Un’applicazione gratuita su pc o cellulare per sapere se si riesce a sostenere un debito a partire dalla propria situazione finanziaria. A che e a chi serve.
La tecnologia dà una mano anche per fare un investimento senza rischiare di restare «al verde». Grazie ad un’app, infatti, è possibile valutare se la spesa che si vuole fare è sostenibile, se ci si può permettere di chiedere un prestito alla banca, oppure, semplicemente, gestire il bilancio personale e familiare.
L’app si chiama Ratatua ed è stata lanciata all’inizio del 2017 dal Movimento Difesa del Cittadino insieme alla società per la prevenzione del rischio creditizio e delle frodi Experian. Si tratta di uno strumento
scaricabile sul pc o sullo smartphone per sapere se, a partire dalla propria situazione finanziaria di oggi e di domani, chiedere, ad esempio, un mutuo sarà fattibile oppure significherà fare il passo più lungo della gamba. In altre parole, è – almeno nelle intenzioni di chi l’ha progettata – un’app contro il sovraindebitamento.
Come funziona l’app Ratatua
Ratatua, l’app contro il sovraindebitamento, è gratuita e disponibile su Apple Store e su Google Play. Una volta scaricata, è necessario inserire i dati che verranno via via chiesti dall’applicazione, cioè:
- il reddito personale o familiare;
- le eventuali rate del prestito o del mutuo;
- le spese che si sostengono per l’abitazione (utenze, imposte, ecc.);
- entrate fisse o saltuarie (anche di eventuali soldi investiti);
- uscite medie mensili;
- spese per l’istruzione dei figli.
A questo punto, l’app Ratatua crea un profilo finanziario personalizzato per poter simulare un qualsiasi finanziamento e capire se si è in grado di sostenerlo senza rischiare il
sovraindebitamento, cioè valutando la sua fattibilità e ricevendo qualche consiglio su come gestire la spesa.
I dati inseriti nell’app restano nella memoria del dispositivo utilizzato: questo significa che non verranno condivisi altrove e che nessuno, al di fuori del diretto interessato, potrà utilizzarli. In altre parole, l’app Ratatua garantisce l’anonimato.
A chi serve l’app Ratatua contro il sovraindebitamento
Ammesso che un’app contro il sovraindebitamento può servire a chiunque, appare ovvio che Ratatua è utile soprattutto a chi cammina spesso sulla sottile linea che separa l’arrivare a fine mese e il debito cronico. Chi non ha difficoltà economiche e, anzi, si può permettere un tenore di vita molto elevato, non si pone il problema di chiedere un finanziamento e non riuscire a restituirlo. Chi, invece, trema all’idea di avere una spesa imprevista ha più bisogno di calcolare le reali possibilità di affrontare un debito.
A chi può essere maggiormente utile, quindi, l’app Ratatua? Ad esempio ai
giovani che vogliono acquistare una casa e che, in condizioni di eterno precariato o con uno stipendio spesso non degno di questo nome, non sanno se saranno in grado di rispettare le rate di un mutuo.
Ma anche a chi vuole acquistare un’auto e deve chiedere un prestito. O a chi, di fronte alla spesa straordinaria del matrimonio di un figlio o della ristrutturazione della casa, deve bussare alle porte della banca per farsi dare una mano.
L’app può essere utile pure al piccolo imprenditore che vuole allargare l’azienda acquistando nuovi macchinari o assumendo altro personale.
In sostanza, come sostiene il presidente del Movimento Difesa del Cittadino, Francesco Luongo, l’app Ratatua contro il sovraindebitamento si pone come supporto al cittadino e come antidoto alla ridotta educazione finanziaria che si registra in Italia, dove «le situazioni di difficoltà sono dovute alla scarsa conoscenza dele nozioni fondamentali su banca, finanza, investimenti e risparmio, alla base di comportamenti sbagliati e scelte rischiose». Non è un caso, infatti, se un quarto delle famiglie italiane (il 24%) non riesce a far fronte ai debiti acquisiti.
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