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  • Con la riforma fiscale cambieranno i pagamenti delle imposte per le Partite Iva: si parla di modifiche che consentiranno di pagare a rate anche il secondo acconto.
  • Il secondo acconto IRPEF di novembre potrebbe essere versato a rate secondo le ultime decisioni del governo.
  • L’obiettivo di questa iniziativa è quello di garantire una distribuzione delle tasse da pagare più equa e flessibile per le Partite Iva.

Le partite IVA in possesso di determinati requisiti di reddito potranno pagare a rate l’acconto Irpef di novembre 2023.

È questa una delle proposte (non ancora confermate) che potrebbe essere approvata nella riforma fiscale a cui sta lavorando il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

La novità consisterebbe in una rateizzazione del pagamento IRPEF tra gennaio e giugno 2024, superando quella per tutti che è la scadenza fiscale prevista al 30 novembre.

Per il presidente della commissione Attività produttive alla Camera, Alberto Gusmeroli, alcune imprese e professionisti potranno ritardare il pagamento delle tasse “ad anno concluso e reddito guadagnato”.

L’operazione si aggirerebbe intorno ai 9 miliardi di euro, che non verranno incassati subito dallo Stato ma diluiti nel tempo (fino a giugno 2024).

Riforma fiscale: tasse a rate per le Partite Iva

partite iva riforma del fisco

La riforma fiscale prevista per il 2024, su cui il governo sta lavorando, prevede numerose iniziative per le Partite Iva, per cui si parla di interventi volti soprattutto a semplificare il pagamento delle tasse per lavoratori autonomi e imprese.

Al centro dell’ultimo emendamento della riforma c’è il pagamento a rate del secondo acconto IRPEF da parte di alcuni titolari di partita iva.

Stando alle parole di Gusmeroli, infatti, professionisti e imprese dovranno rispettare alcuni requisiti per rateizzare il versamento dell’imposta, di cui al momento si conosce poco.

Il responsabile Fisco della Lega, però, ha anticipato che la platea di contribuendo sarà “abbastanza ampia”.

emburseemburse

Saldo e acconto partite iva: come funziona il secondo acconto

Al momento le partite iva versano le imposte allo stato con un sistema di acconto e saldo. Se l’acconto supera 257,52 euro, viene al momento suddiviso in due parti:

  • primo acconto: versamento entro entro il 30 giugno, per il 40% delle somme;
  • secondo acconto. versamento entro il 30 novembre, per il 60% delle somme.

In questo modo le Partite Iva vanno a versare entro novembre la parte più consistente dell’acconto, e spesso questo versamento va a cumularsi ad altri adempimenti obbligatori, nello stesso periodo. Al momento la scadenza prevista per il pagamento del secondo acconto è al 30 novembre.

Con l’ultima proposta con la riforma fiscale questa data potrebbe non essere più il termine ultimo di pagamento, perché viene presa in considerazione la possibilità di effettuare il versamento a rate.

Nuova ipotesi tasse a rate: cosa sappiamo

La novità del pagamento a rate riguarderà il secondo acconto IRPEF di novembre.

Ancora non è ben chiaro come verranno disposte le rate, come funzioneranno e come verranno dilazionate. Alcuni parlano di una suddivisione del carico fiscale IRPEF in sei rate mensili, da versare tra gennaio e giugno 2024.

Inoltre:

  • la rateizzazione delle tasse di novembre si applicherà in fase iniziale alle partite iva che non superano un tetto massimo di reddito;
  • l’obiettivo del governo è di estendere la misura a tutte le imprese e i professionisti.

Si attendono comunque ulteriori dettagli in un decreto a parte nelle prossime settimane.

Spunta il tetto di fatturato

Il meccanismo allo studio del governo Meloni dovrebbe prevedere inizialmente un tetto di fatturato. Perciò, potranno beneficiare della rateizzazione solo le partite iva con un reddito inferiore a certi volumi.

Gusmeroli ha parlato di un tetto “vicino ai 500.000€ l’anno“, quindi una soglia che potrebbe già interessare l’86,6% delle imprese italiane.

fatturato imprese italiane

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Altre misure con la riforma fiscale

La riforma del fisco prevista dal governo Meloni intende portare avanti una serie di misure ampie per semplificare l’attuale sistema fiscale. Una ulteriore novità, che potrebbe riguardare anche gli autonomi, è una riduzione della ritenuta di acconto, che attualmente è del 20% sull’IRPEF.

Il sistema di utilizzo della ritenuta di acconto andrebbe a generare diversi ammanchi allo stato, ovvero i contribuenti cumulerebbero numerosi debiti verso il fisco proprio su questa imposta. Non è ancora chiaro come verrà modificata, tuttavia la ritenuta potrebbe venire ridotta.

Altre misure previste con la riforma fiscale di cui si sta ampiamente discutendo riguardano anche i lavoratori dipendenti, in particolare la detassazione della tredicesima mensilità. L’intenzione del governo è quella di istituire una tassa al 15% per le mensilità aggiuntive, ma anche per il lavoro straordinario e sui premi di produttività.

La riforma secondo le ultime novità potrebbe intervenire anche sulle multinazionali, con una tassa del 15% su tutte quelle che hanno una sede in Italia. Infine potrebbe arrivare una tassazione specifica per i prodotti della canapa e le e-cigarette.

Tasse a rate per le Partite Iva – Domande frequenti

Cosa prevede la riforma fiscale per le Partite Iva?

Secondo l’ultimo emendamento della riforma fiscale, le Partite Iva potranno pagare il secondo acconto IRPEF a rate, e verrebbe quindi modificata la scadenza del 30 novembre.

Come cambieranno le ritenute di acconto con la riforma fiscale?

Si prevede che le ritenute di acconto potrebbero diminuire: l’obiettivo è evitare l’insorgere di debiti verso il fisco proprio su questo strumento.

Quando arriverà la riforma fiscale del governo Meloni?

Si ipotizza che la riforma sarà operativa a partire del 2024, e attualmente si discute di diversi emendamenti: scopri qui tutti i dettagli.

 

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