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Quest’anno, come anticipato a gennaio da Il Messaggero, il riscatto della laurea è più costoso. Ma per anticipare l’età pensionistica o rendere l’assegno più corposo potrebbe comunque essere conveniente farlo. E, come sempre, se lo si fa da giovani i vantaggi sono nettamente superiori.  In primo luogo bisogna dire che esistono due tipi di riscatto: quello agevolato, che quest’anno costerà oltre 6000 euro l’anno, circa 300 euro in più del 2023. Poi c’è quello, quello ordinario il cui costo dipende da quanto sì è guadagnato nei dodici mesi prima della domanda. Ma per gli anni di laurea prima del 1996 c’è solo il riscatto ordinario e il calcolo dipende dal futuro beneficio pensionistico. Quale conviene fare? E quando? Vediamolo nel dettaglio.

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Per chi fa domanda sul sito dell’Inps, riscattare gli anni di università costerà con l’opzione agevolata oltre 6mila euro l’anno. Per la precisione quasi 6.100, rispetto ai 5.776 dello scorso anno. La stangata è frutto dell’inflazione, che non fa rivalutare solo gli importi delle pensioni o dell’Assegno unico universale per i figli, ma fa anche crescere il reddito minimo imponibile di artigiani e commercianti. Quello su cui si basa proprio il costo del riscatto light della laurea. L’aumento si baserà sul livello medio dei prezzi dello scorso anno, con la crescita fissata dall’Istat al 5,7% (il riflesso sul riscatto sarà di poco più basso), dopo che nel 2023 c’era già stato un balzo del 7,8%.

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Cos’è il riscatto della laurea

Introdotto nel 1997, il riscatto universitario permette di far figurare il periodo di studi come anni di lavoro, con gli appositi contributi, ma sono esclusi gli anni fuori corso. Il periodo riscattabile va quindi dal 1° novembre dell’anno di immatricolazione al 31 ottobre dell’ultimo anno di durata legale del corso stesso. Se il periodo da riscattare cade nel periodo contributivo (dopo il 1996) per il riscatto agevolato il costo per ogni anno di riscatto è fisso, mentre per quello ordinario si calcola moltiplicando il reddito medio percepito nei dodici mesi precedenti alla domanda di riscatto per l’aliquota di contribuzione dell’indennità vecchiaia e superstiti (Ivs), anche nel 2024 al 33%. Quest’anno, con l’aumento del reddito minimo imponibile di artigiani e commercianti oltre i 18mila euro (era 17.504 nel 2023), il riscatto ordinario costa meno solo se il proprio reddito è sotto questa soglia (mentre per chi non ha mai lavorato vale il costo fisso a 6mila euro).

Più difficile il calcolo dei costi se si riscattano anni di laurea prima del 1996 (o fino a fine 2011 con almeno 18 anni di contribuzione maturati prima del 1996), cioè quelli che cadono nel sistema retributivo. Il costo si stima tramite il metodo della riserva matematica, cioè sulla base del beneficio pensionistico che deriva dal riscatto stesso.

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Quando conviene e come risparmiare

In generale il riscatto serve per provare ad anticipare l’età in cui si può andare in pensione, che secondo le regole attuali per i giovani potrebbe superare i 70 anni. Ma questo conviene solo in due casi: se si è cominciato a lavorare prima dei 30 anni oppure se si è già vicini alla pensione.

Per gli anni post 1996 il primo consiglio è scegliere il riscatto ordinario appena si è cominciato a lavorare, quando lo stipendio non è alto, e pagare a rate (il costo, così più basso, lo puoi anche dedurre dal reddito tassato). Se invece si ha uno reddito annuo già superiore a 18mila euro l’anno conviene l’agevolato.

Attenzione però: più si paga più contributi si versano, quindi se l’obiettivo è anche alzare l’assegno pensionistico la procedura ordinaria lo stesso la può essere più conveniente. In ogni caso bisogna tenere a mente che con le regole attuali in futuro si potrà andare in pensione a 67 anni con 20 di contributi, senza limiti sull’assegno: se quindi si è avuto uno buono stipendio, senza buchi contributivi, il riscatto in alcuni casi potrebbe anche essere superfluo.

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Quando può essere superfluo

Definita la platea si possono vedere i casi concreti, basati sul presupposto che le attuali norme previdenziali continuino ad applicarsi indefinitamente senza modifiche e con gli aggiornamenti dei requisiti in base alla variazione della speranza di vita. Partiamo da un dipendente privato nato nel maggio 1980, che ha iniziato a lavorare nel settembre del 2005 versando da allora ininterrottamente contributi per un totale di 17 anni e 5 mesi.

Potrebbe riscattare quattro anni di università frequentata tra il 1999 e il 2003 e accorciare in questo modo i tempi della pensione. Incrementando la contribuzione arriverebbe alla pensione anticipata il primo ottobre 2046, con 44 anni e 10 mesi di versamenti, quindi prima della vecchiaia che scatta per lui nell’ottobre 2049 (con 69 anni e 4 mesi di età). Ma avrebbe in realtà una possibilità di uscita ancora precedente, senza bisogno di riscatto: la pensione anticipata “alternativa” che spetta solo a chi ha iniziato a lavorare dal ‘96 in poi. Bastano 20 anni di contribuzione effettiva e un requisito di età che per il nostro lavoratore scatterebbe a 66 anni, quindi nel giugno 2046.

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La novità per i giovani

L’Inps ha però introdotto una novità importante per i giovani: la possibilità di trasferire gratuitamente il montante contributivo generato dal riscatto della laurea, anche per chi è disoccupato. Questa misura potrebbe avere un impatto positivo sulla previdenza futura dei Millennials, alle prese con le nuove regole pensionistiche.

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Il divieto di neutralizzazione

Il riscatto degli anni di laurea non può poi essere ”neutralizzato” per passare nel computo della pensione dal sistema retributivo a quello misto. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza n.122 con la quale è stata dichiarata non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art.1, comma 13, della legge 8 agosto 1995, n.335 e dell’art.1, comma 707, della legge 23 dicembre 2014, n.190, sollevata dal Tribunale di Roma in funzione di giudice del lavoro. 

Il tribunale rimettente riteneva tali disposizioni contrastanti con gli artt. 3 e 38 della Costituzione, nella parte in cui non «è previsto il diritto alla neutralizzazione dei contributi versati in seguito al riscatto volontario degli anni di laurea, quando ciò sia necessario per uscire dal sistema retributivo di computo della pensione, applicabile all’interessato proprio in virtù del riscatto, e accedere al sistema misto, rivelatosi più conveniente al momento del pensionamento».

Secondo la Corte, per attivare il principio di neutralizzazione non basta che tali contributi, normalmente versati in esordio dell’attività lavorativa, siano ininfluenti rispetto alla maturazione del diritto alla pensione. Tale principio può «operare, infatti, soltanto all’interno del sistema retributivo al fine di escludere dalla base pensionabile i contributi che siano non solo aggiuntivi al perfezionamento del requisito minimo contributivo, ma anche correlati all’ultimo scorcio della vita lavorativa e corrispondenti a retribuzioni che, in quanto inferiori a quelle percepite in precedenza, possano incidere in senso riduttivo sulla pensione virtualmente già acquisita».

Nel caso in esame, invece, la neutralizzazione non è stata invocata per «annullare gli effetti nocivi che la contribuzione da riscatto ha determinato nell’ambito del sistema retributivo», bensì per “fuoriuscire” da quel sistema, rivelatosi (contrariamente alle aspettative) meno conveniente» e al quale l’interessato aveva avuto accesso esercitando, liberamente, la facoltà di riscattare un periodo non coperto da contribuzione obbligatoria.

Ma che cosa significa questo? Per la Corte, in sostanza, non è possibile «scegliere» il sistema di computo del trattamento pensionistico in base a una valutazione effettuata solo nel momento del pensionamento, in quanto ciò andrebbe a contrastare il principio di certezza del diritto che deve pur sempre presidiare il sistema previdenziale. Tanto più, precisa ancora la Corte, che la funzione del riscatto degli anni di laurea si esaurisce nell’incremento dell’anzianità contributiva.

Pensioni, il riscatto degli anni della laurea non può essere “neutralizzato”: la sentenza della Corte Costituzionale

 

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