Andriani spa, società pugliese produttrice di paste alimentari senza glutine, ha ottenuto da Crédit Agricole Italia (banca agente) e Cassa Depositi e Prestiti un finanziamento di 34 milioni, assistito in parte dalla Garanzia di SACE.
Con queste nuove risorse il gruppo realizzerà un sito produttivo di pasta naturalmente priva di glutine in Canada per garantire un miglior posizionamento competitivo dell’azienda all’estero.
Il terreno su cui sorgerà il nuovo impianto si trova presso l’Innovation Park, a London nella contea di Middlesex Ontario. I lavori inizieranno a partire da luglio con l’obiettivo di produrre la prima confezione di pasta nel secondo trimestre 2024 (si veda qui il comunicato stampa).
Attraverso questo investimento, l’azienda punta a diventare il più grande produttore globale di pasta healthy del mercato, sia in qualità di co-packer sia con il proprio marchio Felicia.
Quest’ultimo finanziamento arriva a breve distanza da quello S-Loan ESG di 11 milioni di euro (assistito dalla Garanzia SupportItalia di SACE), ottenuto prima di Natale da Intesa Sanpaolo per la crescita sostenibile dell’azienda (si veda altro articolo di BeBeez).
Controllata da Francesco e Michele Andriani al 75,8%, la società è partecipata al 24,2% da Nuo, la joint venture tra Exor, holding della famiglia Agnelli, e la Wwicl (The World Wide Investment Company Limited), ovvero il più antico family office di Hong Kong, controllato dalla famiglia Pao Cheng (si veda altro articolo di BeBeez).
Andriani è tra le più importanti realtà nel settore innovation food, con stabilimenti interamente dedicati alle produzioni gluten free. Serve più di 30 nazioni nel mondo con mercati principali in Italia, Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Spagna. L’azienda sviluppa e produce una gamma completa di pasta senza glutine innovativa e dal gusto unico, da una varietà di ingredienti naturalmente gluten free quali: riso Integrale, mais, grano saraceno, avena, lenticchie rosse, piselli e ceci, oltre a prodotti da forno gluten free e aproteici dolci e salati.
Lo scorso anno nel cda del gruppo sono entrati Giuseppe Morici, operating partner della stessa Nuo, che vanta un’importante carriera maturata in gruppi come Bolton e Barilla, e Alessandra Fornasiero, direttore sostenibilità e csr di Innovatec. I due manager sono andati ad affiancare i fratelli Andriani, Michele (presidente e ad) e Francesco, Michele di Paolo, Tommaso Paoli (ad di NUO) ed Eugenio Conforti, anch’egli partner di Nuo.
Nel 2021 il gruppo ha fatturato 78,6 milioni di euro, l’ebitda è stato di 4,5 milioni e il debito netto pari a 38,3 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
A proposito di debito, ricordiamo che nel marzo 2018 la società aveva emesso un minibond da 6 milioni di euro a scadenza dicembre 2022 e tasso fisso del 5,25%, che era stato sottoscritto da Mediobanca Fondo per le Imprese 2.0 gestito da Mediobanca sgr e poi quotato a EuroMot Pro (si veda altro articolo di BeBeez). Il bond era poi stato delistato nel 2019 (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Michele Andriani ha commentato: “Siamo grati a Crédit Agricole Italia, a Cdp e a SACE per la fiducia e il sostegno, che ci permettono di ampliare il nostro raggio di azione, aprendoci in maniera sempre più efficace a nuovi mercati, implementando gli investimenti in innovazione e qualità di prodotti che mantengono al centro le persone e che promuovono nuovi modelli alimentari sostenibili, anche a livello internazionale” ha concluso”.
Roberto Ghisellini, condirettore generale di Crédit Agricole Italia, ha aggiunto: “Questa operazione conferma il nostro impegno a supporto di una filiera strategica come quella dell’agroalimentare. Lavoriamo ogni giorno per intercettare le esigenze dei nostri clienti e siamo orgogliosi di sostenere i piani di crescita di un’eccellenza italiana con una forte vocazione alla sostenibilità e all’internazionalizzazione come Andriani”.
Andrea Nuzzi, responsabile imprese e istituzioni finanziare di Cassa Depositi e Prestiti, ha concluso: “Sostenere la crescita internazionale delle imprese italiane e mettere a disposizione strumenti finanziari più efficaci e convenienti in caso di raggiungimento di specifici obiettivi esg permette alle stesse di prepararsi a nuove e più ambiziose sfide future. Grazie a tale approccio, si genera infatti un duplice effetto positivo: rafforzare la competitività del tessuto imprenditoriale italiano puntando su uno dei settori chiave del ‘Made in Italy’ e accelerare lo sviluppo sostenibile delle aziende”.
Cassa Depositi e Prestiti e Crédit Agricole Italia avevano già partecipato insieme ad altre operazioni di finanziamento, con la concessione ad esempio nell’agosto 2022 di 33,5 milioni di euro complessivi (tutti garantiti da SACE) ad Aboca spa, healthcare company italiana che realizza prodotti 100% naturali per la cura della salute, tra cui dispositivi medici e integratori alimentari (si veda altro articolo di BeBeez).
Tra le ultime operazioni di finanziamento a pmi condotte invece da Crédit Agricole Italia ricordiamo quello da 15 milioni di euro (con Garanzia Supportitalia di SACE) concesso lo scorso maggio a favore di Casalasco spa, tra le maggiori aziende al mondo della trasformazione del pomodoro, alla quale conferiscono i loro prodotti 550 aziende agricole delle province d Piacenza, Cremona, Parma e Mantova, partecipata dall’agosto 2021 al 49% dal fondo QuattroR (si veda altro articolo di BeBeez).
In precedenza, a gennaio, l’azienda ne aveva invece concesso un altro dallo stesso importo a favore di Cmb – Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi, impresa edile specializzata nella realizzazione di opere pubbliche e grandi infrastrutture (assistito anch’esso dalla Garanzia SupportItalia di SACE) per nuovi investimenti destinati alla realizzazione di progetti di crescita sostenibile (si veda altro articolo di BeBeez); lo scorso settembre, l’istituto guidato da Giampiero Maioli aveva erogato altri15 milioni per Industrie llpea spa, azienda italiana specializzata nella produzione di componenti nelle filiere di automotive, elettrodomestici ed edilizia, con un lungo passato nel portafoglio di fondi di private equity, volto a supportare la crescita del gruppo dei prossimi anni (si veda altro articolo di BeBeez).
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