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In queste ore tanti sindaci
sanniti stanno esprimendo disappunto per la scelta dell’Asl di
demedicalizzare le autoambulanze sul territorio: preoccupazioni che
francamente condivido. Ritengo fondamentale ascoltare e rendere
partecipi i primi cittadini, in prima linea spesso da soli per il
territorio, su iniziative che impattano seriamente sul Sannio e sulla
salute dei cittadini, evitando prevaricazioni e decisioni
penalizzanti e pericolose per intere aree della provincia di
Benevento”. A dirlo è
Luigi
Barone
,
responsabile nazionale della Coesione Territoriale e Zes della Lega
Salvini Premier.

Credo
sia doveroso convocare tutti i sindaci, riflettere insieme, assumere
i provvedimenti necessari tenendo conto delle esigenze dei vari
comprensori e non di altre logiche: il momento richiede
responsabilità nelle scelte, non certo una miope politica della
piccola bottega”, continua ancora Barone che prosegue: “Depauperare
un territorio così vasto come quello sannita dei medici dalle
ambulanze significa condannare praticamente a morte i pazienti che
sono costretti a rivolgersi al 118. Ciò chiaramente al netto di un
rispetto totale e di profonda gratitudine per la figura degli
infermieri, ma come si fa ad immaginare ed approvare un provvedimento
che rimuove i medici da tutte le autoambulanze?” domanda il
dirigente nazionale della Lega.
Secondo Barone “le sei
auto-mediche sostitutive delle undici ambulanze medicalizzate sono
inutili e non risolvono certo il problema e penalizzano comuni come
Limatola, San Salvatore, Morcone, San Giorgio, Airola, centri molto
importanti nelle dinamiche territoriali.

Poi,
il responsabile della Coesione Territoriale del partito di Salvini
entra nel merito del provvedimento dell’Asl sannita: “Non è vero
che quarantotto medici sono pochi per garantire la presenza e le
turnazioni sulle undici autoambulanze (dieci più quella sperimentale
di Ginestra degli Schiavoni), perché con l’istituto delle
prestazioni aggiuntive si potrebbe tranquillamente andare avanti,
evitando problemi e rischi a tanti comuni del Sannio”.

A
proposito delle prestazioni aggiuntive Barone spiega: “E’ un
istituto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro
dell’area Sanità e addirittura il decreto legge 34 di marzo 2023
ne suggerisce l’utilizzo per ridurre le esternalizzazioni. A
Benevento l’Asl ha fatto l’esatto contrario: ha ridotto le
prestazioni aggiuntive ed ha aumentato le esternalizzazioni,
attivando le prime due automediche a luglio 2023. Non appare certo
casuale che il provvedimento sia avversato praticamente da tutti:
sindaci, sindacati, medici, infermieri… un motivo evidentemente ci
sarà”.

Per
questo Barone chiede al management dell’Asl di Benevento “di
bloccare questa iniziativa pericolosa e penalizzante per i territori
che contrasta con le raccomandazioni del Ministero della Salute
(11/2010) per ‘prevenire la morte o il grave danno conseguenti ad
un malfunzionamento del sistema di trasporto sanitario di pazienti in
ambito ospedaliero ed extraospedaliero’. E nemmeno si può parlare
di risparmio, perché sulla salute non si può certo lucrare; d’altra
parte la scelta dell’Asl di Benevento porterebbe al massimo ad un
risparmio irrisorio in quanto l’affidamento all’esterno del
servizio delle auto-mediche (autisti e infermieri esterni, medici
dell’Asl) comporterebbe comunque un notevole costo per le casse
dell’azienda sanitaria locale”.

E
Barone aggiunge: “C’è da considerare attentamente poi che nel
servizio di emergenza 118 non è stato attivato il servizio di pronta
disponibilità: ovvero l’immediata reperibilità del dipendente e
l’obbligo di raggiungere lo stabilimento nel tempo stabilito. Il
servizio, così, viene messo a rischio interruzione, ed è
gravissimo”.

Infine,
il responsabile Coesione Territoriale della Lega Salvini Premier
annuncia che sul tema ci sarà “una nuova interrogazione del gruppo
regionale della Lega, dopo che un atto di sindacato ispettivo è
stato già presentato a settembre 2023 dai consiglieri regionali
Severino Nappi e Carmela Rescigno. La Regione deve comprendere, una
volta per tutte, che il Sannio non è la Cenerentola della Campania e
che non può devastare un territorio privandolo dei suoi servizi. Nel
merito il partito produrrà anche una interrogazione parlamentare al
ministro della Salute”.

Perché,
conclude Barone: “Con la salute dei cittadini non si scherza e la
Lega ha intenzione di stare accanto ai sindaci e ai cittadini
attivando ogni iniziativa utile a fermare un provvedimento
pericoloso”.
 

 

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