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Pronti e pubblicati i modelli aggiornati e le istruzioni per applicare lo stralcio cartelle fino a 1000 euro, in base alle novità approvate con il Decreto Milleproroghe 2023: in primis quella riguardante la possibilità per gli enti locali di adottare i provvedimenti di annullamento dei debiti entro il 31 marzo; poi il rinvio al 3o aprile dell’annullamento delle cartelle incluse nel piano.

Per chi ancora non sapesse, parliamo dello stralcio debiti fino a 1.000 euro introdotto dal governo Meloni, con l’edizione 2023 della Legge di bilancio: uno dei tasselli del corposo pacchetto fiscale deciso per l’anno in corso. Entrata in vigore a gennaio 2023 con la Legge di bilancio, la norma sullo stralcio è già però stata emendata dal Decreto Milleproroghe, approvato e convertito in legge il 23 febbraio.

Prima novità assoluta è lo slittamento al 30 aprile 2023 (dalla precedente deadline del 31 marzo) della scadenza per l’annullamento dei debiti. Seconda grande novità è la possibilità per i Comuni, ed enti diversi dalle amministrazioni centrali, di stralciare in modo totale le cartelle in oggetto, e non solo parzialmente come inizialmente previsto. Tutto a discrezione degli enti locali.

Tutte novità che necessitavano dell’aggiornamento dei modelli e di nuove istruzioni da fornire agli interessati, che sono ora arrivati sul portale delle Entrate-Riscossione, pronti per essere scaricati e utilizzati.

In questo articolo inseriamo i modelli e le nuove istruzioni, spieghiamo in dettaglio come funziona lo stralcio cartelle fino a 1000 euro, e cosa comporterà per i contribuenti.

Stralcio cartelle fino a 1000 euro: le novità nel Milleproroghe 2023

  • Primo: è stato prorogato al 30 aprile 2023 il termine per l’annullamento dei debiti inclusi nello stralcio. Slitta quindi di un mese la precedente deadline del 30 marzo;
  • secondo: sono stati riaperti i termini per l’adozione del provvedimento che blocca la cancellazione dei carichi per gli enti locali (gli enti diversi da amministrazioni statali, agenzie fiscali e previdenziali). Per adottare il provvedimento ci sarà tempo fino al 31 marzo,
  • terzo: anche enti locali e Comuni possono (come le amministrazioni centrali) stralciare le cartelle fino a 1000 euro in modo totale, e non più solo parzialmente come precedentemente previsto in Manovra. In questo modo il contribuente non dovrà pagare nulla.

Stralcio cartelle fino a 1000 euro: i modelli da scaricare

Come anticipato nel precedente paragrafo, La Legge Milleproroghe 2023 dà facoltà agli enti che non hanno adottato entro il 31 gennaio 2023 il provvedimento di non applicazione all’annullamento “parziale” di farlo entro la nuova scadenza del 31 marzo 2023.

Stessa norma che consente ora anche di applicare l’annullamento “integrale” dei propri crediti – comprensivo quindi della quota “capitale” nonché delle eventuali spese per procedure esecutive e diritti di notifica, per il cui rimborso l’Agente della riscossione presenterà apposita richiesta all’ente creditore – adottando, entro il 31 marzo 2023, uno specifico provvedimento.

Ecco i modelli che gli enti creditori possono utilizzare per comunicare:

NB. Il contribuente non deve fare nulla. I moduli devono essere scaricati dagli enti creditori, perchè a loro spetta l’adempimento di comunicazione di adesione allo Stralcio 2023.

Stralcio cartelle fino a 1000 euro: come comunicare l’adozione dei provvedimenti

Come detto gli enti creditori possono adottare i provvedimenti di applicazione o non applicazione dello Stralcio cartelle 2023. In che modo? Ecco le istruzioni:

COME COMUNICARE L’ADOZIONE PROVVEDIMENTO DI NON APPLICAZIONE STRALCIO PARZIALE
La Comunicazione di adozione del provvedimento di non applicazione dell’annullamento automatico “parziale” (art. 1, commi 227 e 228, della Legge n. 197/2022) può essere effettuata da parte degli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali trasmettendo all’Agenzia delle entrate-Riscossione, entro il 31 marzo 2023, esclusivamente all’indirizzo PEC comma229@pec.agenziariscossione.gov.it:

  • il modulo – pdf compilato in tutte le sue parti (assicurando la corretta indicazione del Codice ente creditore a 5 cifre desumibile dalla tabella Enti Creditori Beneficiari) firmato digitalmente e rinominato con il suddetto Codice ente creditore (es. 98765.PDF);
  • copia del provvedimento adottato.

Per conoscere in concreto tutte le misure di tregua fiscale in vigore nel 2023 consigliamo il libro Pace fiscale 2023 (scopri di più qui sotto). Dall’ opportunità di definire gli avvisi bonari sino alla riapertura dei termini per la rottamazione: dal rafforzamento della conciliazione giudiziale alla possibilità di definire le liti pendenti; e poi ancora “ravvedimento speciale”, sanatoria delle violazioni formali e al saldo e stralcio per i debiti fino a 1.000 euro.

Libro utile

Pace fiscale 2023

Con l’avvio delle riforme del sistema fiscale trova nuovamente spazio una misura straordinaria di “tregua” fiscale, una sorta di “condono” con possibilità di chiudere le liti potenziali, attuali o passate, con il pagamento delle imposte (ma non delle sanzioni).
L’ambito di operatività delle disposizioni introdotte dalla Legge di bilancio 2023 è vasto, e parte dall’ opportunità di definire gli avvisi bonari sino alla riapertura dei termini per la rottamazione, senza trascurare il rafforzamento della conciliazione giudiziale e la possibilità di definire le liti pendenti; particolarmente importante è poi l’innovativo strumento del “ravvedimento speciale”, che si affianca alla sanatoria delle violazioni formali e al saldo e stralcio per i debiti fino a 1.000 euro.
Le misure presentate dal legislatore sono naturalmente da valutare all’interno della sfera di ogni singolo soggetto, alla luce della situazione personale e della necessità di considerare tutte le opportunità fornite dalla normativa, tenendo presente peraltro che riguardano tutti i contribuenti, dalla persona fisica alla grande impresa.
In questo contesto, il libro si propone di fornire uno strumento di rapida consultazione e una “bussola” per orientare il professionista nell’interpretazione della legislazione e soprattutto della prassi rilevanti in materia.
Alessandro AlbanoAvvocato cassazionista, collabora stabilmente con Studio Gnudi. Dottore di ricerca in Diritto tributario europeo, è autore di diversi capitoli in opere collettanee e di numerosi articoli, anche in lingua inglese, pubblicati sulle principali riviste tributarie. Professore a contratto in Diritto tributario e processuale nell’Università degli Studi di Bologna, docente in Master post lauream organizzati da Atenei universitari. È relatore a seminari e convegni organizzati dagli Ordini professionali, oltre che componente di commissioni di studio. È tra l’altro socio IFA- sezione italiana, dell’ANTI, Sezione Emilia-Romagna e della Camera degli Avvocati tributaristi di Bologna.

Alessandro Albano | Maggioli Editore 2023

COME COMUNICARE L’ADOZIONE PROVVEDIMENTO DI APPLICAZIONE STRALCIO TOTALE
La Comunicazione di adozione del provvedimento di applicazione dell’annullamento automatico “integrale” (art. 1, comma 222, della Legge n. 197/2022) può essere effettuata dagli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali trasmettendo all’Agenzia delle entrate-Riscossione, entro il 31 marzo 2023 esclusivamente all’indirizzo PEC comma229-bis@pec.agenziariscossione.gov.it:

  • il modulo – pdf compilato in tutte le sue parti (assicurando la corretta indicazione del Codice ente creditore a 5 cifre desumibile dalla tabella Enti Creditori Beneficiari) firmato digitalmente e rinominato con il suddetto Codice ente creditore (es. 98765.PDF);
  • copia del provvedimento adottato.

Stralcio cartelle: novità in Manovra 2023

Stralcio cartelle fino a 1.000 euro: come funziona

  • enti creditori amministrazioni statali, agenzie fiscali ed enti pubblici previdenziali,
  • enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali (gli enti per le quali sono state previste le novità nel Decreto Milleproroghe),

  • lo stralcio riguarda tutto l’importo fino a 1000 euro della cartella esattoriale. La cancellazione comprende la somma del debito non pagato, le sanzioni e gli interessi, compresi gli interessi di mora e le spese per le procedure esecutive e le notifiche della cartella. In sostanza anche agli enti locali il contribuente non deve nulla per le cartelle fino a 1000 euro riguardanti il periodo 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015;
  • questi enti possono anche non aderire allo stralcio cartelle: cioè possono stabilire di non applicare lo Stralcio totale, adottando uno specifico provvedimento e comunicandolo all’Agente della riscossione. Questo deve essere inviato entro il 31 marzo 2023.

Stralcio cartelle fino a 1.000 euro: i debiti inclusi

  • Iva,
  • Irpef,
  • Irap,
  • ritenute,
  • multe
  • bollo auto e assicurazioni,
  • contributi,
  • Tari,
  • Tosap

I debiti esclusi dallo stralcio cartelle fino a 1.000 euro

Stralcio cartelle fino a 1.000 euro: cosa deve fare il debitore

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