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Boom di italiani all’estero nel 2022, raggiungendo la cifra di 5,94 milioni di connazionali sparsi per il globo, con un aumento del 1,7% rispetto all’anno precedente. Questa crescita, calcolata dall’Istat, è stata trainata da flussi migratori in uscita dall’Italia che hanno superato i rimpatri di oltre 25mila persone, con una leggera prevalenza delle donne. Inoltre, un saldo positivo di 25mila unità è stato registrato grazie a un saldo migratorio favorevole.

Dove vivono gli italiani nel mondo

Gli italiani all’estero si sono concentrati particolarmente in Europa e America, rappresentando il 95% della diaspora italiana globale. Questa distribuzione geografica riflette non solo le storiche ondate migratorie, ma anche dinamiche contemporanee di acquisizione della cittadinanza e movimenti migratori.

L’Europa ospita oltre 3 milioni di italiani residenti all’estero, con una presenza significativa in paesi come il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Francia. Questi paesi hanno storicamente attratto migranti italiani per opportunità economiche, culturali e di studio. In particolare, il Regno Unito, nonostante le sfide legate alla Brexit, continua ad essere una destinazione rilevante, con Londra che ospita la più grande comunità italiana all’estero, riflettendo anche un profilo demografico più giovane rispetto ad altre regioni europee. Le acquisizioni di cittadinanza iure sanguinis hanno giocato un ruolo significativo in questi numeri, specialmente in paesi come la Germania e la Svizzera, dove molti discendenti di emigrati italiani hanno mantenuto legami e cultura italiana.

In America, oltre 2 milioni di italiani hanno trovato casa soprattutto in Argentina, Brasile, Stati Uniti e Canada. Questi paesi hanno una lunga storia di immigrazione italiana, che ha contribuito a plasmare la cultura locale e a mantenere legami storici con l’Italia. In Argentina, Buenos Aires e San Paolo sono i centri principali di aggregazione, con comunità italiane numericamente significative e una forte identità culturale. Le acquisizioni di cittadinanza italiana attraverso iure sanguinis continuano a essere rilevanti in questi contesti, rafforzando i legami tra Italia e le generazioni discendenti di emigrati italiani.

Giovani espatriati e migranti anziani

L’età media della popolazione italiana all’estero è di 43 anni, con una distribuzione demografica che riflette le varie ondate migratorie nel corso della storia. I giovani sotto i 40 anni costituiscono oltre la metà degli espatriati, mentre tra i rimpatriati si osserva una maggior diversità di età e titoli di studio.

La comunità italiana all’estero presenta un profilo demografico diversificato, caratterizzato da giovani espatriati in cerca di opportunità internazionali e da migranti anziani che hanno contribuito alla storia della diaspora italiana.

I giovani espatriati, prevalentemente tra i 20 e i 39 anni, si spostano per motivi legati a studio, lavoro o esperienze culturali. Paesi come il Regno Unito, la Germania e la Francia attraggono molti giovani italiani per le opportunità professionali offerte nei settori tecnologico, scientifico e artistico.

La mobilità dei giovani è facilitata anche dal crescente accesso a programmi di scambio, borse di studio e opportunità di lavoro all’estero. Questi individui portano con sé non solo competenze professionali ma anche un senso di identità culturale italiana, contribuendo alla diversità e alla ricchezza delle comunità internazionali in cui si inseriscono.

Dall’altra parte dello spettro demografico si trovano i migranti anziani, che rappresentano una parte essenziale della diaspora italiana. Questi individui, spesso oltre i 65 anni, hanno emigrato in epoche precedenti per cercare fortuna all’estero, contribuendo alla costruzione di comunità italiane radicate in tutto il mondo.

I migranti anziani portano con sé una profonda conoscenza della cultura italiana e dei suoi valori tradizionali. Hanno giocato un ruolo fondamentale nel mantenere vive le tradizioni e nel trasmettere l’amore per la cultura italiana alle generazioni successive. Paesi come gli Stati Uniti, l’Argentina e il Brasile ospitano numerose comunità di migranti anziani italiani, che continuano a celebrare le loro radici attraverso festival, associazioni culturali e iniziative educative.

Nonostante le differenze generazionali, sia i giovani espatriati che i migranti anziani contribuiscono attivamente alla tessitura sociale e culturale delle loro comunità ospitanti. Le generazioni più giovani spesso facilitano l’integrazione attraverso la loro predisposizione alla tecnologia e alla comunicazione internazionale, mentre i migranti anziani rappresentano una connessione preziosa con la storia e le tradizioni italiane.

Dinamiche demografiche degli italiani all’estero

Nel 2022, le dinamiche demografiche tra gli italiani residenti all’estero hanno evidenziato un quadro complesso di nascite, morti e movimenti di popolazione che riflettono sia le caratteristiche storiche dell’emigrazione italiana che le tendenze attuali di mobilità globale.

Il tasso di natalità tra gli italiani all’estero nel 2022 è stato di 4,3 per mille, con variazioni significative tra diverse regioni del mondo. Gli italiani in Europa hanno registrato i tassi più elevati, con paesi come Spagna (5,9 per mille), Germania (5,4 per mille) e Francia (5,1 per mille) in cima alla lista. Al contrario, nel continente americano i tassi sono stati più contenuti, con valori come 3,3 per mille in Brasile e 1,9 per mille in Argentina.

I decessi nel 2022 hanno toccato quota 8.300, con un tasso di mortalità complessivo dell’1,4 per mille. La stragrande maggioranza dei decessi (87,8%) riguarda persone nate in Italia, evidenziando una popolazione anziana tra gli emigrati italiani. Le regioni con una significativa presenza di italiani, come Europa e America, hanno mostrato le più alte incidenze di morte, correlabili alla concentrazione di persone anziane e alla durata della diaspora italiana in queste aree.

Nel 2022, circa 100mila italiani hanno scelto di espatriare, mentre i rimpatri sono stati circa 74mila, determinando un saldo migratorio positivo di circa 25mila unità per la popolazione italiana all’estero. La maggior parte degli espatriati si è direzionata verso paesi europei, con il Regno Unito, la Germania e la Svizzera tra le mete più popolari. Questi movimenti riflettono sfide economiche, opportunità professionali e la ricerca di esperienze internazionali tra gli italiani giovani e qualificati.

I rimpatri, d’altra parte, hanno visto una significativa affluenza dall’Europa, con una forte presenza di individui che hanno scelto di ritornare in Italia dopo esperienze all’estero. Paesi come Germania, Regno Unito e Francia hanno contribuito in modo significativo a questi flussi di rientro, rappresentando una continuità con le storiche onde migratorie che hanno visto l’Italia come meta finale.

Le dinamiche demografiche degli italiani all’estero riflettono un quadro complesso di nascite, morti e movimenti di popolazione che testimoniano l’evoluzione della dispersione italiana nel contesto globale contemporaneo. Mentre l’Europa e l’America continuano ad essere destinazioni privilegiate, l’interesse per l’espatrio è alimentato da nuove opportunità e dalla perpetua ricerca di esperienze internazionali.

 

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