L’hotel San Marco, in via Lido, di fronte alla spiaggia, è uno dei 28 hotel sardi coinvolti nel procedimento d’infrazione aperto dall’Unione europea per gli aiuti concessi attraverso la legge regionale 9 del 1998, considerati illegittimi solo dopo che i soldi erano arrivati ed erano stati usati secondo quanto previsto: la riqualificazione delle strutture ricettive. Dopo il danno dei soldi chiesti indietro e la beffa dell’avvio della procedura esecutiva, nei giorni scorsi alla storia si è aggiunto un altro tassello: una messa all’asta che ha avuto giusto il tempo di diventare di dominio pubblico prima di venire annullata, provocando il disorientamento dei fornitori e dei clienti, a iniziare da importanti tour operator, e l’ennesimo danno d’immagine ed economico ai proprietari.
«È incredibile che alcune importanti imprese rischino di fallire non a causa della cattiva gestione o per scelte imprenditoriali sbagliate, ma per un errore della Regione», è sempre stata la posizione dei titolari del San Marco. Oggi ribadiscono che è stata «una svista della Regione, che nell’emanare le direttive di attuazione del bando ha espressamente previsto che potesse accedere ai benefici anche chi aveva già iniziato i lavori o addirittura chi aveva sostenuto le spese prima della pubblicazione del bando». Trascorsi i termini di legge, è stata avviata la procedura esecutiva per consentire alla Regione di rientrare in possesso dei danari. Il confronto avviato dagli albergatori sta per finire grazie alle «serrate trattative in corso da maggio – annuncia la proprietà –, che hanno portato alla sospensione della procedura esecutiva».
Ma la buona notizia passa in secondo piano perché nel frattempo «l’Agenzia delle entrate, con fretta singolare ed equivoca – proseguono gli interessati –, ha messo l’hotel all’asta, fissandola per febbraio, sebbene la Regione ci avesse comunicato che la vendita è annullata e l’asta è perciò revocata».
Nel frattempo la notizia della messa in vendita «è stata pubblicata sull’Albo pretorio del Comune di Alghero – riferiscono – e ha creato disorientamento tra i nostri clienti, in primis i tour operator».
Di quella vendita non vera si è saputo in un lampo, e ora loro sono impegnati a «difendere le buone ragioni dell’Hotel San Marco davanti alla sedi giudiziarie competenti», avvisano. Nel frattempo i titolari dell’hotel rassicurano operatori, fornitori e clienti. «Stiamo lavorando per proseguire la normale attività di una struttura che ha fatto la storia del turismo in Sardegna – concludono – e che rischia di essere vittima di una vicenda kafkiana».
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