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Ecco le ultime novità al decreto salva casa fortemente voluto dal ministro Salvini, tra forzature e sanatorie

Procedure semplificate per cambi di destinazione d’uso; vetrate nei porticati e pergotende senza autorizzazione; recupero dei sottotetti per ampliare l’offerta abitativa; Sanatoria per gli immobili soggetti a vincolo ante 2006; Micro appartamenti per rispondere alle esigenze lavoratori e giovani coppie; utilizzo dei proventi delle sanzioni per interventi di rigenerazione urbana.

Queste alcune delle novità introdotte nel decreto Salva-Casa, approvato in Commissione ambiente alla Camera. Oggi, mercoledì, il testo sarà in Aula per il successivo passaggio al Senato e l’approvazione definitiva.

ESULTANO SALVINI E LA LEGA

Esultano Matteo Salvini e la Lega. Portano la firma del Carroccio infatti i principali emendamenti approvati. Il ministro delle Infrastrutture puntava molto su questo decreto per intestarsi interventi andassero a toccare la vita quotidiana e il principale bene dei cittadini, la casa. “Una bella vittoria della Lega, una promessa mantenuta. Una misura che rimette sul mercato numerosi appartamenti andando incontro alle necessità di studenti e lavoratori – specialmente nelle grandi città – oltre a favorire la riduzione del consumo del suolo”, ha scritto sui social il vicepremier Salvini con riferimento alle novità sui micro appartamenti per le grandi città.

SORRISI AMARI PER I MINISTRI SANGIULIANO E PICHETTO FRATIN

Sorridono meno i ministri Sangiuliano e Pichetto Fratin. Non a caso verso di loro si scagliano le critiche delle opposizioni, con riferimento in particolare all’emendamento che apre a varianti sugli immobili sottoposti a vincoli. “Cosa pensa il ministro Sangiuliano della norma del dl Casa che consente variazioni significative anche su immobili sottoposti a vincolo storico, artistico, architettonico, archeologico paesistico? E cosa ne pensa il ministro Pichetto Fratin dal momento che la norma vale anche per variazioni su immobili ricadenti sui parchi o in aree protette nazionali e regionali?” hanno osservato i deputati del Pd in commissione Ambiente a Montecitorio.

PERCHE’ E’ SALTATO IL ‘SALVA-MILANO’

La Lega ha comunque da recriminare per la mancata approvazione del cosiddetto emendamento “Salva-Milano”. La norma, contestata dalle opposizioni, è saltata e confluirà in un altro decreto. L’ipotesi è di inserirla nel decreto Infrastrutture, ma è ancora in corso una valutazione ad hoc. Il testo mirava a consentire quella che per i Cinque Stelle sarebbe stata una “sanatoria” su circa 150 palazzi di Milano, finiti nel mirino di alcune indagini della Procura perché sarebbero stati costruiti facendoli passare per interventi di ristrutturazione.

Alla base della scelta di stralciare la norma, viene spiegato, anche una valutazione fatta da governo e maggioranza sui tempi: presentandola come emendamento, infatti, si sarebbero dovuti riaprire i termini per i sub-emendamenti. Dunque, la riformulazione sul ‘Salva-Milano, con alcune modifiche tecniche apportate dal Mef, riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, avrebbe rischiato di far slittare l’approdo del decreto in Aula

LE NOVITA’ IN PILLOLE DEL DECRETO SALVA CASA

Ecco le novità in pillole riassunte in una nota del Ministero delle infrastrutture.

Micro appartamenti

Per dare una pronta risposta alle esigenze di milioni di studenti, lavoratori e giovani coppie che vivono nelle grandi città, si legge nel comunicato, sarà possibile rilasciare il certificato di agibilità ai ‘micro-appartamenti’. La superficie minima per una persona scende da 28 a 20 mq, e per due persone da 38 a 28 mq. Anche le altezze minime interne sono ridotte da 2,70 a 2,40 metri. I locali devono essere in edifici migliorati o ristrutturati per garantire condizioni igienico-sanitarie idonee. Restano in vigore le deroghe per corridoi, disimpegni, bagni, ripostigli e comuni montani sopra i 1.000 metri.

Cambio destinazione d’uso

È stata introdotta una disciplina uniforme per i cambi di destinazione d’uso, senza distinzione se con opere o senza. Per il mutamento senza opere sarà richiesta la SCIA, mentre per quello con opere sarà necessario essere in possesso del titolo per l’esecuzione. Per le unità al primo piano o seminterrate, il cambio è regolato dalla legislazione regionale che permette ai comuni di individuare le zone consentite.

Tolleranze

Si introducono novità per le tolleranze negli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024. Per unità immobiliari sotto i 60 metri quadrati, sono tollerati scostamenti fino al 6%. In zone sismiche, il tecnico deve riferirsi alle norme tecniche vigenti al momento dell’intervento, ma l’Amministrazione può prescrivere interventi per rispettare le norme attuali. Inoltre, vengono eliminati gli adempimenti del tecnico per la salvaguardia dei diritti dei terzi, riducendo così i suoi compiti.

Stato legittimo

Il decreto, spiega il comunicato del Mit – prevede che, per determinare lo stato legittimo, si faccia riferimento all’ultimo titolo abilitativo rilasciato, fermo restando che spetta all’amministrazione competente verificare la legittimità dei titoli pregressi. L’emendamento chiarisce che le difformità sulle parti comuni non influenzano lo stato legittimo delle singole unità immobiliari e viceversa. Questo mira ad accelerare l’ottenimento di titoli abilitativi per interventi su parti comuni e private degli edifici condominiali, limitando le verifiche alle parti effettivamente interessate dai lavori.

Porticati e tende bioclimatiche

Il Salva Casa include nuove categorie di interventi in edilizia libera, come la possibilità di realizzare vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti (cosiddette “VEPA”) in tutti i porticati, rientranti o meno all’interno dell’edificio, e l’installazione di strutture di protezione dal sole e dalle intemperie, tipo tende a pergola con telo retrattile o elementi regolabili, comprese le cd tende “bioclimatiche”.

Proroga termini di demolizione

L’articolo 31 del TUE richiede al dirigente comunale di ordinare la rimozione o demolizione di interventi edilizi abusivi, indicando che l’area verrà acquisita gratuitamente dal Comune se l’abuso non viene sanato entro 90 giorni. L’emendamento permette al Comune di prorogare questo termine fino a un massimo di 240 giorni, considerando esigenze di salute, necessità assolute o gravi situazioni socio-economiche.

Utilizzo dei proventi delle sanzioni

Per dare una soluzione concreta alla problematica delle opere comunali incompiute e al crescente fabbisogno abitativo, parte delle risorse destinate ai Comuni saranno specificatamente destinate alla realizzazione di interventi di rigenerazione urbana, finalizzate anche all’incremento dell’offerta abitativa.

Sottotetti

Per incentivare l’ampliamento dell’offerta abitativa limitando il consumo di nuovo suolo, è stato approvato un emendamento per il recupero dei sottotetti che, nei limiti e secondo le procedure previste da ciascuna regione, consente di derogare anche ai limiti di distanza tra gli edifici.

Superamento doppia conformità anche per difformità sostanziali

Le leggi regionali trattano in modo diverso le “parziali difformità” edilizie. Ora si estende il regime semplificato del decreto-legge anche alle “variazioni essenziali” per uniformare le regole. La procedura semplificata si applica anche agli immobili con vincoli storici, artistici e ambientali, purché le difformità siano lievi. Infine, si limita il tipo di interventi prescrivibili dagli sportelli unici per rilasciare il titolo in sanatoria. L’obiettivo è rendere più semplice e uniforme la sanatoria degli interventi edilizi.

Casi particolari di interventi eseguiti in parziale difformità dal titolo

Si introduce una nuova norma per regolarizzare interventi edilizi eseguiti in parziale difformità rispetto al titolo prima dell’introduzione del permesso di costruire. Prevede una procedura specifica per varianti in corso d’opera su titoli rilasciati prima del 1977, permettendo finalmente la loro regolarizzazione. Inoltre, le parziali difformità non necessitano di regolarizzazione se non è stato emesso un ordine di demolizione e se è stata rilasciata la certificazione di abitabilità o agibilità.

Vajont

Per rispondere alle esigenze che da tempo affliggono i cittadini delle zone devastate dalla catastrofe del Vajont del 9 ottobre 1963, si agevola l’ottenimento del certificato di abitabilità o di agibilità per tutti gli immobili ricostruiti che sono stati colpiti dall’evento catastrofico. Così il certificato di collaudo o di regolare esecuzione dei lavori varrà a tutti gli effetti come certificato di abitabilità o di agibilità.

Sanatoria per gli immobili soggetti a vincolo ante 2006

Si prevede una sanatoria anche per gli interventi soggetti a vincoli che, prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice dei beni culturali del 2006, pur essendo stati autorizzati dal Comune, non avevano il preventivo accertamento della compatibilità paesaggistica.

Leggi anche: Cosa prevede il Decreto Agricoltura targato Lollobrigida

 

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