COSENZA – «Sulla delicata vicenda di corso Vittorio Emanuele II potremmo fare molta ironia o addirittura facile speculazione. Ma noi siamo per la politica dei contenuti e senso di responsabilità e non per quella delle altisonanti e populiste affermazioni che ormai da circa 3 anni siamo abituati ad ascoltare, da parte di chi, altro non sa fare se non lamentare fantomatiche opere incompiute, dimostrando di disconoscere il concetto di continuità amministrativa, ovvero difficili situazioni finanziarie per le quali ancora ad oggi attendiamo la famosa, più volte annunciata, ‘operazione verità’». Non si è fatto attendere l’intervento dei consiglieri comunali di opposizione Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Luberto, Lucanto, Ruffolo, Spadafora e Spataro, dopo la notizia pubblicata dal nostro giornale sull’apertura di corso Vittorio Emanuele ed in particolare sull’ordinanza della dirigente del Settore 11, Antonella Rino.
“E’ giunto il momento di fare un bilancio veritiero dell’attività di questa attuale amministrazione – scrive l’opposizione – la quale si è distinta solo nel non riuscire ad avere una vera visione della città e che, le poche volte che ha adottato autonomamente proprie azioni, è riuscita a concretizzare unicamente distruzione di ciò che era stato costruito in precedenza, invertendo la crescita evolutiva di una città green, a misura di cittadino, che era stata proficuamente avviata dalla precedente amministrazione”.
Opere ferme e immobili
“Tutto è fermo ed immobile, dal Planetario al Piano Periferie dai Bocs Art al fiume navigabile e tanto altro. Appuntarsi sul petto medaglie sui progetti di Agenda Urbana e del CIS, già previsti e richiesti dalla precedente amministrazione mistificando la realtà, non trasforma in buoni amministratori. Forse oggi il Sindaco, e con esso la sua maggioranza, hanno l’occasione di rendersi veramente conto del fatto che amministrare non è facile e che affidarsi al populismo non porta da nessuna parte”.
“Su corso Vittorio Emanuele, i nostri dubbi erano fondati”
“I procedimenti amministrativi, quali quello della riapertura di Corso Vittorio Emanuele II, sono complessi e vanno affrontati con alto senso di responsabilità considerando che ogni singola scelta o azione ha una ricaduta su tutta la comunità che si amministra. A tal riguardo, alla luce delle dichiarazioni in atti della stessa Dirigente, ing. Rino, circa la mancata sussistenza delle condizioni di sicurezza per la riapertura del tratto di strada interessato e dei necessari atti prodromici alla riapertura, è inevitabile constatare che quanto sta avvenendo è la prova evidente che i dubbi sollevati tempo fa da questa opposizione erano fondati”.
“Dobbiamo denunciare l’atteggiamento incosciente dell’Amministrazione che non poteva non sapere di queste carenze e ha voluto comunque riaprire il tratto di strada mettendo a repentaglio la pubblica incolumità. Purtroppo, l’impressione è che lo abbia fatto tentando di superare l’empasse tecnico-amministrativo di gestione del contratto, avvalendosi del subentro di figure diverse (troppo singolari, per essere casuali, le dimissioni del DL e la nomina di un nuovo Responsabile del Procedimento). Chi si era opposto alle pretese dell’esecutore (intimando addirittura la rescissione del contratto) e aveva posto le giuste condizioni per il completamento dei lavori di messa in sicurezza e la correttezza degli atti tecnico-amministrativi è stata evidentemente esautorata e messa da parte”.
“Indicativo il fatto che il Sindaco – concludono – nel discorso inaugurale, abbia ringraziato il Dirigente ing. Modesto per aver “superato problemi burocratici” e non abbia fatto cenno all’operato dell’ing. Rino che ha condotto da sempre l’intervento, di competenza del settore Protezione Civile. Stranamente, la competenza del settore è rimasta in capo all’ing. Rino ma l’incarico di Responsabile dell’intervento è stato attribuito all’ing. Modesto, da poco nominato Dirigente con incarico di fiducia da parte del Sindaco”.
“È necessario fare luce su questa vicenda e proporremo di trattare l’argomento in Commissione Consiliare Controllo e Garanzia affinché emergano i profili di responsabilità e si possano individuare quei soggetti che hanno messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini pur di proiettare l’immagine di un’efficienza rivelatasi, alla luce dei fatti, effimera e di pura propaganda”.
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