Reddito Energetico 2024: come e chi può essere beneficiario? Dettagli e informazioni
Il reddito energetico viene gestito direttamente dal GSE, ovvero il Gestore Servizi Energetici. Tale gestore si occupa, appunto, di regolare l’operatività del Fondo reddito Energetico, previsto per gli anni 2024-2025. Inoltre, il fondo, nello specifico, ha un valore pari a duecento milioni di euro per la maggior parte delle regioni del Mezzogiorno. In particolare, le regioni che possono accedere al contributo sono:
- Abruzzo
- Basilicata
- Calabria
- Campania
- Molise
- Puglia
- Sardegna
- Sicilia
Una caratteristica particolare del fondo è la possibilità di essere incrementato e, di conseguenza, questo non si presenta come fisso e immutabile. In aggiunta, il fondo può essere incrementato tramite dei versamenti volontari da parte delle Regioni, delle Province o da parte di altre organizzazioni di tipo pubblico.
Per richiedere il reddito energetico, è bene specificare che il beneficiario deve inviare la domanda di accesso direttamente sulla piattaforma del Gestore Servizi Energetici. Per chiunque desideri usufruirne, però, è bene evidenziare che la domanda può essere effettuata solo una volta e l’agevolazione può essere ottenuta e riconosciuta altrettanto.
Chiunque desideri ulteriori chiarimenti, è bene che si informarmi direttamente con l’ente specializzato che si occupa dell’installazione. Le domande e le richieste di accesso verranno selezionate ed esaminate direttamente da GSE. In particolare, è bene specificare che le tempistiche di valutazione vengono amministrate in ordine cronologico in relazione al meccanismo di procedura a sportello.
Quali sono gli interventi ammessi e chi può accedere?
Il reddito energetico ricopre specifici interventi e lavori. In particolare sono ammessi i lavori riguardanti l’installazione di impianti fotovoltaici, realizzati in assetto di autoconsumo. Si tratta, nello specifico, di impianti differenti dai pannelli fotovoltaici, che vengono utilizzati al servizio di unità residenziali per garantire supporto alle famiglie con difficoltà economiche.
Tali impianti, inoltre, per essere approvati, devono presentare una potenza nominale che non sia superiore a sei e inferiore a 2 kilowatt. In genere, in realtà, è sufficiente che i kilowatt non superino la potenza nominale in relazione al punto di connessione.
Sempre per quanto riguarda gli impianti finanziati dal reddito energetico, è bene precisare che questi si presentano come dispositivi realizzati su coperture, superfici e aree di cui il beneficiario di riferimento sia il titolare di diritto. Infine, un ultimo requisito minimo è che gli interventi per i quali è destinato il contributo dovranno comprendere, per un minimo di 10 anni:
- Polizza molti rischi;
- Servizio di manutenzione dell’impianto;
- Servizio di monitoraggio dell’impianto.
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