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Tra le varie figure che popolano il passato, quella del gladiatore è senza ombra di dubbio una delle più leggendarie, in grado di esibire un fascino al quale anche l’intrattenimento dei giorni nostri non ha saputo resistere. Senza andare troppo indietro con gli anni, i combattenti dei giochi dell’antica Roma hanno infatti trovato spazio in opere come il famoso film con Russell Crowe e la serie televisiva Spartacus, continuando però allo stesso tempo a stentare nei videogiochi. A parte il recente Spartacus Legends, tratto proprio dalla suddetta serie televisiva, potersi misurare con gladio e scudo nell’intrattenimento elettronico è infatti una rarità. Su PC, inoltre, il vuoto è ancora più grande, visto che il gioco sopra citato non è mai arrivato su questa piattaforma. Da qualche giorno, Gladiators Online: Death Before Dishonor è arrivato per provare a colmare tale vuoto: per l’occasione, il team di sviluppo Dorado Games ha messo in piedi una struttura di tipo free-to-play, permettendo quindi di versare il proprio sangue sulle polveri dell’antica Roma senza spendere un sesterzio, almeno in teoria. Dopo qualche feroce scontro nelle arene virtuali, scopriamo insieme com’è andata.

Neanche la forza di un gladiatore salva Gladiators Online: Death Before Dishonor dall’insufficienza!

Lanisti in erba

Definire Gladiators Online un gioco di soli gladiatori è un po’ incompleto, perché in realtà una volta collegati ai suoi server finiamo per svolgere prima di tutto il ruolo del lanista. Questa figura corrisponde al proprietario della palestra dove i guerrieri delle arene si allenavano, legando le proprie sorti sul campo di battaglia al prestigio della rispettiva casa.

Spartacus mi spiccia casa

Come dei novelli Quinto Lentulo Batiato ci ritroviamo così di fronte alla prima componente di Gladiators Online, quella gestionale, all’interno della quale bisogna allenare ed equipaggiare i propri gladiatori, facendoli crescere di livello per acquisire nuove abilità. L’entrata di altri personaggi nella “squadra” è garantita dal sistema d’aste, unico modo per comprare nuovi talenti in Gladiators Online: la formula free-to-play adottata dal gioco permette di farlo ricorrendo alla sola moneta virtuale, ottenuta nel solito modo completando i vari obiettivi proposti, ma per le meccaniche messe in atto è innegabile che spendendo soldi reali si possa ottenere quantomeno un vantaggio iniziale, garantendosi i servizi dei combattenti più promettenti. In linea generale, è apprezzabile la divisione dei gladiatori tra le famose classi mirmidone, olpomaco, trace e reziario: il primo dotato di difesa pesante, secondo e terzo più o meno simili nel loro equipaggiamento leggero, mentre il quarto è in possesso della famosa rete usata insieme a un tridente. Oltre all’equipaggiamento, da comprare e adattare alla classe del singolo gladiatore, Gladiators Online propone come dicevamo anche un sistema di crescita, all’interno del quale il giocatore può assegnare una serie di punti abilità per indirizzare il personaggio verso il proprio stile di battaglia preferito. A ogni livello crescono anche gli attributi, ma il giocatore non può modificarli a mano: essi vengono infatti accresciuti in modo casuale con un tiro di dado, che può essere ripetuto spendendo un apposito bonus acquistabile con la moneta del gioco. Una via come tante che Gladiators Online mette in atto per farci tirare fuori i nostri euro, insomma, soprattutto in casi come quello specifico dove si rischia di trovarsi di fronte a un inutile aumento di un attributo offensivo per un gladiatore che predilige invece la strategia difensiva. Non nascondiamo anche di aver storto il naso nell’apprendere di dover aspettare un un certo periodo di tempo tra un combattimento e un altro, per far sì che i gladiatori recuperino salute, energia e morale (in caso di sconfitta): inutile dire che è possibile velocizzare i vari recuperi, ma non stiamo neanche a dirvi come. Quella dell’attesa è caratteristica prelevata palesemente dai giochi per browser e mobile, che si adatta piuttosto male all’esperienza desktop dove ci si aspetterebbe invece di poter giocare quanto e quando si vuole.

Sangue e arena

Pur presentando qualche alto e basso, l’esperienza di gioco descritta finora non sarebbe neanche troppo cattiva, al punto da farci domandare perché Dorado Games non abbia messo a punto un “manageriale” a tutti gli effetti, in cui limitarsi alla simulazione degli scontri nelle arene.

Spartacus mi spiccia casa
Spartacus mi spiccia casa

In questo modo, Gladiators Online avrebbe magari potuto contare su qualche opzione in più per il lanista, invece di proporre un sistema di combattimento imbarazzante: i movimenti dei gladiatori sono legnosi all’inverosimile, mentre i controlli sono troppo poco reattivi per far sì che si abbia davvero la sensazione di trovarsi in un’arena in cui la posta in palio è la propria vita. A causa di tutto ciò, il combattimento si riduce al solo premere come forsennati la barra spaziatrice, per tentare di dare quanto più possibile ritmo ai propri attacchi intervallati dalle abilità del gladiatore usate quasi a casaccio. La visuale 3D, introdotta dagli sviluppatori dopo il lancio per affiancare la precedente 2.5D, non aiuta, ma contribuisce anzi a rendere indefinibile una qualsiasi strategia. Il difetto più grande dell’inquadratura è quello di far mancare la sensazione di profondità e di distanza dall’avversario, rendendo così meno efficace l’uso di gladiatori che prediligono il combattimento da lontano: è anche per questo motivo che si finisce per avvertire un’assenza di bilanciamento tra le quattro classi presenti. In quest’ottica, il mirmidone ci è sembrato il lottatore con le maggiori probabilità di avere la meglio. Non si salva neanche il matchmaking: ci è capitato più di una volta di aver espresso la preferenza di affrontare un avversario controllato da un altro umano, per ritrovarcene invece uno guidato dalla CPU. Forse però è stato un bene, visto che ci è anche capitato di trovare combattimenti dominati dalla latenza elevata, per dare luogo a un mix che non auguriamo di sperimentare a nessuno con la legnosità di cui sopra. Dal punto di vista grafico, le arene si presentano abbastanza bene, mentre i modelli dei gladiatori sono in linea generale apprezzabili, anche se in alcuni casi sembrano un po’ sproporzionati tra le varie parti del corpo: sarebbe comunque stata gradita la possibilità di modificare ulteriormente il loro look, al di là del taglio dei soliti barba e capelli.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • CPU: Intel i7 920 2.66 @ 4.20 GHz
  • RAM: 16 GB
  • Scheda video: GeForce GTX 970

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP, Vista, 7, 8, 10
  • CPU: Intel Pentium (2.6 GHz)/ AMD Athlon 64 (2.6 GHz)
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: GeForce 9400 GT (512 RAM)/ Radeon 4350 (512 RAM)
  • Hard disk: 1 GB di spazio

Conclusioni

Digital Delivery

Steam

Prezzo
Gratis

Gladiators Online: Death Before Dishonor parte da una buona idea, ma dopo l’entusiasmo iniziale si dimostra ben presto inadeguato per colmare il vuoto di cui parlavamo a inizio articolo. A una componente gestionale con alcuni aspetti da rivedere ma tutto sommato accettabile, si affianca infatti un sistema di combattimento ai limiti del disastroso, che ci porta a consigliarvi questo gioco solo se i gladiatori sono davvero la vostra passione e allo stesso tempo siete disposti a sborsare qualche euro. Altrimenti sarà meglio aspettare, visto che Dorado Games ha quantomeno dimostrato di volere ascoltare le critiche dei giocatori.

PRO

  • Qualche buono spunto gestionale
  • Divisione in classi dei gladiatori

CONTRO

  • Se non è pay-to-win, poco ci manca
  • Combattimenti da dimenticare
  • Poca possibilità di personalizzazione



 

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