- Il modello 730 precompilato può essere inviato dall’11 maggio al 2 ottobre 2023. In caso di mancato invio del modello si rischia il pagamento di sanzioni amministrative.
- Per il mancato invio del modello 730 precompilato è prevista una sanzione amministrativa che va dal 120% ad un massimo del 240% dell’ammontare delle imposte dovute.
- In caso di mancato invio è possibile rimediare entro i 90 giorni successivi ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso pagando la sanzione ridotta a 1/10 della sanzione minima.
La dichiarazione dei redditi non è sempre obbligatoria, tuttavia ci sono alcuni casi in cui è necessario presentarla, ad esempio se un lavoratore dipendente percepisce redditi da due datori di lavoro diversi durante l’anno. In questi casi cosa succede a seguito del mancato invio del 730 precompilato?
Partiamo col dire che il modello 730 precompilato è una tipologia di compilazione della dichiarazione dei redditi riservata a lavoratori dipendenti e pensionati. Si tratta di una forma agevolata del modello 730 tradizionale che può essere compilato e inoltrato all’Agenzia delle Entrate direttamente dal sito.
Tuttavia, come tutti gli adempimenti, anche per la il modello 730 precompilato sono previste delle scadenze. Superate tali scadenze, se non sono stati inviati i modelli, questi sono considerati omessi.
Il mancato invio del modello 730 classico o precompilato può portare al pagamento di sanzioni onerose. Ma vediamo quali sono le conseguenze che si rischiano se non si invia la dichiarazione dei redditi e quali sono i possibili rimedi.
Modello 730 precompilato: soggetti obbligati
Per capire cosa succede in caso di mancato invio del modello 730 precompilato è opportuno chiarire prima quali sono i soggetti obbligati all’invio della dichiarazione dei redditi. Come suggerisce la parola stessa, il modello deve essere presentato dai contribuenti che hanno percepito un reddito. Tuttavia, vi sono alcune eccezioni.
Infatti, la dichiarazione dei redditi non è sempre obbligatoria. Non è obbligatorio fare la dichiarazione dei redditi, ad esempio, se non ci sono imposte da versare o sono state effettuate ritenute d’acconto dal sostituto d’imposta, o ancora se non sono dovute perché i redditi prodotti sono esenti, come nel caso delle pensioni di invalidità.
Tuttavia, pur non essendo obbligati, questi soggetti possono ugualmente effettuare la dichiarazione dei redditi se beneficiano di detrazioni, o per richiedere rimborsi su crediti o eccedenze di versamento delle dichiarazioni passate.
I contribuenti che presentano il modello 730 precompilato sono:
- pensionati o lavoratori dipendenti;
- soggetti che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente;
- soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
- sacerdoti della Chiesa cattolica;
- giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive;
- soggetti impegnati in lavori socialmente utili.
Questi soggetti devono inviare il modello entro le scadenze prestabilite.
Invio del 730 precompilato: le scadenze
Il modello 730 precompilato può essere presentato a partire dall’11 maggio 2023 entro la scadenza del 2 ottobre 2023.
Entro il 20 giugno, invece, era possibile annullare il modello già inviato (questa procedura poteva essere fatta una volta sola), mentre entro il 27 settembre i contribuenti possono annullare il modello già inviato per rinviarne uno nuovo corretto entro il 2 ottobre.
Le scadenze si avvicinano, per cui si consiglia di procedere tramite la dichiarazione. Il modello 730 precompilato è una soluzione semplice e rapida per effettuare la comunicazione.
Mancato invio del 730 precompilato: le conseguenze
Come abbiamo visto, la scadenza per l’invio del modello 730 precompilato è il 2 ottobre. Se il contribuente obbligato a inviare la dichiarazione dei redditi non presenta il modello entro tale data dovrà pagare una sanzione.
Le conseguenze del mancato invio della dichiarazione dei redditi possono essere:
- sanzione amministrativa;
- sanzione penale.
Va ricordato che invece, se nella dichiarazione sono presenti degli errori o parti mancanti, è possibile rimediare per il 730 errato presentando un modello aggiuntivo o correttivo entro il 30 novembre 2023.
1. La sanzione amministrativa
Sull’invio della dichiarazione dei redditi è previsto un sistema sanzionatorio piuttosto rigido. Infatti, in caso di mancato invio del modello 730 precompilato è prevista una sanzione che varia da un minimo del 120% a un massimo del 240% delle imposte dovute. L’importo minimo della sanzione è di 250 euro.
In caso di redditi prodotti all’estero la sanzione è ancora più alta, e varia dai 250 euro ai 1.000 euro per i contribuenti che non hanno imposte da pagare. Questa cifra è soggetta al raddoppio nel caso in cui il soggetto è obbligato alla tenuta delle scritture contabili.
2. La sanzione penale
È anche prevista una sanzione penale in caso di inadempimento o di imposta evasa nel momento in cui le ritenute non versate superano i 50.000 euro per singola imposta e per ciascun periodo d’imposta.
Inoltre, il decreto Fiscale 2020 ha stabilito che la pena della reclusione, che può andare da un minimo di un anno e sei mesi al massimo di quattro anni, è prevista per chi evade le imposte sui redditi e non presenta le dichiarazioni per imposte evase superiori a 50.000 euro. La medesima pena è prevista anche per chi non presenta la dichiarazione di sostituto di imposta oltre i 50.000 euro.
Mancato invio del 730 precompilato: ravvedimento operoso
Per rimediare al mancato invio del 730 precompilato e, quindi, non incorrere in sanzioni, il contribuente ha la possibilità di effettuare una dichiarazione tardiva entro i 90 giorni successivi alla scadenza. In questo caso, però, sarà anche tenuto a versare, oltre alle eventuali imposte dovute, una sanzione ridotta.
Stiamo parlando, quindi, dell’istituto del ravvedimento operoso, che prevede il pagamento degli interessi generati e della sanzione ridotta a 1/10 del minimo, vale a dire 1/10 di 250 euro, e quindi 25 euro di sanzione, anche se non sono dovute imposte. Superati i 90 giorni, invece, la dichiarazione è considerata omessa, ma c’è ancora un modo per rimediare.
Infatti, procedendo con la dichiarazione tardiva entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo il contribuente potrà pagare la sanzione che può andare dal 60% al 120% delle imposte dovute. Il minimo è di 200 euro se sono dovute imposte, o di 150 euro fino a un massimo di 500 euro se le imposte non sono dovute.
Infine, presentando la dichiarazione oltre il termine che riguarda il periodo d’imposta successivo, in questo caso è prevista una sanzione che va dal 120% al 240% delle imposte dovute, a partire da 250 euro.
Oltre questo periodo si incorre anche ad una sanzione penale per imposte dovute superiori a 50.000 euro. La reclusione può andare da un due a cinque anni.
Mancato invio 730 precompilato – Domande frequenti
I soggetti obbligati a effettuare la dichiarazione dei redditi che non inviano il modello 730 entro la scadenza devono pagare una sanzione amministrativa, che può andare da un minimo del 120% ad un massimo del 240% dell’ammontare delle imposte dovute.
Il modello 730 precompilato può essere inviato dall’11 maggio al 2 ottobre 2023. In caso di mancato invio il contribuente può effettuare una dichiarazione tardiva pagando una sanzione ridotta entro i 90 giorni successivi alla scadenza.
I contribuenti che non hanno inviato il modello 730 precompilato rischiano una sanzione amministrativa del 120% ad un massimo del 240% dell’ammontare delle imposte dovute, che raddoppia in caso di redditi generati all’estero. Leggi tutte le informazioni sulle sanzioni.
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