%, invece, per quelle tra 100 e 300 metri. Fino al 5% sotto i 100 metri quadri.

Sarà possibile realizzare senza permessi le cosiddette pergole bioclimatiche, anche quelle che hanno bisogno di essere ancorate al suolo. Unica condizione: dovranno servire solo a proteggere la casa dal sole. Via libera anche all’installazione delle vetrate panoramiche sempre più diffuse sui nostri terrazzi e balconi. Anche qui l’unico limite è che non ci sia un diritto di passaggio nei porticati o si tratta di porticati collocati di fronte ad aree pubbliche.

Ai fini della dimostrazione dello stato legittimo delle singole unità immobiliari non rilevano le eventuali difformità che riguardano le parti comuni dell’edificio, e, in parallelo, ai fini della dimostrazione dello stato legittimo dell’edificio non rilevano le difformità sulle singole unità immobiliari.

 

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