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L’allarme di Abi sul Superbonus, Blackrock vuole il 10% di Enilive, Enel punta sull’Intelligenza Artificiale. La rassegna stampa

Imprese, condomini e famiglie rischiano il default a causa del Superbonus. È l’allarme lanciato dal presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Stefano Patuelli. Il colosso americano Blackrock vuole acquistare il 10% di Enilive per entrare nel business di car sharing e distributori. Enel, invece, si sta organizzando per rendere strutturale l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in tutti i settori di business del gruppo.

SUPERBONUS, PATUELLI (ABI): “RISCHIO DEFAULT”

«Imprese, condomini e famiglie si possono trovare in situazioni che li portano al default. Credo che nessuno abbia interesse a che ci siano settore dell’economia che vadano in default a seguito di questo Superbonus». Antonio Patuelli, presidente di Abi, durante il Rome Investment Forum di Febaf è tornato sui rischi e le implicazioni della norma del decreto Superbonus che, con effetto retroattivo, blocca la compensazione dei crediti fiscali con i contributi previdenziali e assicurativi a partire dal primo gennaio 2025. Il rischio prospettato dal presidente dell’Abi, in realtà, è ben presente al mondo imprenditoriale perché si ritiene che molte imprese possano trovarsi in difficoltà di fronte a un mercato che non acquista più crediti fiscali e che si prospetti per loro la necessità di trovare fondi di liquidità alternativi in tempi molto rapidi, tanto che qualcuno starebbe cominciando a ragionare sulla possibilità di coinvolgere temporaneamente il fondo di garanzia per le Pmi”, si legge sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore.

“(…) «Il problema che si apre oggi è il funzionamento del mercato di questi crediti fiscali – ha detto Patuelli -. La norma, peraltro, non riguarda tutte le tipologie di acquirenti ma banche, le assicurazioni e gli intermediari finanziari, che sono i più grandi acquirenti degli ultimi 4 anni di questi crediti»”, continua il quotidiano, a proposito del Superbonus.

“(…) «Attenzione, perché se si fermano i maggiori acquirenti bisogna trovare forme diverse per animare il mercato, perché altrimenti imprese, condomini e famiglie si possono trovare nelle situazione che li portano al default. Quello che auspico, e naturalmente aspetto il dopo elezioni europee, è la creazione di un veicolo che non sia all’interno del consolidamento del bilancio dello Stato, ma che possa essere in grado di coinvolgere risorse pubbliche e private fuori dal bilancio dello Stato e che diventi acquirente a prezzi mercato e che i crediti possano remunerativi per il veicolo, che non deve essere uno strumento di salvataggio»”, ha detto Patuelli, secondo quanto riporta il giornale.

«(…) Cdp è un soggetto fuori dall’ambito del bilancio dello Stato, quindi io mi auguro che dopo le elezioni, dopo il rinnovo dei vertici di Cdp, che dovrebbe essere molto imminente, ci possa essere una riflessione che comprenda anche molti altri soggetti». A rendere più urgente una riflessione su questi temi è il fatto che la legge di conversione del decreto Superbonus sta per andare in Gazzetta Ufficiale, dopo che ieri la Camera ha votato la fiducia posta sul testo (identico a quello uscito dal Senato) con 178 sì, 102 no e 4 astenuti. Approvando anche un ordine del giorno di Forza Italia che impegna il governo a «valutare l’opportunità di individuare modalità e strumenti per l’eventuale acquisto dei crediti fiscali con la vigilanza del Mef». Oggi il provvedimento sarà votato e chiuderà il suo percorso”, continua il quotidiano.

BLACKROCK VUOLE 10% ENILIVE

“(…) Mentre l’ Eni ragiona sui futuri assetti della controllata Enilive — tra quotazione in Borsa e apertura del capitale a un investitore di minoranza — i fondi internazionali entrano in competizione per assicurarsi un posto in prima fila in una delle più grandi società in Europa nella transizione energetica. Sul tavolo del gruppo guidato dal ceo Claudio Descalzi sono arrivate alcune manifestazioni di interesse non sollecitate da parte di grandi investitori. Nomi come il colosso americano Blackrock, il canadese Brookfield e gli australiani Ifm e Macquarie. Altre proposte potrebbero giungere nelle prossime settimane all’attenzione degli advisor Mediobanca e JP Morgan e alla stessa Eni che, contattata ha preferito non commentare le indiscrezioni”, si legge sul maggiore quotidiano nazionale.

“(…) Entro l’estate la società dovrebbe decidere se procede in questa direzione selezionando gli interlocutori, oppure se optare per un altro percorso finanziario. Le strade possibili sono due: da un lato, la quotazione in Borsa, dall’altro la vendita di una partecipazione di minoranza a un fondo specializzato che fornisca risorse e fissi una valutazione minima in vista di un successivo approdo a Piazza Affari. La quota in gioco si aggirerebbe attorno al 10% sul modello dell’operazione da 700 milioni conclusa per Plenitude con il fondo svizzero Eip. L’affare Enilive avrà probabilmente un valore superiore. Se il margine operativo di partenza di Plenitude era di circa 600 milioni, Enilive parte con un ebitda superiore a un miliardo che, secondo le proiezioni della stessa Eni, è destinato a salire a oltre 1,6 miliardi nel 2027, con un tasso di crescita medio annuo del 20%”, continua Il Corriere della Sera.

“(…) Oltre ai 22 impianti di biometano e al car sharing Enjoy, la società possiede due bioraffinerie in Italia (Venezia e Gela) e una negli Stati Uniti (Louisiana). (…) Sta poi lavorando alla conversione della raffineria di Livorno e valutando la costruzione di due bioraffinerie in Malesia e Corea del Sud, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità di bioraffinazione a oltre 3 milioni di tonnellate annue entro il 2026. Enilive distribuisce infine i vari carburanti a grandi clienti come Ryanair e agli automobilisti tramite oltre 5.000 stazioni di servizio in Europa”, continua il quotidiano.

“(…)L’operazione Enilive rientra nella cosiddetta strategia dei «satelliti», elaborata dal ceo Descalzi per fare emergere appieno il valore di Eni e delle sue controllate. Il piano ha trovato una prima applicazione con Plenitude. Proseguirà con Enilive e potrebbe in futuro riguardare la chimica verde di Versalis e alcuni grandi giacimenti di petrolio e gas all’estero, in particolare in Costa d’Avorio e in Indonesia. Progetti che stanno attraendo investitori con profili e criteri di investimento diversi, spesso di origine nordamericana”, aggiunge il Corriere della Sera.

ENEL, IA NEL CORE BUSINESS

“Enel si organizza per rendere strutturale l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in tutti i settori di business del gruppo. Per coordinare e rendere efficace un utilizzo che sia rispettoso delle varie normative e regole che vengono via via emanate a livello globale, il gruppo elettrico ha creato un comitato per la governance dell’intelligenza artificiale tradizionale e generativa presieduto da Stefano Ciurli, responsabile Global Services. «La Commissione europea ha varato l’AI Act, ma il nostro gruppo deve rispettare numerose diverse regolamentazioni che incidono sulle società del gruppo presenti in 29 paesi e in 5 continenti- spiega -. Per gestire questi processi ed essere certi che la tecnologia AI acquisita, autoprodotta o magari ceduta a terzi rispetti le normative attuali e future, abbiamo scelto di istituire comitati interni, articolati in sottocomitati, nei quali sono rappresentate le direzioni dell’azienda»”, si legge sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore.

“(…) L’adozione di un modello, basato su una gestione globale dell’Ict, inserita nelle unità di business ma unitaria nel governo, che fornisce soluzioni a tutto il gruppo, è stata prediletta partendo dalla forte cultura digitale che Enel ha saputo consolidare negli ultimi anni: tutta l’attività del gruppo è in cloud, quindi su piattaforme digitali che rendono rapidamente replicabile nei vari processi operativi i modelli di AI adottati nelle diverse tipologie di business. «Abbiamo scelto un modello operativo che fa perno sulla struttura Ict del gruppo, presente a livello globale, in grado di sviluppare e fornire modelli di AI a vari settori di business in base alle diverse esigenze», continua Ciurli, secondo quanto riporta il quotidiano di Confindustria.

 

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