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Il Decreto Lavoro del Governo, Misure per il lavoro e l’inclusione sociale Dl 48/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigorre venerdì 4 maggio introduce nuovi bonus, prestiti e sostegni col fine di contribuire alla crescita e allo sviluppo dei giovani, il cui supporto nello studio, nel lavoro e nella formazione personale è necessario affinché possano acquisire una maggiore indipendenza e consapevolezza.

La situazione in Italia

Secondo i dati ufficiali, i giovani sono i più esposti all’inflazione e all’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE, e quindi sono coloro che risentono maggiormente della crisi economica attuale.

I dati Istat 2022 confermano che i giovani tra i 18 e i 34 anni, celibi e nubili, che vivono in famiglia con almeno un genitore sono il 67.6%. Si tratta all’incirca 7 milioni di cui 3.9 milioni uomini e 3.1 donne.

Tra coloro che vivono ancora in famiglia il 26% è in cerca di lavoro, mentre il 36% ha un’occupazione e il 35% continua gli studi.

Al Sud la situazione è evidentemente più grave, con il 28% di occupati tra coloro che vivono in famiglia e il 32% in cerca di un’occupazione. Nel complesso, tale andamento è incentivato dalla scarsa presenza di contratti a tempo indeterminato, che sicuramente scoraggia i più giovani ad andarsene di casa.

Le nuove misure sono indirizzate in particolar modo agli 1.6 milioni di Neet, giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, presenti lungo tutto lo stivale ma che in alcune regioni del Sud raggiungono numeri altissimi.

Bonus incentivo al 60% per l’assunzione di Neet

Per tale decreto sono previsti 80 milioni di euro per il 2023 e 51,8 milioni per il 2024.

Il bonus introdotto dal Dl 48/2023 vuole favorire l’assunzione dei giovani attraverso un incentivo che verrà dato ai datori di lavoro che assumeranno durante il periodo che va tra il 1° giugno e il 31 dicembre 2023. L’incentivo ha un valore del 60% della retribuzione mensile lorda e una validità di 12 mesi.

I giovani assunti dovranno presentare diversi requisiti, vale a dire un’età inferiore ai 30 anni, il non essere inserito in alcun corso di studio o formazione, ed essere registrati nel Programma operativo nazionale (Pon) Iniziativa occupazione giovani.

I contratti di lavoro riconosciuti sono: contratto a tempo indeterminato; somministrazione e apprendistato professionalizzante o di mestiere, escludendo rapporti di lavoro domestico.

Il datore dovrà richiedere il bonus all’ Inps, che si occuperà di valutare la domanda, e nel caso di accettazione riceverà l’incentivo tramite conguaglio nelle denunce contributive mensili.

Il bonus potrà essere cumulato con il contributo per assumere gli under 36, portando però l’incentivo a scendere al 20% della retribuzione mensile lorda.

Assunzione di beneficiari di assegno di inclusione

Il decreto lavoro ha previsto un’agevolazione anche per i datori di lavoro che assumono i beneficiari dell’assegno di inclusione, il nuovo sostegno che sostituirà il Reddito di Cittadinanza a partire da gennaio 2024.

Il bonus, in questo caso, consisterà in un esonero per 12 mesi del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, escludendo i premi Inail, per un massimo di 8 mila euro.

I giovani dovranno essere assunti tramite un contratto per lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno o part-time, e di apprendistato. L’incentivo vale anche nel caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in tempo indeterminato, nel limite massimo di 24 mesi. Se i contratti sono a tempo determinato, il bonus consisterà in un esonero del 50% per una soglia annua di 4.000 euro, per un periodo di tempo pari alla durata del contratto o non superiore a un anno.

Tuttavia, se colui che beneficia dell’assegno di inclusione è licenziato dopo due anni dall’assunzione, il datore di lavoro dovrà rendere l’incentivo con sanzioni civili, a meno che il licenziamento non avvenga per motivi giustificati.

In aggiunta, se i beneficiari dell’assegno di inclusione avvieranno un’attività autonoma o d’impresa individuale o una società cooperativa entro 12 mesi, avranno diritto a un bonus aggiuntivo fino a un massimo di 500 euro mensili per sei mesi.

Misure contro il caro affitti

Gli affitti, negli ultimi anni, hanno raggiunto costi sempre maggiori, pesando in particolar modo sui giovani e sui nuovi lavoratori che possiedono un reddito ancora basso per sostenere tali spese. L’aumento dei costi varia in base al canone e al numero di appartamenti disponibili di città in città.

Le misure a riguardo sono state prese sia a livello regionale sia nazionale e comprendono detrazioni fiscali per gli studenti fuori sede e gli inquilini a basso reddito.

Il sostegno verso gli studenti fuori sede è stato utilizzato nel 2022 da 232.000 contribuenti con uno sconto medio dall’Irpef di 313 euro.

Il bonus affitti per giovani under 31, con un reddito intorno ai 15.000 euro, consiste invece in uno sconto dell’imposta lorda da 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale.

Ad oggi, le risorse investite lo scorso anno sono ancora presenti pertanto le misure contro il caro affitti non sono state finanziate nuovamente.

Agevolazioni mutuo prima casa

Tale agevolazione, che consiste nella possibilità di ricorrere al Fondo Garanzia Consap fino all’80% del valore dell’immobile sulla prima casa per i giovani under 36, è in scadenza il 30 giugno. La misura è stata introdotta nel 2021 con il Sostegno-bis (Dl 73/2021) e prorogata con il decreto Milleproroghe.

Il sostegno all’inizio è stato accolto con entusiasmo, arrivando nel maggio 2022 a registrare 8.000 domande, ma scendendo poi a 2.524 a febbraio. Sicuramente l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse non ha contribuito, e questo ha fatto sì che nonostante l’agevolazione siano diminuite le richieste.

Attualmente, sono in vigore le agevolazioni fiscali, vale a dire l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale, per gli under 36 con Isee inferiore a 40.000 euro sull’acquisto di una prima casa entro il 31 dicembre 2023.

Agevolazioni agli studenti

Secondo i dati Istat, in Italia gli studenti laureati nella fascia di età tra i 30 e i 34 anni sono il 27,4% contro la media europea del 42%.

Il sistema di diritto allo studio italiano non ha basi abbastanza solide e anche le borse di studio universitario sono diminuite. Tuttavia, a partire da quest’anno, i contributi universitari rivolti agli studenti saranno aumentati fino a un importo medio di 700 euro, grazie anche al sostegno dei 500 milioni di finanziamenti previsti nel Pnrr.

I parametri di Isee e Ispe sono cambiati e per il prossimo anno accademico i limiti massimi per l’accesso alle borse di studio saranno rispettivamente di 26.306,25 e di 57.187,53 euro. Per gli studenti fuorisede l’importo delle borse di studio aumenterà, arrivando a 6.656,52 euro; per i pendolari raggiungerà i 3.889,99 euro; mentre per gli studenti in sede sarà pari a 2.682,77 euro.

Per il Sud, invece è stato prorogato Studiosì fino al 31 dicembre 2023, ossia un fondo da 93 milioni di euro del Pon Ricerca e Innovazione 2014/20, a cui contribuiscono anche dove Intesa SanPaolo e Iccrea, che garantisce un finanziamento fino a 50.000 euro senza interessi e garanzie per gli aspiranti universitari del Sud.

18app

Questo è l’ultimo anno in cui si potrà beneficiare del Bonus cultura da 500 euro, la misura attiva dal 2016 ma che nel 2024 si convertirà in una nuova forma: due card virtuali per le quali sono stati investiti all’incirca 190 milioni di euro.

La prima, la Carta Cultura Giovani verrà erogata al diciottenne che possiede un Isee familiare inferiore a 35 mila euro.

La seconda la Carta del Merito, invece, sarà erogata a quegli studenti che concluderanno l’esame di maturità con il massimo dei voti.

Le due carte sono cumulabili e si possono spendere nell’arco di un anno dal giorno in cui si sono compiuti diciotto anni o dal giorno dell’esame di maturità.

In aggiunta c’è anche la Carta Giovani Nazionale, in questo caso destinata a più di 7 milioni di giovani europei, che si può richiedere su AppIo, e offre ai residenti italiani tra i 18 e i 35 anni l’opportunità di ottenere numerosi vantaggi, grazie alle partnership con aziende pubbliche e private e istituzioni, in Italia e in Europa.

Lavoro

di Francesca Iafrate
3 min lettura

Giovani

di Azzurra Rinaldi
4 min lettura

 

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